Quasi Monte Cancervo (1835 m) da Ponte del Becco (Taleggio)


Publiziert von martynred , 22. Februar 2016 um 23:22. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:20 Februar 2016
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:30
Aufstieg: 1135 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:punto di partenza: Ponte del Becco. Venendo da San Giovanni Bianco prima di arrivare a Sottochiesa (frazione di Taleggio) parcheggiamo al tornante con ponte.
Kartennummer:Kompass 105

Per questo week end decido di cambiare zona, destinazione Monte Cancervo (1835 m), Val Brembana, dopo aver letto la relazione di grandemago. A me si unisce Simone che propone di allungare il giro aggiungendo Monte Venturosa e scendere, passando dai Piani di Alben, a Taleggio, per un totale di circa 25 km di camminata e corsa.
L'idea sarà presto abbandonata a quota 1500 circa.

 


Visto da Martina

Percorriamo la SP25 passando attraverso l'orrido fatto di alte pareti rocciose umide ed erbose e percorso dal un torrente. Troviamo facilmente il tornante al ponte, sulla SP25 prima di Sottochiesa (frazione di Taleggio) venendo da San Giovanni Bianco. Lasciamo qui la macchina e seguiamo le indicazioni per il sentiero 130 diretto che sale ripido fino ad incontrare una jeppabile che attraversiamo per continuare su questo sentiero erboso ed umido. Entriamo nel bosco ed il suolo si fa molto autunnale, tutto ricoperto da fogliame. I segnavia in vernice bianca e rossa sono ben visibili, ma non necessari, infatti i tornanti che salgono fino ad una bocchetta sono inconfondibili. Passiamo a lato di una cimetta sovrastata da una croce, Simone oggi si sente coraggioso e la raggiunge! A quota circa 1000 m, il sentiero si fa più pianeggiante fino a che troviamo un segnavia che ci suggerisce si continuare a sinistra verso il Monte Cancervo e Monte Venturosa, se continuassimo a destra andremmo in direzione Pianca. La stima di Monte Cancervo è di 1.30 h. 

Saliamo lungo pendii erbosi che a quota circa 1200 m si macchiano di bianco. Giunti alla sommità di un avvallamento indossiamo le ghette e, notanto un segnavia su un masso, proseguiamo a destra (nessuna traccia di alcun camminante sulla neve). La giornata è calda ma la neve per ora ancora resiste al nostro peso. Il panorama che si apre sulla Val Brembana e sui Monti Lecchesi merita.

I centimetri di neve aumentano di metro in metro e basta poco che perdiamo le pennellate rosse e bianche. Arriviamo ad un rudere in pietra molto carino (se non fosse per i pochi resti di tetto rimasti potrei anche considerarlo un bivacco) circondato da piccole guglie e con annessa una probabile pozza estiva, ora ricoperta di neve. Qui non sappiamo più dove andare, per circa mezz'ora proviamo a risalire di qui e di la, a circondare dei massi, ma nulla da fare, nessuna traccia e nessun segnavia, anche sulla cartina Kompass non troviamo alcun riferimento. Decidiamo così di tornare all'ultimo segnavia visto, pochi metri addietro.

Risaliamo la lieve pendenza e seguendo i pochi riferimenti oltrepassiamo quello che pare essere un torrente d'estate. Saliamo mirando un grosso pino con fatica, sprofondando fino ad altezza fianchi nella neve e prestando attenzione a non ritrovarsi con i piedi e le gambe fra i grossi massi nascosti. Da qui, 1666 m, osserviamo chiaramente il Monte Venturosa e la sua croce di cima, e notiamo con dispiacere che al Monte Cancervo manca ancora parecchio (200 m D+ circa). La velocità di percorrenza, estremamente lenta dovuta alla quantità di neve (non prevista), ci porta alla decisione di sostare al sole per un veloce e leggero pranzo e rimettersi in marcia facendo dietro-front. 

