Crop Musca - Valle Antigorio
|
||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
A monte dell'abitato di Premia, la destra idrografica della Valle Antigorio è fasciata alla base da una parete strapiombante con pochi punti deboli, tutti sistematicamente sfruttati dagli alpigiani dei secoli passati per accedere ai pendii superiori, dove hanno edificato baite e tracciato sentieri.
Con Ferruccio vado alla ricerca di un collegamento tra l'Alpe Casarola di Sotto e Il Groppo, finendo per trovare - oltre al sentiero cercato - anche un percorso inatteso che transita da un alpe chiamato dai locali Crop Musca, non nominato ma segnato e indicato come quota 1475 m sulla carta svizzera.
Da San Rocco a Casarola di Sotto
Poco prima del cimitero di San Rocco, si imbocca il sentiero segnalato che sale verso il Passo del Muretto, storico collegamento tra i due comuni soppressi di Salecchio e di Agaro.
Il percorso sale inizialmente a sinistra (S) del Rio di Altiaccio, che scende dallo zoccolo roccioso con innumerevoli cascate. Attraversato il torrente, il sentiero sale fino al grande alpeggio di La Pioda, dove si può notare una balma a destra del sentiero e, sulla sinistra, una casa con residui di intonaco colorato, provvista di cantinino interno realizzato direttamente nella parete rocciosa, come una balma. Si tratta di una soluzione architettonica che avevamo avuto modo di notare non molto tempo fa anche all'Alpe Leur, situato a quasi 2000 metri sulla sinistra idrografica della Valle Antigorio. In questo caso, la presenza di una simile struttura all'interno di un edificio intonacato crea un singolare contrasto.
Proseguendo lungo il sentiero al di sopra di La Pioda, in corrispondenza del cartello che indica a sinistra (S) il sentiero che traversa a Fiume, noi ci volgiamo in direzione opposta (N) per visitare il nucleo di ruderi chiamato Crest sulla Mappa Rabbini. L'alpeggio merita una visita per l'ubicazione a ridosso delle rocce, per la presenza di una grande quantità di piode infisse nel terreno, e per un vecchio abbeveratoio di legno nei pressi di una sorgente.
Proseguiamo nella salita e troviamo il bivio per Marchisogno (indicazione a vernice su un masso sulla sinistra): si tratta in effetti di un sentiero "non ufficiale" ma segnato, in tempi molto recenti, con vernice bianca e rossa come se si trattasse di un sentiero CAI. Noi proseguiamo lungo il percorso principale per Casarola, raggiungendo - in successione - i ruderi di Altiaccio (dove c'è un bivio segnalato per Salecchio Inferiore), Casoler, Lavazò, Cortina e infine Casarola di Sotto.
Tempi: circa 3 ore, comprese soste e digressioni; Difficoltà: T3
Da Casarola di Sotto a Il Groppo
Lasciamo il sentiero ufficiale e, seguendo dei tagli e delle traccie nella neve, traversiamo verso Ovest in direzione del Rivo di Altiaccio, che si supera senza problemi su un ponticello di tronchi. Il sentiero prosegue guadagnando leggermente quota e traversa il versante in direzione S intorno ai 1900 m di quota, superando alcuni canali. Da notare che questo sentiero, indicato sulla CNS meno recente con un tracciato leggermente diverso, è tutto segnato da tagli, sia vecchi che nuovi. Si giunge così al poggio panoramico a 1932 m di quota sulla dorsale di Groppo, chiamato localmente con il nome generico di varda (fin qui circa 1 ora).
Da qui i tagli proseguono nella valle del Rio di Fiume in direzione dell'Alpe Garnosa. Noi abbandoniamo il percorso e scendiamo sule fianco N della dorsale, aggirando alcuni salti e incontrando qua e là qualche labile traccia di sentiero. Questo tratto del percorso, pur non presentando difficoltà particolari, è scomodo e poco raccomandabile perché si svolge su terreno ripido ed è privo di punti di riferimento.
Arriviamo così al nucleo di ruderi di Il Groppo, dove - con nostra sorpresa - appaiono anche dei segni bianchi e rossi molto recenti e un scritta su un masso che indica, verso NW, il sentiero per Pianezza, un alpeggio situato nella valle del Rio di Fiume.
