Croci d’Occo (806 m) e Rifugio Alpe Caviano (967 m)


Publiziert von siso , 12. März 2017 um 18:40.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Sottoceneri
Tour Datum:11 März 2017
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Monte Generoso 
Zeitbedarf: 3:45
Aufstieg: 660 m
Strecke:Corteglia (438 m) – Nebbiano (399 m) – Avra (440 m) – Grotto Loverciano (480 m) – Ronco – Sass dal Tórc (675 m) – Croci d’Occo (806 m) – Rifugio Alpe Caviano (967 m) – Funtána da Guáira (935 m) – Croce di Monte (850 m) – Monte (678 m) – Càmpora (573 m) – Obino (497 m) – Castel San Pietro (449 m) – Corteglia (438 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Mendrisio – Corteglia (2 km)
Unterkunftmöglichkeiten:Rifugio Alpe Caviano.
Kartennummer:C.N.S. No. 1373 – Mendrisio - 1:25000.

In alta montagna c’è un pericolo marcato di valanghe: rinuncio quindi all’escursione con le pelli di foca e ripiego su una piacevole camminata sulle alture del Mendrisiotto, nel territorio comunale di Castel San Pietro, alla scoperta di un promontorio sul quale nel Medioevo si giustiziavano i condannati a morte.

È un pomeriggio con temperature da primavera inoltrata, senza un filo di vento, con i ciliegi in fiore.

 

Inizio dell'escursione: ore 13:00
Fine dell'escursione: ore 16:30
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1021 hPa

Velocità media del vento: 0 km/h

Isoterma di 0°C: 2500 m
Temperatura alla partenza: 16°C
Temperatura al rientro: 14°C

Sorgere del sole: 6.44

Tramonto del sole: 18.24

 

L’escursione inizia a Corteglia (438 m), frazione di Castel San Pietro, alle 13:00. Dopo la breve discesa fino alla località Nebbiano (400 m), imbocco la stradina che sale in direzione di Avra, Percorso Vita, Grotto Loverciano, Ronco, Burótt. Al bivio posto a circa 550 m di quota svolto a sinistra e prendo la carrabile patriziale, acciottolata, che sale verso l’Alpe Caviano.

La salita oggi è molto gradevole, anche perché lo zainetto pesa un nonnulla in confronto al mio abituale gravoso zaino da sciescursionismo. Superata una zona irradiata dal canto di una motosega, arrivo al tornante chiamato “Vultada dal Tórc” (Tornante del torchio), a circa 675 m di quota.

Da un masso erratico di granito, depositato dal Ghiacciaio dell’Adda nella glaciazione del Würm, un abile e anonimo scalpellino scolpì la base quadrata di un torchio per pigiare l’uva. Dopo decenni, forse secoli di abbandono, il manufatto, di circa 2500 kg, è stato recuperato e valorizzato da alcuni volontari del Patriziato di Castel San Pietro. Il 21.3.2009 lo hanno trasportato da un luogo impervio del bosco e lo hanno riposizionato in zona facilmente accessibile, presso questo tornante. Una targhetta ricorda il nome della proprietaria del bosco.

 

Continuo la salita per ulteriori 1,3 km, circa 25 min di cammino, fino al tornante posto a 848 m di quota. Qui abbandono la strada e svolto a sinistra lungo il sentiero che conduce all’Alpe La Grassa. Dopo 80 metri, raggiunta la dorsale, lascio pure questa via e scendo su un evidente percorso per circa 370 m fino alla meta principale di oggi: le Croci d'Occo (806 m).

Qui, il 5 aprile 1577 (era un Venerdì Santo), il nobile Giovan Giorgio Bosia di Mendrisio fece erigere a proprie spese una croce di ferro per tener lontano le streghe che, si dice, si riunivano nelle vicinanze per il Barlotto , “il convegno con il diavolo”, o compivano malefizi facendo distruggere i raccolti dalla grandine o provocavano la morte di animali da reddito.

Quella croce, caduta, è stata più volte sostituita, anzi se ne eressero tre, donde il nome della località. Esse erano ancora visibili nell’Ottocento e all’inizio del Novecento; oggi rimane solo il terrazzo e il toponimo Croci d'Occo (Crus d’òcch).

