Pizzo Quadro o Cima de Pian Guarnei (m 3015) da Starleggia
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Il Pizzo Quadro (o Cima de Pian Guarnei) appartiene Catena Mesolcina settentrionale, e deve il suo nome alla forma della vetta. E’ il punto di congiunzione di tre creste distinte creste che definendo tre valli: la Valle della Sancia, il Bacino del Truzzo, e la Valle Mesolcina (Svizzera).
La nostra escursione si sviluppa lungo la cresta est-nord-est.
La salita non presenta difficoltà di rilievo, ma è piuttosto lunga e con quasi m 1500 di dislivello in salita, quindi è meglio dividerla in due tappe, pernottando al confortevole Bivacco del Servizio. Dalla cima si gode un ampio panorama che gratifica dalla fatica.
Dati complessivi.
LOCALITA' DI PARTENZA. Starleggia (m 1640).
COMPAGNI: Andrea e Fabio.
SALITA: m 1490
DISCESA: m 1490
QUOTA MASSIMA: m 3015, la vetta del Pizzo Quadro.
QUOTA MINIMA: m 1640, oltre Starleggia, dove è stata parcheggiata l’auto.
SVILUPPO COMPLESSIVO: km 14,4.
TEMPO COMPLESSIVO DI MARCIA: 8h 40’
1° Giorno (venerdì, 09-09-2016)
LOCALITA' DI PARTENZA. Starleggia, dove la strada che è sbarrata (m 1640).
LOCALITA' DI ARRIVO. Bivacco del Servizio (m 1590,5 secondo la cartografia della Regione Lombardia, e 1591 per quella svizzera; m 1570 secondo la targa affissa al bivacco).
DIFFICOLTÀ. EE (T4-). Sentiero di montagna con tratti su semplice traccia non sempre evidente. Segnatura sufficiente (placchette metalliche rosse e bianche), ma talvolta poco visibile.
SALITA: m 955.
DISCESA: m 15.
QUOTA MASSIMA: m 2590, al Bivacco del Servizio.
QUOTA MINIMA: m 1640, oltre Starleggia, dove è stata parcheggiata l’auto.
SVILUPPO: km 5,10
TEMPO EFFETTIVO DI MARCIA: 2h 50’
NOTE SUL PERCORSO. Superata la sbarra, si prosegue lungo la strada per poche centinaia di metri, fino ad incontrare un sentiero che si stacca sulla destra (indicazione). Dopo una breve salita ci si ritrova sulla strada; la si percorre per qualche decina di metri e la si abbandona per imboccare il sentiero che s stacca sulla sinistra (indicazione per il Bivacco del Servizio). Si sale costeggiando il bosco, poi, dopo avere attraversato un tratto in mezzo al bosco si sbuca in una prateria. Si prosegue per pascoli mantenendo la direzione, su traccia di sentiero non sempre evidente e facendo attenzione alle paline in legno che indicano la giusta direzione. Si risale il costone lasciando sulla sinistra una serie di microscopici laghetti, fino a raggiungere la cresta, che si segue per un tratto, poi si prosegue a mezza costa, su pietraia, fino a raggiungere il Bivacco (numerose le bandierine metalliche bianco/rosse), da tempo ben visibile.
METEO. Cielo sereno.
BIVACCO. Il Bivacco del Servizio è una costruzione in pietra abbastanza recente. Ha nove cuccette e dispone di una cucina a gas (bombole poste all’esterno) e di un impianto di illuminazione alimentato da un pannello fotovoltaico: che non siamo riusciti ad attivare (batterie scariche, probabilmente). Purtroppo l’unico approvvigionamento d’acqua è costituito da un microscopico laghetto formato da acque di fusione: quando c’è qualcosa che possa fondere. L’abbiamo trovato secco; cosa che avevamo previsto, considerato che siamo a fine estate, così eravamo adeguatamene attrezzati con borracce supplementari.
2° Giorno (sabato, 10-09-2016)
LOCALITA' DI PARTENZA. Bivacco del Servizio (m 1591).
LOCALITA' DI ARRIVO. Starleggia, dove la strada che è sbarrata (m 1640); dopo avere conquistato il Pizzo Quadro (m 3015).
DIFFICOLTÀ. Percorso di alta montagna solo in parte su traccia di sentiero. Le relazioni parlano di un passaggio di II grado: se c’è, si tratta di due passi di numero. Dopo la forcella, risalendo la cresta, il terreno è insidioso e incoerente (sfasciumi con brecciolino) e bisogna prestare attenzione, specialmente in discesa. In un paio di passaggi bisogna aiutarsi con le mani, ma non si tratta di una vera arrampicata. La giusta via è segnalata da alcuni ometti in pietra.
