Alpe Ella - Formazza
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Dove, stando alle vecchie carte, passava la parte iniziale del vecchio percorso, oggi c'è una cava.
Ci portiamo al di sopra di essa e, salendo nel ripido bosco sulla destra, incontriamo un canale, che superiamo per immetterci su un sentiero proveniente da destra (S) e indicato da roncolate. Evidentemente la presenza della cava ha costretto a riposizionare la prima parte del sentiero.
Riattraversiamo il canale, riportandoci così in sponda destra, e arriviamo alla base di un salto di rocce che si supera con due scale metalliche nuove fissate alla parete. Immaginiamo che l'opera sia stata finanziata da cacciatori. Ad ogni modo, a dimostrazione del fatto che siamo sul vecchio percorso, si possono notare anche resti di attrezzature più datate. Prima che venissero installate le scale, questo passaggio giustificava il fatto che il sentiero fosse classificato come difficile. Il percorso traversa a sinistra (N) e porta su un caratteristico pianoro esteso artificialmente con un muro di sostegno, bel punto panoramico posto a poco meno di 1600 m di quota. Proseguendo nella salita della dorsale, un salto viene superato con una scalinata, in parte intagliata nella roccia, seguita a breve distanza da un caratteristico passaggio obbligato che permette di traversare verso destra su una sorta di cengia sostenuta dalle radici degli alberi e da un fittone metallico. Si giunge così su un pianoro panoramico, dove la dorsale appiana, in corrispondenza alla quota 1715 m.
Il terreno si fa meno ripido e il percorso sempre meno chiaro. In base alla mappe, poco sopra i 1800 m il vecchio sentiero dovrebbe iniziare ad traversare sul fianco rivolto verso il Rio Steiba (N), ma non troviamo tagli in quella direzione, solo tracce confuse. Saliamo quindi nell'intrico dei rododendri tenendo il colmo della dorsale come riferimento, senza incontrare altri segni, fino ad incrociare - sopra un rudere isolato - il sentiero CAI (segni b/r) che traversa a mezza costa il versante, dalla zona dell'Alpe Bedriola (a Nord) fino al vallone del torrente Ribo (a Sud), dove si trova l'Alpe Stivello. Siamo intorno ai 1950 m di quota.
Fino qui poco meno di 2 ore, compresa una breve sosta.
Proseguendo lungo il sentiero segnalato verso sinistra (NE), si giunge ad una baita ancora in buono stato (senza nome, ma quotata 1936 m sulla CNS), oltre la quale il sentiero ufficiale attraversa il Rio Steiba e, discostandosi in modo evidente dal vecchio sentiero, risale l'opposto versante incontrando il rudere di un baitello isolato a circa 1970 m di quota. Proseguiamo quindi sul sentiero CAI verso Nord per portarci nella zona indicata sulle mappe come Alpe Ireli, che la IGM quota 1950 m, mentre la prima versione della CNS 1:50.000 (Antigorio) quota 1857 m. Il nuovo sentiero CAI supera il versante traversando a circa 2000 m di quota. Non vedendo ruderi, ritorniamo sui nostri passi. Poco prima di riattraversare il Rio Steiba, sulla destra idrografica, scendiamo a fianco del torrente fino ad incontrare degli ometti e dei tagli che in pochi minuti, volgendo da ultimo a destra (N), ci portano alle baite, ottimamente conservate, dell'Alpe Ella (1858 m; 3 ore lorde, ma - puntando direttamente all'Alpe Ella, escludendo quindi la ricerca dell'Alpe Ireli - circa 2 ore da Bruggi sono più che sufficienti).
Ritorno
Dopo una breve sosta, seguendo i tagli, attraversiamo il Rio Steiba in un punto più basso rispetto al sentiero ufficiale e, al termine di una breve risalita, siamo di nuovo alla baita quotata 1936 m. Dalla baita percorriamo il sentiero CAI fino all'Alpe Stivello (CNS Stavello, 1595 m) e quindi a Fondovalle, dove si conclude questo breve e piacevole giro (circa 1:15 dall'Alpe Ella).
Considerazioni finali
Dal mio punto di vista, si tratta di un'escursione consigliabile principalmente a chi desidera completare la conoscenza della Val Formazza andando a cercare i percorsi meno noti.
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Der Pfad, der von Bruggi zur Alpe Ella aufsteigt und bis vor ein paar Jahrzehnten auf den Karten eingetragen war, schien geheimnisvoll, denn es waren nur sehr wenige Informationen zu finden. Einerseits schreibt Brenna, dass er schwierig zu finden sei und dass es schon Arthur Cust vorgezogen habe, die Forcolaccia über die Alpe Stavello zu erreichen. Andererseits war der Pfad auf der alten IGM-Karte aus den 1930er Jahren als "Sentiero Difficile" vermerkt.
So war es etwas überraschend, dass wir einen relativ gut begehbaren Pfad vorfanden. Er wird offenbar heute als direkter Zugang zu den intakten Hütten der Alpe Ella begangen, vermutlich von Jägern. Der Beginn des Pfades ist heute wegen eines Steinbruchs nicht mehr so gut begehbar. Aber am Sonntag kann man durch den Steinbruch aufsteigen, sonst hält man sich an den bewaldeten Hang rechts davon. Eine duchgehende Spur mit Schnittspuren ist vorhanden. Sie verläuft im obersten Teil, ab etwa 1800 m, anders als früher und führt direkt zur Alpe Ella hinüber. Einzige Schwierigkeit ist eine kleine Felswand auf etwa 1500 m, die dank neuen Leitern gut gangbar ist. Sicherlich war diese Stelle der Grund, weshalb der Pfad einst als "difficile" galt. Je nachdem, wie sie früher ausgerüstet war, ist das sehr verständlich.
Bei den Ruinen einen Hütte (ex-P. 1936) sind wir zu unserer Überraschung auf einen markierten Querungsweg gestossen. Es handelt sich hier um eine kürzlich markierte Route, welche oberhalb von Stavello abzweigt und dann den ganzen Hand bis Bedriola quert. Wir haben dann noch einen Besuch bei der Alpe Ireli gemacht, danach zur Alpe Ella und im Abstieg über Stavelli zurück nach Fondovalle. Das Val Formazza bietet noch einige weitere Alpwege, die zu kürzeren Erkundungen einladen (z.B. Alpe Nibsture, Alpe Enni), dann nach Möglichkeit in Kombination mit höher gelegenen Gipfelzielen.
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