Scendiamo rapidamente lungo il sentiero di salita fino ad incrociare il bivio del sentiero 130 che saliva ampliando il giro di qualche centinaia di metri. Questo passa vicino al torrente, attraversa un campo ed un casale e giunge al punto di partenza.



Visto da Simone

Nulla da aggiungere alla precisissima relazione di Martina. I luoghi sono molto interessanti, un territorio nuovo dove inizialmente c'è stato del disorientamento. In realtà essendo vicino ai giganti della Valsassina tutto riprende una certa logica. Bellissime le Gole del Torrente Enna (o orridi della Val Taleggio) attraversate in auto per accedere a Taleggio da San Giovanni Bianco. Interessante (non conoscevo) il fatto che ci sia una strada carrozzabile che raggiunga la Valsassina!  L'unico dispiacere è l'aver sottovalutato l'organizzazione del giro. Si poteva riflettere meglio riguardo alla presenza neve (speravamo cmq in una traccia più frequentata e invece ZERO) oppure variare l'attrezzatura (scarponi e pantaloni impermeabili). Comunque va bene, è stato un bellissimo giro ricreativo con un po' di corsa nel suo finale, ben allenante vista la neve. Resto solo ulteriormente fermo sulle due mie convinzioni:
-Le Kompass fanno schifo!! (Bruno insegna!)
-Le valli bergamasche per noi varesini sono davvero scomode (Bruno insegna! pt 2)

Al ritorno siamo saliti con l'auto quasi al Pizzino (dopo Sottochiesa) e con un breve pezzo a piedi siamo saliti su questo punto panoramico contornato da espostissime abitazioni! Molto bello! Nella discesa un anziano signore ci ha raccontato, con un po' di tristezza, della desolazione della valle: ormai poca gente vi sale, anche d'estate, pochissimi villeggianti, quasi nulli i residenti. A memoria sua, rispetto a qualche decade fa, queste vallette stanno antropicamente morendo (e nel suo grosso male ci vedo anche il lato positivo del ritorno al natural selvaggio).

per il resto, avanti alle prossime uscite!
 



Tempi di cammino effettivo totale: 3 h

Tourengänger: Simone86, martynred
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (6)


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Menek hat gesagt:
Gesendet am 23. Februar 2016 um 09:49
Avete beccato un tot di neve non prevista e questo ha rallentato il vostro passo, ma, affidarsi alla Kompass per trovare i sentieri è un errore madornale! :)
Ciaooo

martynred hat gesagt: RE:
Gesendet am 23. Februar 2016 um 13:15
Ciao,
Si, Simone l ha sempre detto di non affidarsi alle cartine Kompass ma era l unico indizio che avevamo :)

grandemago hat gesagt:
Gesendet am 23. Februar 2016 um 12:06
Questo versante del Cancervo è un labirinto pochissimo frequentato, dove ci si può perdere, e questo è secondo me il suo fascino. Ci sono salito un'infinità di volte, ma con la neve e senza traccia avrei anch'io molta difficoltà a raggiungere la meta. Fino al rudere ci si arriva perchè ci sono segni (nuovi) sugli alberi, poi sono solo sui sassi e se sono coperti ..... ciao!
Sulle Kompass stendiamo un velo pietoso. Dovevate stamparvi la mia traccia.
Spero tornerete nonostante la scomodità, ne vale la pena, sono bei posti.
Ciao
Aldo

martynred hat gesagt: RE:
Gesendet am 23. Februar 2016 um 13:13
Ciao Aldo, concordo sul fascino del perdersi! Io tornerò sicuramente in primavera, non me la metto via finché non lo raggiungo questo Monte Cancervo! La prossima ci atrezzeremo meglio!

grandemago hat gesagt: RE:
Gesendet am 23. Februar 2016 um 17:21
Avrai un'altra sorpresa: la fioritura delle Prealpi Bergamasche non ha paragoni!

martynred hat gesagt: RE:
Gesendet am 23. Februar 2016 um 18:01
già stata sorpresa dalla quantità di primule e bucaneve e un altro fiore di cui non so il nome già a fine Febbraio! GRAZIE!


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