Il "vero" Sentiero Panoramico della Bregaglia
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Questo angolo del Canton Grigioni, compreso fra l'Alta Engadina e il confine con l'Italia, sul versante orografico destro non vanta cime di particolare interesse alpinistico, ma alle quote medio-basse presenta una rete di sentieri escursionistici ben nota soprattutto ai turisti di lingua tedesca. Il percorso in assoluto più celebre per le vedute è il "Sentiero Panoramico della Bregaglia": con blandi e comodi saliscendi percorre tutta la fiancata della montagna da Casaccia a Soglio, mantenendosi principalmente fra 1300 e 1400 metri di quota, attraverso foreste di abeti e radure da cui si aprono sprazzi di panorama sulle mitiche cime delle valli Albigna e Bondasca. La quantità largamente preponderante dei passaggi avviene appunto lungo la cosiddetta "Panoramica", ma la vera contemplazione può esserci solo percorrendo il sentiero alto (fra 2000 e 2250 metri di quota), ben oltre il livello dei boschi e attraverso alpeggi secolari in posizioni imperdibili. L'affollamento, specialmente nella stagione estiva, è forse eccessivo per un tranquillo gustarsi la gita, ma la tarda primavera e - ancor meglio - l'autunno sono le stagioni ideali per l'anello decritto in questa escursione: unico requisito, l'assenza di neve; il sentiero non presenta alcuna difficoltà tecnica di sorta, ma spesso è intagliato attraverso prati ripidi ed esposti, dove il terreno sdrucciolevole lo renderebbe particolarmente delicato.
Si inizia la gita attraversando il villaggio di Soglio (piccolo centro di origine medioevale, che da solo, come si usa dire, vale il viaggio) seguendo le onnipresenti indicazioni per la "Panoramica". Usciti dalle ultime costruzioni del lato orientale dell'abitato, con un tragitto a saliscendi parzialmente e comodamente gradinato, si attraversa il tratto più dirupato del versante: la larga mulattiera - anche con qualche accomodamento artificiale - interseca alcuni affioramenti rocciosi, dove l'allargamento delle cenge naturali offre spesso l'occasione per attrezzare punti panoramici. Si prosegue a lungo, affiancando talora antiche baite ormai in rovina (Parlong), si attraversano i canaloni di Aua da la Peista, Aua da la Fopeta e Valär, ci si addentra nel Bosch da Durbegia: finalmente all'aperto, si raggiunge la radura di Durbegia (posto di ristoro), raggiunta da una strada bianca. Si segue in discesa per qualche centinaio di metri questa carrozzabile fino a individuare sulla sinistra la ripartenza del sentiero della "Panoramica" in direzione di Roticcio; al successivo bivio verso sinistra lo si abbandona per iniziare una salita intensa che, a tornanti ravvicinati, porta ad uscire dal bosco nei pressi di Sdarva, baita di cacciatori su di un panoramico terrazzo fronteggiante le cime delle Sciore, il Cengalo e il Badile. Trascurando delle incerte tracce verso ovest, si prosegue verso l'alto fino a raggiungere un grosso masso con indicazioni: ci troviamo al margine orientale di un vasto altopiano di pascoli, il Plan Lo, nei pressi del valico di comunicazione con la Val da Cam (collaterale della Val Maroz), e una buona traccia segnalata consente di tornare nella direzione di Soglio. Al termine del Plan Lo, il sentiero intraprende una lunga traversata in costa con lievi saliscendi, molto al di sopra del limite del bosco, fino a raggiungere le secolari e fatiscenti baite di Cadrin; la discesa ora prepondera e, nel rado bosco, oltrepassati i ruderi di Löbbia e Brüsciä, va a spianarsi sul terrazzo di Plän Vest: un pittoresco agglomerato di baite perlopiù rimodernate. Il sentiero, a tratti ben gradinato, riprende la discesa e si porta al successivo terrazzo sottostante, Tombal, con i suoi meravigliosi prati curati e mantenuti da una costante attività agricolo-pastorale. Di nuovo nel bosco, una serie di ripidi tornanti porta a raggiungere una pista forestale asfaltata che si segue in discesa verso sinistra fino al primo tornante, dove riprende il sentiero; ormai in vista delle prime case, in pochi minuti si torna a Soglio proprio sulla via principale, percorsa all'andata.
Si inizia la gita attraversando il villaggio di Soglio (piccolo centro di origine medioevale, che da solo, come si usa dire, vale il viaggio) seguendo le onnipresenti indicazioni per la "Panoramica". Usciti dalle ultime costruzioni del lato orientale dell'abitato, con un tragitto a saliscendi parzialmente e comodamente gradinato, si attraversa il tratto più dirupato del versante: la larga mulattiera - anche con qualche accomodamento artificiale - interseca alcuni affioramenti rocciosi, dove l'allargamento delle cenge naturali offre spesso l'occasione per attrezzare punti panoramici. Si prosegue a lungo, affiancando talora antiche baite ormai in rovina (Parlong), si attraversano i canaloni di Aua da la Peista, Aua da la Fopeta e Valär, ci si addentra nel Bosch da Durbegia: finalmente all'aperto, si raggiunge la radura di Durbegia (posto di ristoro), raggiunta da una strada bianca. Si segue in discesa per qualche centinaio di metri questa carrozzabile fino a individuare sulla sinistra la ripartenza del sentiero della "Panoramica" in direzione di Roticcio; al successivo bivio verso sinistra lo si abbandona per iniziare una salita intensa che, a tornanti ravvicinati, porta ad uscire dal bosco nei pressi di Sdarva, baita di cacciatori su di un panoramico terrazzo fronteggiante le cime delle Sciore, il Cengalo e il Badile. Trascurando delle incerte tracce verso ovest, si prosegue verso l'alto fino a raggiungere un grosso masso con indicazioni: ci troviamo al margine orientale di un vasto altopiano di pascoli, il Plan Lo, nei pressi del valico di comunicazione con la Val da Cam (collaterale della Val Maroz), e una buona traccia segnalata consente di tornare nella direzione di Soglio. Al termine del Plan Lo, il sentiero intraprende una lunga traversata in costa con lievi saliscendi, molto al di sopra del limite del bosco, fino a raggiungere le secolari e fatiscenti baite di Cadrin; la discesa ora prepondera e, nel rado bosco, oltrepassati i ruderi di Löbbia e Brüsciä, va a spianarsi sul terrazzo di Plän Vest: un pittoresco agglomerato di baite perlopiù rimodernate. Il sentiero, a tratti ben gradinato, riprende la discesa e si porta al successivo terrazzo sottostante, Tombal, con i suoi meravigliosi prati curati e mantenuti da una costante attività agricolo-pastorale. Di nuovo nel bosco, una serie di ripidi tornanti porta a raggiungere una pista forestale asfaltata che si segue in discesa verso sinistra fino al primo tornante, dove riprende il sentiero; ormai in vista delle prime case, in pochi minuti si torna a Soglio proprio sulla via principale, percorsa all'andata.
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