SALITA: m 535
DISCESA: m 1486
QUOTA MASSIMA: m 3015, la vetta del Pizzo Quadro (o Cima De Pian Guarnei).
QUOTA MINIMA: m 1640 a Starleggia.
SVILUPPO: km 9,3
TEMPO DI SALITA: 1h 50’
TEMPO DI DISCESA: 4h
NOTE SUL PERCORSO. Dal Bivacco del Servizio, una volta salutate le appiccicose compagne di bivacco (le pecore), si riprende a seguire la traccia contrassegnata dalle bandierine bianco/rosso, in direzione ovest, guadagnando un po’ di quota (m 2625), che verrà presto persa con gli interessi con una ripida discesa. Al termine della discesa (m 2580) la traccia segnata devia decisamente a sinistra e scende verso il Bacino del Truzzo, che si scorge da un po’. Tralasciata questa traccia si prosegue in direzione ovest per un’evidente traccia, che aggira il Motto Alto fino a raggiungere una forcella a quota m 2770 circa.
Da questo punto si inizia a risalire la cresta che ci condurrà in vetta. Si prosegue per sfasciumi; la traccia ora è praticamente inesistente e la strada giusta ci è indicata da qualche ometto in pietra; il terreno è insidioso per la presenza di brecciolino e per l’incoerenza del fondo; in un paio di passaggi bisogna aiutarsi con le mani, ma definirli un II grado mi sembra esagerato. L’ampia vetta, segnata da una croce metallica, la si raggiunge in circa un’ora dalla forcella.
La discesa si svolge per lo stesso percorso della salita e transitando per il Bivacco, dove si recupera il materiale da bivacco lasciato. Giunti a quota m 2190 circa, invece che deviare a destra e scendere verso la Cresta del Piano, abbiamo proseguito lungo la cresta per poi scendere in Valle della Sancia in direzione del piccolo lago artificiale. I segnavia in questo tratto sono radi e sbiaditi al punto che si fatica a scorgerli; proseguendo un po’ ad intuito si incrocia l’ampia traccia di sentiero che scende dal lago e, seguendola, ci si arriva a Morene, quindi all’Alpe Bocci e seguendo la strada (con il taglio già percorso all’andata) alla macchina.
METEO. Sereno, con qualche nube da condensa fin dalla prima mattina. Nel corso del pomeriggio la nuvolosità è andata aumentando.
La nostra escursione si sviluppa lungo la cresta est-nord-est.
La salita non presenta difficoltà di rilievo, ma è piuttosto lunga e con quasi m 1500 di dislivello in salita, quindi è meglio dividerla in due tappe, pernottando al confortevole Bivacco del Servizio. Dalla cima si gode un ampio panorama che gratifica dalla fatica.
LOCALITA' DI PARTENZA. Starleggia (m 1640).
COMPAGNI: Andrea e Fabio.
SALITA: m 1490
DISCESA: m 1490
QUOTA MASSIMA: m 3015, la vetta del Pizzo Quadro.
QUOTA MINIMA: m 1640, oltre Starleggia, dove è stata parcheggiata l’auto.
SVILUPPO COMPLESSIVO: km 14,4.
TEMPO COMPLESSIVO DI MARCIA: 8h 40’
LOCALITA' DI PARTENZA. Starleggia, dove la strada che è sbarrata (m 1640).
LOCALITA' DI ARRIVO. Bivacco del Servizio (m 1590,5 secondo la cartografia della Regione Lombardia, e 1591 per quella svizzera; m 1570 secondo la targa affissa al bivacco).
DIFFICOLTÀ. EE (T4-). Sentiero di montagna con tratti su semplice traccia non sempre evidente. Segnatura sufficiente (placchette metalliche rosse e bianche), ma talvolta poco visibile.
SALITA: m 955.
DISCESA: m 15.
QUOTA MASSIMA: m 2590, al Bivacco del Servizio.
QUOTA MINIMA: m 1640, oltre Starleggia, dove è stata parcheggiata l’auto.