Tempi: 1:45, Difficoltà: T4
Da Il Groppo a La Pioda passando da Crop Musca
Dopo una breve pausa, seguiamo i segni bianchi e rossi che portano a scendere in direzione opposta rispetto all'indicazione sul masso. Il sentiero traversa abbassandosi in diagonale verso sinistra (NE) su terreno ripido. Intorno ai 1600 m di quota a sinistra del sentiero (N) si notano dei ruderi. A destra dei ruderi c'è una balma. E' il nucleo superiore di Crop Musca, luogo dimenticato dalla cartografia attuale e passata, Mappa Rabbini compresa. Il nome rimane ancora solo nella memoria dei valligiani. Continuando nella discesa ci si affaccia sul canale del Rio Grupet e, in breve, si giunge ad altri ruderi, dove si nota una sorta di cantina con volta a botte parzialmente cementata. Siamo dove la CNS in scala 1:25.000 segna dei ruderi con la quota 1475 m.
Il sentiero, sempre contrassegnato (con parsimonia) da segni bianchi e rossi recenti, perde ulteriormente quota e supera dei tratti su piodate scivolose, attrezzate con vecchi gradini e tondini di ferro infissi nella pietra. Si giunge così su una grande cengia dove i segni portano a traversare a sinistra (NE), per superare così un torrente con poca acqua (il Rio Grupet). Dopo un passaggio sotto una caratteristica roccia aggettante, ci si affaccia sul canale dove scorre il Rivo di Altiaccio, molto più ricco d'acqua del precedente. Ci si abbassa verso destra e quindi si entra nel vallone per guadare il torrente nel punto più favorevole, arrivando così sul sentiero percorso all'andata in corrispondenza del masso con la scritta "Marchisogno". Questo è il nome di un altro alpeggio, situato dove le carte attuali riportano il nome "Incino". Ripercorrendo il sentiero dell'andata, in pochi minuti siamo nuovamente a La Pioda.
Tempi: circa 1:30; DIfficoltà: T4
Da La Pioda a San Rocco passando da Bigiogno
Anziché ripetere il percorso già noto, seguiamo le indicazione per Bigiogno. Si passa dai ruderi di L'Airola e quindi a Bigiogno, dove un cartello indica un sentiero per Salecchio ma non quello per San Rocco. Sotto la cappella dell'alpe si trova una bella mulattiera che, con tratti gradinati veramente notevoli, consente di scendere dallo zoccolo roccioso. In alcuni punti il sentiero passa sul ciglio dello strapiombo con vedute aeree sulla sottostante strada e sull'abitato di San Rocco. Un ultimo tratto gradinato sul fianco di un canalone dantesco, e siamo a livello del Toce, nei pressi di una piccola costruzione ben visibile dalla strada.
Tempi: circa 50 '; DIfficoltà: T3
Link alla relazione di Ferruccio:

Con Ferruccio vado alla ricerca di un collegamento tra l'Alpe Casarola di Sotto e Il Groppo, finendo per trovare - oltre al sentiero cercato - anche un percorso inatteso che transita da un alpe chiamato dai locali Crop Musca, non nominato ma segnato e indicato come quota 1475 m sulla carta svizzera.
Da San Rocco a Casarola di Sotto
Poco prima del cimitero di San Rocco, si imbocca il sentiero segnalato che sale verso il Passo del Muretto, storico collegamento tra i due comuni soppressi di Salecchio e di Agaro.
Il percorso sale inizialmente a sinistra (S) del Rio di Altiaccio, che scende dallo zoccolo roccioso con innumerevoli cascate. Attraversato il torrente, il sentiero sale fino al grande alpeggio di La Pioda, dove si può notare una balma a destra del sentiero e, sulla sinistra, una casa con residui di intonaco colorato, provvista di cantinino interno realizzato direttamente nella parete rocciosa, come una balma. Si tratta di una soluzione architettonica che avevamo avuto modo di notare non molto tempo fa anche all'Alpe Leur, situato a quasi 2000 metri sulla sinistra idrografica della Valle Antigorio. In questo caso, la presenza di una simile struttura all'interno di un edificio intonacato crea un singolare contrasto.
Proseguendo lungo il sentiero al di sopra di La Pioda, in corrispondenza del cartello che indica a sinistra (S) il sentiero che traversa a Fiume, noi ci volgiamo in direzione opposta (N) per visitare il nucleo di ruderi chiamato Crest sulla Mappa Rabbini. L'alpeggio merita una visita per l'ubicazione a ridosso delle rocce, per la presenza di una grande quantità di piode infisse nel terreno, e per un vecchio abbeveratoio di legno nei pressi di una sorgente.
Proseguiamo nella salita e troviamo il bivio per Marchisogno (indicazione a vernice su un masso sulla sinistra): si tratta in effetti di un sentiero "non ufficiale" ma segnato, in tempi molto recenti, con vernice bianca e rossa come se si trattasse di un sentiero CAI. Noi proseguiamo lungo il percorso principale per Casarola, raggiungendo - in successione - i ruderi di Altiaccio (dove c'è un bivio segnalato per Salecchio Inferiore), Casoler, Lavazò, Cortina e infine Casarola di Sotto.
