6 marzo 2016: ciaspolata apocalittica alla Baita del Lago m.1698 (LC)
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Sabato 5 le previsioni danno abbondanti nevicate su tutto l'arco alpino,pure per domenica la meteo non è incoraggiante,almeno questo è ciò che i meteorologi annunciano...ma sbagliano alla grande!!!!! Il pericolo valanghe è elevato a marcato 4 ma ciò non vuol dire che bisogna starsene a casa: quel che importa è saper ponderare la scelta sulla località più consola a ciò che si vuole fare sempre mettendo in primo piano la sicurezza personale ed eventualmente per prima,quella degli amici che vogliono aggregarsi.
La mia intenzione è di fare 2 giorni in una struttura,però devo valutare dove andare visto che la neve è scesa a basse quote: più o meno bisogna mettere in conto che il dislivello potrebbe superare gli 800 m. e non è cosa da poco se si considera il quantitativo di neve che si troverà da battere. Ovviamente se si è soli e non si scelgono strade battute da motoslitte,la cosa diventa ancor più complicata. Decido per la mitica Baita del Lago che non ho mai fatto con tanta neve fresca del giorno precedente,quindi parto presto e arrivato a Colico ,comincio a salire per Fontanedo: la neve non manca al lato della strada ,poi nei pressi della località di Acqua Freva,vi è il problema di parcheggiare: muri di neve formatisi da quella tolta dalla strada,ma dove solitamente si parcheggia non vi è stata fatta pulizia,al momento.
Decido di parcheggiare accanto ad una cinta,sotto a dei pini,poi alle ore 7,00 comincio la mia lunga camminata: noto delle impronte di scarponi,non si riesce a capire se sono della giornata odierna o del giorno prima,poi,dopo circa 1 ora tramite una scorciatoia non segnalata,giungo a Rusico dove la neve abbonda superando i 30 cm.: metto le ciaspole ma a causa delle impronte di scarponi molto profonde,la camminata non è agevole e poco dopo decido di provare a seguirne le tracce cercando di mettere i miei scarponi nelle impronte già esistenti. Dopo un po ecco che mi vedo davanti uno che,vestito com'era mi sa che ama correre in montagna: mi dice che ha dovuto arrestare la sua ascesa a causa della troppa neve e ai sui calcoli che prevedevano 2 ore (solo???) di salita. Non pensava che vi fosse tutta sta neve,ma in particolare doveva essere a casa per il pranzo: senza ciaspole anche se non vi era il pranzo di mezzo,penso che sarebbe stato un po complicato riuscire a salire lassù...però i miracoli a volte capitano!
Ci salutiamo e procedo con il mio lento passo e arrivato all'alpe Prato m.956,comincio a dedurre che la cosa sarà estremamente estenuante vista la quantità di neve: però non demordo e finite le impronte fatte dagli scarponi di chi mi precedeva,metto le ciaspole e pervengo al Pian Formica m.1217 dove i dubbi nel riuscire a fare i prossimi 481 m. di dislivello mi danno da pensare. Ho sempre saputo che questo tracciato lo battono Ermellino o Valerio,quindi si è facilitati nella salita...ma oggi nessuna traccia: arrivato a quota 1330 dove vi è un lungo traverso,la neve sul pendio è abbondante e mi rende difficile il procedere. Fin qui ho fatto 874 m. di dislivello e sono le 10,35,in pratica dopo 3 ore e 20 minuti effettivi (il resto e dovuto alla chiaccherara e per il metti,togli e rimetti le ciaspole). Per la prima volta,decido di rinunciare a proseguire e l'amarezza si fa sentire,però è giusto anche saper dire "stop",riflettere e prendere una saggia decisione. Così mi avvio verso valle e sceso oltre il Pian Formica,a circa 1170 m. ecco che arriva qualcuno con le ciaspole...ma è il Valerio che mi riconosce: mi dice che aveva visto uno che ha rinunciato a salire e lo aveva avvisato che cera un ciaspolatore,quindi anche se non era nella sua intenzione fare tutta sta fatica,vista la bella traccia gli è stato di stimolo.
Lo avviso che la traccia si ferma a 1330 m.: mi convince nel riprendere a risalire e mi rimetto a pestare neve nonostante Valerio già la batte e alle ore 10,55 sono a Pian Formica, da qui procedo e alle ore 11,20 sono di ritorno al punto di quota 1330 dove avevo deciso di rinunciare nel proseguire assimilando un ulteriore dislivello di altri 160 m. Purtroppo il mio passo non è un gran falcata,così comprimo la neve non battuta,fino a Bacol dove proseguo cercando nel limite delle mie possibilità,di stare nella traccia fatta da Valerio che oramai si è "eclissato" alla mia vista: è pur vero che ha trovato buona parte del percorso già battuto,però,se fossi stato io al suo posto,mica scomparivo così facilmente,magari avessi un passo così veloce!
Ecco che pian piano sbuco fuori dal bosco per giungere in zona rifugio Scoggione che raggiungo alle ore 12,38: in lontananza vedo delle flebili tracce,sono quelle che Valerio ha lasciato martedì...vuoi vedere che si ferma al rifugio...così è. La neve abbonda,i cartelli sono quasi sommersi dalla neve,quattro chiacchere,ci salutiamo e lo ringrazio per il suo aiuto nel tracciare ben 245 m. di dislivello,mentre a me aspettano ancora da battere ben 123 m.: sembrano pochi,senza neve si fanno in circa 20 minuti...io ci ho messo 1 ora e 15,giungendo alla Baita del Lago alle ore 14,00 dopo aver subito un attacco di crampi a circa 10 m. dalla struttura...dolore persistente,ma con velocità cerco di trovare la posizione più adatta perché cessino in fretta così da poter iniziare a rimettermi in cammino fino alla staccionata.
Qui sorge un problemino: il cancello si apre verso l'esterno...il marasma di neve ne blocca l'apertura...il badile sta vicino la porta...una sfiga così,peggio non mi poteva capitare: comincio a ravanare con le ciapole,poi riesco a fare una piccola breccia per entrare e finalmente sono all'interno di questo bel gioiellino con una giornata veramente stupenda,alla faccia delle previsioni. Oggi sono il primo e l'unico ad essere arrivato quassù: stanco ma felice di aver "revocato" la rinuncia per affrontare un percorso che mette a dura prova il fisico,non solo per quanto riguarda l'abbondanza di neve e il dislivello fatti,ma anche la fatica che si deve affrontare per spaccare legna da ardere. Così comincio a fare scorta poi mangio della focaccia tra una sosta e l'altra mentre la temperatura dai -1° sale piano piano...e poi arriva sera e la stanchezza si fa sentire,quindi si va a nanna.
Ore 7 di lunedì...7,colazione,pulizia e partenza per altre belle foto inerente la zona,salendo allo Scoggione dove la vista spazia alla grande fino verso la media Valtellina dove le nuvole si addensano dal giorno prima. E anche oggi la giornata è bella anche se la migliore è stata quella di domenica,comunque non ci si lamenta: a Rusico mi fermo per una merendina: qui ben i nota il passaggio di un trattore e percorrendo parte della strada,ben si nota che il sole ha sciolto parecchia neve come del resto la differenza la si vede arrivando al parcheggio di Acqua Freva.
P.S.: fatta in solitaria con la neve fresca caduta fino a Colico per 1400 m. di dislivello credo che non sia da definire come una passeggiatina sul "lago": provare per credere ma nelle stesse medesime condizioni...e in solitaria!
Ciao a tutti e alla prossima!

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