Savogno e Soglio


Publiziert von cai56 , 22. Dezember 2015 um 19:25. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:20 Dezember 2015
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-GR   I 
Zeitbedarf: 5:00
Aufstieg: 1415 m
Abstieg: 1402 m
Strecke:Circolare 27,04 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Chiavenna lungo la statale 36; alla rotonda principale della città svoltare a destra in direzione del confine. Proseguire fino a Borgonuovo di Piuro, dove sono disponibili vari parcheggi a pagamento presso le cascate dell'Acquafraggia. Sono liberi e gratuiti pochi posti presso il cimitero.

Escursione molto nota e ben segnalata in alcuni tratti, meno bene in altri, ma sempre semplice da seguire con l'indicazione "Sentiero panoramico". A parte la celebre salita a Savogno (fattibile secondo vari percorsi) - e qui affrontata lungo il più diretto - la gita è tutta un lungo traverso di media quota sul versante settentrionale della Val Bregaglia che unisce vari terrazzi morenici interrotti da profondi canali torrentizi. Il punto di arrivo è Soglio, recentemente eletto quale villaggio fra i più caratteristici della Svizzera. Si torna in Italia - e al punto di partenza - usufruendo il più possibile del sentiero storico "Via Bregaglia". Indimenticabili le vedute sulla Val Bondasca: il gruppo delle Sciore, i Gemelli, il Cengalo e lo spigolo del Badile.


Dal parcheggio ci si avvicina alla base delle cascate dell'Acquafraggia, dove si intercetta un sentiero che - verso destra - si avvia alle case della contrada Serlone; in cima all'abitato, fra le ultime abitazioni e un piccolissimo parcheggio trova inizio un sentiero che subito si biforca: si imbocca il ramo di sinistra. La traccia sale subito ripida serpeggiando fra i castagni e avvicinandosi gradualmente al salto di acqua; compaiono gradinate in cemento e catene corrimano [una breve deviazione a sinistra permette di affacciarsi da un terrazzo roccioso sulla cascata], poi la salita continua su scale metalliche a passerella lungo una cupa parete rocciosa. Al termine si giunge al ripiano di inizio della cascata, dove il passaggio delle acque ha gradualmente scavato scivoli levigati nella roccia. Si prosegue nel bosco su gradinate agevoli fino a raggiungere un bivio: si lascia a sinistra il ponte di corda che attraversa l'Acquafraggia e si continua la salita fra i castagni, andando ad innestarsi sulla magnifica mulattiera gradinata e acciottolata che sale da Borgonuovo. In breve ci si accosta al muro di sostegno del sagrato della chiesa di Savogno e quindi si arriva fra le case di questo villaggio isolato dal fondovalle [una pista forestale termina - giustamente - ad alcune centinaia di metri dall'abitato]. Dopo un'imperdibile visita al paesino, si riprende in direzione est sottopassando un portico e dirigendosi, con blandi saliscendi, ad una nuova selva di castagni; raggiunta la citata pista forestale, la si segue in discesa fino al primo tornante dove si ritrova il sentiero. La traversata prosegue alternando brevi tratti pianeggianti a ripide scalinate di pietra: oltrepassati i ruderi del Monte del Togn, la traccia prosegue - esposta e talora assistita da catene corrimano - a picco sulla Val Bregaglia. Altre scalinate accompagnano fino al bel ripiano con baite di Calestro; dalle costruzioni più basse il sentiero si addentra - dapprima pianeggiante - nel solco del torrente Zernone: se ne raggiunge l'alveo con una lunga e impervia discesa fra i resti di antiche frane; si attraversa un ponte e si risale con fatica l'altro versante.
Attraversato un rado e luminoso bosco di betulle si arriva ai vasti prati di Gallegione: si prosegue all'aperto andando a raggiungere Lazzale, altro maggengo fra le cui baite si distingue una dismessa caserma della Guardia di Finanza. Il sentiero, diventando progressivamente più scosceso, si addentra nella forra della Val Luver: qualche tratto con catene, un terrapieno di cemento (soluzione per una recente frana) e una scala metallica precedono la discesa che avvicina al ponte sul torrente (confine Italia-Svizzera). Nuova ripida risalita sull'altro versante ed inizio dell'ultimo traverso boschivo: bel sentiero che taglia una pendenza da non sottovalutare. In breve si raggiunge una carrareccia inizialmente erbosa che, presso le stalle e le baite di Dasciun, diventa sterrata: Soglio è in vista, ormai vicino. Anche qui è molto consigliabile anche solo un rapido giro fra le vie interne. Si scende da Soglio seguendo inizialmente la carrozzabile, poi - appena possibile, e facendo attenzione ai segnali a vernice - una bella mulattiera che funziona da scorciatoia; in corrispondenza di una curva della strada asfaltata (località Plazza) si imbocca una pista agricola che si addentra nella valletta del Rio Caroggia. In comoda discesa e dopo poche decine di metri, una liscia parete rocciosa solcata da una coreografica cascata ("Stol") sbarra la strada: una galleria a gomito molto buia (comunque luce non indispensabile) la retropassa e permette di dirigersi a raggiungere il vasto castagneto di Brentan. Le baite gradualmente aumentano di numero e - con qualche curva - si scende fra le case di Castasegna; si passa il confine e si torna in Italia. Percorrendo la banchina stradale si scende fino a Villa di Chiavenna lungo la statale 37 (attenzione al traffico!); si attraversa l'arteria tramite una passerella coperta e si sale lungo una stradetta asfaltata: seguendo le indicazioni - dopo le ultime stalle - si scende repentinamente nel bosco seguendo un'antica direttrice acciottolata e gradinata fra muri a secco. In questo punto stiamo passando a monte delle pareti rocciose che costituiscono la nota falesia del Sasso del Drago. Si oltrepassano alcuni ruderi (specialmente suggestivo una sorta di "antro" a Bregalone) e resti di antichi terrazzamenti, poi la discesa si fa ripida e si conclude in breve alle porte di S.Croce, nuovamente sulla statale. In poche centinaia di metri sull'asfalto si raggiungono i parcheggi di partenza.

Tourengänger: cai56, chiaraa


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