Monte Berlinghera

E’ un po’ che non frequentiamo il nostro amato lago di Como e quindi è arrivato il momento di ritornarci. Anche se le previsioni meteo non garantiscono una splendida giornata, come quelle della settimana appena trascorsa, partiamo fiduciosi percorrendo la statale che da Lecco porta a Colico. In effetti le nuvole del primo bacino del lago lasciano il posto a qualche incoraggiante occhiata di sole mentre procediamo in direzione nord. Scendiamo per qualche chilometro, lungo la sponda occidentale del lago, fino a Gera Lario dove lasciamo la statale in prossimità della svolta a destra con le indicazioni Montemezzo e poi Bugiallo e quindi San Bartolomeo. Qui parcheggiamo l’auto nei pressi di quella che sembra una grande casa ma che in realtà è una chiesa con un minuscolo campanile che pare più una canna fumaria riadattata a tale scopo.
 
Sono con Danilo ed alle 9.10, dopo aver già a lungo ammirato il lago da questo magnifico balcone a 1200 metri di altitudine, ci incamminiamo lungo il sentiero che si addentra nella pineta. Purtroppo il bosco è pesantemente infestato dalla processionaria, molte piante sono veramente messe male. Procediamo di buon passo raggiungendo la sterrata che conduce alla bella conca dove è posta l’Alpe di Mezzo che raggiungiamo dopo circa 45 minuti dalla partenza.
La nostra intenzione, sin dalla partenza, era quella di avvicinarci alle pendici del Sasso Canale per vedere, neve permettendo, se possibile raggiungerlo. Superate le baite dell'alpe, transitiamo da una fonte d’acqua e quindi nei pressi di una piccola cappella votiva per poi risalire, con frequenti cambi di direzione, il pendio che sovrasta l’Alpe di Mezzo. Se ne aggira quindi la cima a monte dell’alpe percorrendo un tratto su prati fino a raggiungere un lunghissimo muro di sassi che sale dal fondo della valle. Si tratta del Muro del Terminone (ho inserito un nuovo waypoint) che raggiungiamo alle 10.55. Ne approfittiamo per una sosta di una quindicina di minuti, per riprendere fiato e verificare se possibile proseguire in direzione del Sasso Canale. In effetti la neve è ancora presente nel tratto finale del percorso ed alcune nuvole incombono dietro la cima. Desistiamo quindi dal proseguire decidendo invece di scendere un poco di quota seguendo l’ampia cresta che separa il versante sud, caratterizzato dai prati digradanti che abbiamo appena risalito, dallo strapiombo con vista, in direzione nord, su parte della val Chiavenna. Dopo un primo facile tratto su prati si deve ora affrontare un infido percorso, sempre in discesa, che passa tra salti di roccia e rododendri dove però non si può fare troppo affidamento in quanto a tenuta. Questo è sicuramente il tratto più impegnativo, in particolare il passaggio dell’ultimo sperone roccioso, che mi ha portato a valutare il percorso di oggi come “T3”, altrimenti classificabile come un tranquillo “T2”.
Alle 12 in punto raggiungiamo la Bocchetta Chiaro, caratterizzata dalla presenza di un imponente traliccio. Non ci resta che riprendere il percorso, ora in salita, in direzione del Berlinghera. Il già pallido sole mattutino è andato progressivamente a sparire lasciando posto alla foschia e ad una velatura nuvolosa; sul versante esposto a sud soffia una fredda brezza mentre nei tratti dove il sentiero corre lungo il pendio esposto a nord si resta ben al riparo dal vento anche se si deve fare attenzione a superare alcuni brevi tratti ancora innevati. Alle 12.25 usciamo dal bosco in prossimità di una esile croce. Non siamo però ancora in vetta che raggiungiamo alle 12.40 dopo 2h20m di marcia, 1h10m di sosta ed aver percorso 6,3 km. La cima non è caratterizzata da croci ma da quello che resta di una postazione militare che è stata verosimilmente distrutta dalle intemperie e dall’incuria. Questo deve essere stato un importante punto strategico stante l’ampia vista sulla parte settentrionale del lago di Como e sugli imbocchi della val Chiavenna, con il lago di Mezzola, e della Valtellina. Purtroppo oggi non possiamo apprezzare a pieno la visuale privilegiata; la foschia in alcuni momenti non ci permette nemmeno di vedere i prospicienti Legnone e Legnoncino. Il vento però sembra leggermente calato e pertanto decidiamo lo stesso di fermarci qua per la nostra sosta pranzo.
Riprendiamo il cammino alle 13.45 un poco sfiduciati dal fatto che il sole proprio non riesce a farsi largo tra le nuvole e scendiamo, in meno di 30 minuti, alla Bocchetta Chiaro. Ancora 10 minuti di cammino e siamo nei pressi dell’Alpe Pescedo dove su una comoda panca con annesso tavolino ci fermiamo per una ulteriore sosta.
Alle 14.50 ci rimettiamo in cammino e considerato che non sembrano esserci spiragli di bel tempo imbocchiamo la strada che scende verso San Bartolomeo dove arriviamo alle 15.50 dopo aver preso anche qualche goccia d’acqua.
 
Non una giornata memorabile dal punto di vista meteorologico ma comunque sempre bello passeggiare da queste parti soprattutto in questi periodi dove il caldo ancora non si fa sentire. Per il Sasso Canale, ci sarà sempre tempo per un ritorno; al momento ci siamo limitati ad un avvicinamento ma ora sappiamo come arrivarci.
 
Dati complessivi:
Km percorsi: 9,8;
Tempo marcia: 3h30m;
Tempo sosta: 3h10m;
Ascesa: mt. 900 circa;
Velocità media in marcia: 2,8 km/h;
Velocità media totale: 1,5 km/h.