Da Chiavenna a Corbia
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Nella Bregaglia italiana sono presenti diversi villaggi in quota - ormai quasi tutti raggiunti da piste forestali - e qualche agglomerato servito solo da percorsi pedonali; più in alto c'è la fascia degli alpeggi. Questa escursione - poco nota nella sua interezza, ma molto consigliabile - parte dal centro cittadino e percorre tutto il versante fino ai primi pascoli. Lungo il tragitto si incontrano luoghi celebri per le particolarità naturalistiche o etnografiche: fra tutti, le cascate dell'Acqua Fraggia e il villaggio di Savogno; ma le vere protagoniste di questa regione sono le scale: l'abbondanza di pietra e la necessità di una solida viabilità montana hanno prodotto veri capolavori.
Dal parcheggio di Chiavenna 333m si prosegue lungo Viale Maloggia fino al primo incrocio: sulla destra un ponte (via di ritorno) attraversa la Mera, sulla sinistra inizia un viottolo acciottolato che in breve raggiunge la partenza della mulattiera per Pianazzola (indicazioni del percorso di gara del Kilometro Verticale Chiavenna -Lagunc). Seguendo la perfetta segnaletica, si arriva alla chiesa della contrada Loreto e quindi ci si porta a monte dell'abitato in un labirinto di sentieri, orti, stradette e vigneti che prosegue fino alla contrada San Carlo. Il sentiero attraversa alcuni valloni con ponti o guadi e - con ripida salita - porta a visitare un gruppo di vecchi crotti privati; si prosegue poi attraverso la contrada Sasso per andare a raggiungere l'abitato di Crana. Oltrepassato un tratto a saliscendi, si raggiunge il Crotto Cànoa, già sul sentiero che da Sant'Abbondio sale verso Savogno; poco oltre, nei pressi di una cappelletta, si devia a sinistra imboccando le scalinate per Dasile: il percorso è ripido e talora sconnesso, lunghi tratti a gradini si alternano a traversi assolati finchè un'umida valletta va a sbucare in una conca prativa ai piedi del piccolo abitato di Dasile 1032m. Attraversate le viuzze acciottolate, si riprende un tratto di bosco che sale ad una radura coi resti di poche baite; una nuova serie di scale di pietra fa guadagnare quota in boschi alterni di castagno, larice, abete, pino e faggio. Qualche traverso lungo comode cenge rocciose preannuncia l'arrivo alla vasta apertura dei prati di Corbia 1577m: baite e fienili isolati sono sparsi sui ripidi pascoli, dove il panorama si allarga dal gruppo delle Sciore ai monti della Mesolcina.
Tornati a Dasile, si imbocca la larga mulattiera che, sulla sinistra, scende nella valle dell'Acqua Fraggia per raggiungere Savogno. Dopo la dovuta visita al ben noto villaggio, si prosegue lungo la via per Borgonuovo: un capolavoro di percorso acciottolato e gradinato che scende rapidamente per 500 metri di quota. Raggiunto il fondovalle, si seguono le indicazioni per le cascate dell'Acqua Fraggia e - ammiratele da vicino - si prosegue lungo la via ciclopedonale della Bregaglia. A Prosto si attraversa la Mera e si prosegue lungo un gruppo di crotti: il tragitto è fresco e boscoso e - dopo un tratto sospeso sulle acque del fiume - raggiunge i crotti di Poiatengo. Siamo già a Chiavenna e, poche decine di metri dopo l'antico acquedotto, si trova il ponte (evidenziato all'andata) che riporta in breve al punto di partenza.
Dal parcheggio di Chiavenna 333m si prosegue lungo Viale Maloggia fino al primo incrocio: sulla destra un ponte (via di ritorno) attraversa la Mera, sulla sinistra inizia un viottolo acciottolato che in breve raggiunge la partenza della mulattiera per Pianazzola (indicazioni del percorso di gara del Kilometro Verticale Chiavenna -Lagunc). Seguendo la perfetta segnaletica, si arriva alla chiesa della contrada Loreto e quindi ci si porta a monte dell'abitato in un labirinto di sentieri, orti, stradette e vigneti che prosegue fino alla contrada San Carlo. Il sentiero attraversa alcuni valloni con ponti o guadi e - con ripida salita - porta a visitare un gruppo di vecchi crotti privati; si prosegue poi attraverso la contrada Sasso per andare a raggiungere l'abitato di Crana. Oltrepassato un tratto a saliscendi, si raggiunge il Crotto Cànoa, già sul sentiero che da Sant'Abbondio sale verso Savogno; poco oltre, nei pressi di una cappelletta, si devia a sinistra imboccando le scalinate per Dasile: il percorso è ripido e talora sconnesso, lunghi tratti a gradini si alternano a traversi assolati finchè un'umida valletta va a sbucare in una conca prativa ai piedi del piccolo abitato di Dasile 1032m. Attraversate le viuzze acciottolate, si riprende un tratto di bosco che sale ad una radura coi resti di poche baite; una nuova serie di scale di pietra fa guadagnare quota in boschi alterni di castagno, larice, abete, pino e faggio. Qualche traverso lungo comode cenge rocciose preannuncia l'arrivo alla vasta apertura dei prati di Corbia 1577m: baite e fienili isolati sono sparsi sui ripidi pascoli, dove il panorama si allarga dal gruppo delle Sciore ai monti della Mesolcina.
Tornati a Dasile, si imbocca la larga mulattiera che, sulla sinistra, scende nella valle dell'Acqua Fraggia per raggiungere Savogno. Dopo la dovuta visita al ben noto villaggio, si prosegue lungo la via per Borgonuovo: un capolavoro di percorso acciottolato e gradinato che scende rapidamente per 500 metri di quota. Raggiunto il fondovalle, si seguono le indicazioni per le cascate dell'Acqua Fraggia e - ammiratele da vicino - si prosegue lungo la via ciclopedonale della Bregaglia. A Prosto si attraversa la Mera e si prosegue lungo un gruppo di crotti: il tragitto è fresco e boscoso e - dopo un tratto sospeso sulle acque del fiume - raggiunge i crotti di Poiatengo. Siamo già a Chiavenna e, poche decine di metri dopo l'antico acquedotto, si trova il ponte (evidenziato all'andata) che riporta in breve al punto di partenza.
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