Quassù, ben visibili dai villaggi circostanti, venivano giustiziati i condannati a morte.

Gli statuti del Baliaggio di Mendrisio (1512 – 1798) prevedevano per i reati citati il rogo. La tradizione, riferita da Mario Medici in "Storia di Mendrisio 1" 46-47, secondo cui fossero destinate a tener lontane le streghe è tuttora viva presso alcuni anziani di Castel San Pietro e Salorino. 
Secondo Giuseppe Martinola (Bollettino della Svizzera Italiana, 
BSSI 85, 1973, 108) questo promontorio era pure chiamato “Monte di Salorino”, anche se ubicato in territorio di Castel San Pietro.
Si ipotizza che "òcch" sia una forma plurale di oga, canale per cui si facevano scendere a valle i legnami.

Riguadagnata la strada acciottolata riprendo la salita fino all’alpeggio, che raggiungo dopo un quarto d’ora di cammino. Il Rifugio Alpe Caviano (967 m) è una capanna del Patriziato di Castel San Pietro, inaugurata nel 2013, adagiata su un bellissimo balcone che domina il Mendrisiotto. Su questo pascolo, negli anni ’60 i primi sciatori della regione “facevano campetto”. Negli ultimi decenni sono i parapendisti a “fare campetto” o a spiccare il volo fino a San Martino di Mendrisio o a Melano.

Mi accomodo sulla soleggiata terrazza dove gusto un buon caffè servito dal custode di turno. Chiedo informazioni sul sentiero che scende verso Monte: “non ci sono problemi”!
 

                                     Rifugio Alpe Caviano (967 m) 
 

Non perdo quindi l’occasione per conoscere anche questo sentiero che scende sulla sponda destra della Valle di Muggio. In 40 min di cammino arrivo al bel villaggio di Monte (678 m). Osservo e fotografo delle belle case con legni e sassi a vista, collegate da viottoli lastricati di pietre di calcare. Un elevato numero di muretti sostiene il ripido pendio addolcito da ciliegi in fiore.

Mi immetto sulla strada asfaltata e ritorno tranquillamente al punto di partenza dell’escursione, visitando i villaggi che solitamente si vedono di sfuggita dai finestrini dell’auto.  

 

Bella passeggiata pomeridiana alla scoperta di un luogo storico per il Mendrisiotto, relativo al periodo dei baliaggi.

 

Tempo totale: 3 h 40 min

Tempo di salita fino all’Alpe Caviano: 1 h 45 min

Tempi parziali

Corteglia (438 m) – Croci d’Occo (806 m): 1 h 20 min

Croci d’Occo (806 m) – Alpe Caviano (967 m): 25 min

Alpe Caviano (967 m) – Monte (678 m): 45 min

Monte (678 m) – Castel San Pietro (449 m) – Corteglia (438 m): 1 h 10 min

Dislivello in salita: 660 m

Sviluppo complessivo: 14,8 km

Difficoltà: T2

Copertura della rete cellulare: buona, con sovrapposizione di reti svizzere e italiane

Tourengänger: siso


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Kommentare (4)


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GIBI hat gesagt:
Gesendet am 13. März 2017 um 23:47
Più di una volta ho frequentato queste zone però le Croci di 'Occo non le conoscevo ne tantomeno la loro interessante anche se inquietante storia.

Grazie per renderci sempre partecipi di storie che ci fanno capire al meglio il perché dei curiosi nomi che portano luoghi che incontri / incontriamo durante le escursioni !

ciao Giorgio

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 14. März 2017 um 20:52
Grazie Giorgio per l'attenzione!
È un piacere visitare, descrivere e studiare le nostre regioni dal profilo naturalistico e storico. Anche la toponomastica è una disciplina affascinante. Purtroppo per i non addetti ai lavori non è sempre facile risalire al significato, sia per la varietà dei dialetti, sia perché molte pubblicazioni specifiche non sono consultabili dai comuni cittadini.
A presto, buona continuazione!
siso

gbal hat gesagt:
Gesendet am 17. März 2017 um 16:34
Grazie per avermi dato questo colpo d'Occo....pardon, d'occhio su questo bel circuito che magari rifarò in compagnia (!)
Bravo siso

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 17. März 2017 um 18:13
Grande Giulio!


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