Val Biandino


Publiziert von paoloski , 30. Mai 2016 um 17:17.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:28 Mai 2016
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:00
Aufstieg: 1500 m
Abstieg: 1500 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Varese, Lecco, Valsassina, superare Ballabio e proseguire fino ad Introbio, quasi all'uscita del paese si trovano le indicazioni, cartelli marroni, per la Va l Biandino. Vi è un grande parcheggio che precede il divieto di transito, come constatato però vi sono moltissime auto che proseguono ugualmente sulla strada che alterna tratti asfaltati ad altri sterrati.Poco prima dell'Agriturismo la Baita vi è un'altra sbarra, anche questa preceduta da un affollatissimo parcheggio. All'altezza del primo ponte si diparte il sentiero che evita la strada.
Unterkunftmöglichkeiten:Rifugio Tavecchia. 80 posti letto. Tel: 03411980572 e 3405012449 Mezza pensione euro 40,00 cucina ottima e ben cucinata.
Kartennummer:Kompass 105

È arrivata l'ora dell'uscita di Flora & Fauna degli Incontri di Avvicinamento alla Montagna 2016, che per molti coincide con il primo pernottamento in un rifugio. La meta prescelta è la Val Biandino, laterale della Valsassina nel Lecchese. Partenza comoda da Varese alle 8, quando arriviamo ad Introbio il parcheggio è già occupato da un gran numero di auto per cui abbiamo qualche difficoltà, veniamo comunque ben presto a capo del problema e poco dopo siamo pronti a partire. Seguiamo la strada carrozzabile che si addentra nella valle ma al primo segnavia, nei pressi di un ponte, la abbandoniamo per salire nel bosco seguendo un sentiero segnalato che a tratti reincrocia la strada su cui, a quanto è dato vedere, c'è un gran traffico di fuoristrada che portano i gitanti ai vari rifugi.
La flora è decisamente notevole: essendo questa zona caratterizzata da affioramenti del Verrucano, dal tipico colore rosso-violaceo, il substrato è particolare per cui vi si trovano speci tipiche dei suoli calcarei alternate ad altre normalmente presenti su suoli acidi. Con varie soste per illustrare le piante e fiori, nonchè le rocce, della zona arriviamo intorno a mezzogiorno nei pressi di alcune baite dove vi è una gran tavolata, facciamo qui la nostra sosta pranzo.
Ripartiamo quindi per la vicina Bocca di Biandino presso di cui si trova il rifugio Tavecchia dove pernotteremo. Ora però non ci fermiamo: viste le pessime previsioni meteo per domani, decidiamo di proseguire almeno fino al Lago di Sasso.
Raggiungiamo quindi la Madonna della Neve, una chiesetta seicentesca con annesso rifugio, entrambi chiusi, sul piazzale vi è un monumentale Acero platanoide che dovrebbe avere almeno duecento anni.
Prossima tappa le baite della casera di Sasso da cui si diparte il sentiero che raggiunge dapprima una bocchetta e poi la conca in cui si trova il lago. Il Pizzo dei Tre Signori è nascosto dalle nuvole.
Breve sosta, scartiamo l'idea di percorre il sentiero che porta al rifugio Grassi visto che è ancora ingombro di neve e presenta numerosi ripidi impluvi che potrebbero risultare pericolosi.
Ci dirigiamo invece verso il rifugio Santa Rita, passiamo accanto al Baitello del Lago e poi ci innalziamo gradualmente su versanti abbastanza ripidi in direzione della capanna.
In meno di tre quarti d'ora siamo tutti alla bocchetta dove si trova il rifugio, ci guardiamo un po' intorno poi decidiamo di scendere, il sentiero è molto meno ostico di quanto faceva presumere la lettura della, molto approssimativa, carta Kompass.
In breve eccoci tornati alla Madonna della Neve, poi con calma, attraversando i pascoli ricoperti da Dente di Leone in fiore raggiungiamo il Tavecchia, prendiamo possesso dei nostri posti letto, ci facciamo una doccia, ci cambiamo e ci troviamo poi sul terrazzo del rifugio per una birra.
La sera la cena si rivelerà essere assolutamente ottima ed abbondante.
Il rifugio Tavecchia a dire il vero ha più dell'albergo che del ricovero alpino, sarà il caso che gli allievi non si facciano troppe illusioni: non dappertutto troveranno le docce, le camerette, la cena abbondante, il pane ed i grissini...
Alla spicciolata fra le 21 e le 23 si va tutti a dormire, verso mezzanotte, come previsto, ecco che inizia a piovere. Domani non resterà che scendere.

Bella ed interessante la Val Biandino, purtroppo rovinata da elettrodotti tanto sul fondovalle che sulle creste, ma in compenso con una gran varietà di piante e fiori.
I sentieri sono ben tenuti e ben segnalati ed il giro da noi effettuato non presenta difficoltà.

Tourengänger: paoloski
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


Kommentar hinzufügen

Menek hat gesagt:
Gesendet am 31. Mai 2016 um 09:52
Credo che la strada a.s.p. sia percorribile dai 4x4 sino al primo ponte (forse anche chi possiede il permesso per i disabili), e i rifugisti ovviamente hanno il permesso di transito...

paoloski hat gesagt: RE:
Gesendet am 31. Mai 2016 um 10:04
Il parcheggio, a quota 1130 m, prima del ponte che precede l'agriturismo era pieno. Domenica in discesa ci hanno superato almeno venti fuoristrada carichi di persone. Alcuni dei rifugi altri senza alcuna indicazione. Ma forse, come dici tu, servivano per il trasporto disabili, non saprei dirti


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