SVILUPPO: km 5,10
TEMPO EFFETTIVO DI MARCIA: 2h 50’
NOTE SUL PERCORSO. Superata la sbarra, si prosegue lungo la strada per poche centinaia di metri, fino ad incontrare un sentiero che si stacca sulla destra (indicazione). Dopo una breve salita ci si ritrova sulla strada; la si percorre per qualche decina di metri e la si abbandona per imboccare il sentiero che s stacca sulla sinistra (indicazione per il Bivacco del Servizio). Si sale costeggiando il bosco, poi, dopo avere attraversato un tratto in mezzo al bosco si sbuca in una prateria. Si prosegue per pascoli mantenendo la direzione, su traccia di sentiero non sempre evidente e facendo attenzione alle paline in legno che indicano la giusta direzione. Si risale il costone lasciando sulla sinistra una serie di microscopici laghetti, fino a raggiungere la cresta, che si segue per un tratto, poi si prosegue a mezza costa, su pietraia, fino a raggiungere il Bivacco (numerose le bandierine metalliche bianco/rosse), da tempo ben visibile.
METEO. Cielo sereno.
BIVACCO. Il Bivacco del Servizio è una costruzione in pietra abbastanza recente. Ha nove cuccette e dispone di una cucina a gas (bombole poste all’esterno) e di un impianto di illuminazione alimentato da un pannello fotovoltaico: che non siamo riusciti ad attivare (batterie scariche, probabilmente). Purtroppo l’unico approvvigionamento d’acqua è costituito da un microscopico laghetto formato da acque di fusione: quando c’è qualcosa che possa fondere. L’abbiamo trovato secco; cosa che avevamo previsto, considerato che siamo a fine estate, così eravamo adeguatamene attrezzati con borracce supplementari.
LOCALITA' DI PARTENZA. Bivacco del Servizio (m 1591).
LOCALITA' DI ARRIVO. Starleggia, dove la strada che è sbarrata (m 1640); dopo avere conquistato il Pizzo Quadro (m 3015).
DIFFICOLTÀ. Percorso di alta montagna solo in parte su traccia di sentiero. Le relazioni parlano di un passaggio di II grado: se c’è, si tratta di due passi di numero. Dopo la forcella, risalendo la cresta, il terreno è insidioso e incoerente (sfasciumi con brecciolino) e bisogna prestare attenzione, specialmente in discesa. In un paio di passaggi bisogna aiutarsi con le mani, ma non si tratta di una vera arrampicata. La giusta via è segnalata da alcuni ometti in pietra.
SALITA: m 535
DISCESA: m 1486
QUOTA MASSIMA: m 3015, la vetta del Pizzo Quadro (o Cima De Pian Guarnei).
QUOTA MINIMA: m 1640 a Starleggia.
SVILUPPO: km 9,3
TEMPO DI SALITA: 1h 50’
TEMPO DI DISCESA: 4h
NOTE SUL PERCORSO. Dal Bivacco del Servizio, una volta salutate le appiccicose compagne di bivacco (le pecore), si riprende a seguire la traccia contrassegnata dalle bandierine bianco/rosso, in direzione ovest, guadagnando un po’ di quota (m 2625), che verrà presto persa con gli interessi con una ripida discesa. Al termine della discesa (m 2580) la traccia segnata devia decisamente a sinistra e scende verso il Bacino del Truzzo, che si scorge da un po’. Tralasciata questa traccia si prosegue in direzione ovest per un’evidente traccia, che aggira il Motto Alto fino a raggiungere una forcella a quota m 2770 circa.
Da questo punto si inizia a risalire la cresta che ci condurrà in vetta. Si prosegue per sfasciumi; la traccia ora è praticamente inesistente e la strada giusta ci è indicata da qualche ometto in pietra; il terreno è insidioso per la presenza di brecciolino e per l’incoerenza del fondo; in un paio di passaggi bisogna aiutarsi con le mani, ma definirli un II grado mi sembra esagerato. L’ampia vetta, segnata da una croce metallica, la si raggiunge in circa un’ora dalla forcella.
La discesa si svolge per lo stesso percorso della salita e transitando per il Bivacco, dove si recupera il materiale da bivacco lasciato. Giunti a quota m 2190 circa, invece che deviare a destra e scendere verso la Cresta del Piano, abbiamo proseguito lungo la cresta per poi scendere in Valle della Sancia in direzione del piccolo lago artificiale. I segnavia in questo tratto sono radi e sbiaditi al punto che si fatica a scorgerli; proseguendo un po’ ad intuito si incrocia l’ampia traccia di sentiero che scende dal lago e, seguendola, ci si arriva a Morene, quindi all’Alpe Bocci e seguendo la strada (con il taglio già percorso all’andata) alla macchina.
METEO. Sereno, con qualche nube da condensa fin dalla prima mattina. Nel corso del pomeriggio la nuvolosità è andata aumentando.
Tourengänger:
Alberto C.

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