Tempi: circa 3 ore, comprese soste e digressioni; Difficoltà: T3
Da Casarola di Sotto a Il Groppo
Lasciamo il sentiero ufficiale e, seguendo dei tagli e delle traccie nella neve, traversiamo verso Ovest in direzione del Rivo di Altiaccio, che si supera senza problemi su un ponticello di tronchi. Il sentiero prosegue guadagnando leggermente quota e traversa il versante in direzione S intorno ai 1900 m di quota, superando alcuni canali. Da notare che questo sentiero, indicato sulla CNS meno recente con un tracciato leggermente diverso, è tutto segnato da tagli, sia vecchi che nuovi. Si giunge così al poggio panoramico a 1932 m di quota sulla dorsale di Groppo, chiamato localmente con il nome generico di varda (fin qui circa 1 ora).
Da qui i tagli proseguono nella valle del Rio di Fiume in direzione dell'Alpe Garnosa. Noi abbandoniamo il percorso e scendiamo sule fianco N della dorsale, aggirando alcuni salti e incontrando qua e là qualche labile traccia di sentiero. Questo tratto del percorso, pur non presentando difficoltà particolari, è scomodo e poco raccomandabile perché si svolge su terreno ripido ed è privo di punti di riferimento.
Arriviamo così al nucleo di ruderi di Il Groppo, dove - con nostra sorpresa - appaiono anche dei segni bianchi e rossi molto recenti e un scritta su un masso che indica, verso NW, il sentiero per Pianezza, un alpeggio situato nella valle del Rio di Fiume.
Tempi: 1:45, Difficoltà: T4
Da Il Groppo a La Pioda passando da Crop Musca
Dopo una breve pausa, seguiamo i segni bianchi e rossi che portano a scendere in direzione opposta rispetto all'indicazione sul masso. Il sentiero traversa abbassandosi in diagonale verso sinistra (NE) su terreno ripido. Intorno ai 1600 m di quota a sinistra del sentiero (N) si notano dei ruderi. A destra dei ruderi c'è una balma. E' il nucleo superiore di Crop Musca, luogo dimenticato dalla cartografia attuale e passata, Mappa Rabbini compresa. Il nome rimane ancora solo nella memoria dei valligiani. Continuando nella discesa ci si affaccia sul canale del Rio Grupet e, in breve, si giunge ad altri ruderi, dove si nota una sorta di cantina con volta a botte parzialmente cementata. Siamo dove la CNS in scala 1:25.000 segna dei ruderi con la quota 1475 m.
Il sentiero, sempre contrassegnato (con parsimonia) da segni bianchi e rossi recenti, perde ulteriormente quota e supera dei tratti su piodate scivolose, attrezzate con vecchi gradini e tondini di ferro infissi nella pietra. Si giunge così su una grande cengia dove i segni portano a traversare a sinistra (NE), per superare così un torrente con poca acqua (il Rio Grupet). Dopo un passaggio sotto una caratteristica roccia aggettante, ci si affaccia sul canale dove scorre il Rivo di Altiaccio, molto più ricco d'acqua del precedente. Ci si abbassa verso destra e quindi si entra nel vallone per guadare il torrente nel punto più favorevole, arrivando così sul sentiero percorso all'andata in corrispondenza del masso con la scritta "Marchisogno". Questo è il nome di un altro alpeggio, situato dove le carte attuali riportano il nome "Incino". Ripercorrendo il sentiero dell'andata, in pochi minuti siamo nuovamente a La Pioda.
Tempi: circa 1:30; DIfficoltà: T4
Da La Pioda a San Rocco passando da Bigiogno
Anziché ripetere il percorso già noto, seguiamo le indicazione per Bigiogno. Si passa dai ruderi di L'Airola e quindi a Bigiogno, dove un cartello indica un sentiero per Salecchio ma non quello per San Rocco. Sotto la cappella dell'alpe si trova una bella mulattiera che, con tratti gradinati veramente notevoli, consente di scendere dallo zoccolo roccioso. In alcuni punti il sentiero passa sul ciglio dello strapiombo con vedute aeree sulla sottostante strada e sull'abitato di San Rocco. Un ultimo tratto gradinato sul fianco di un canalone dantesco, e siamo a livello del Toce, nei pressi di una piccola costruzione ben visibile dalla strada.
Tempi: circa 50 '; DIfficoltà: T3
Link alla relazione di Ferruccio:

Tourengänger:
atal

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (4)