Nel cuore della Valtellina: Via dei Terrazzamenti Chiuro - Berbenno

Il viaggio quando cammini ti resta dentro, non si cancella.

massimo Curiosando qua e la mi imbatto nella Via dei Terrazzamenti, ci guardo dentro, mi piace e la propongo agli amici.
Ore 6,10 Lecco Bione hanno raccolto l'invito Mario e Paolo, si parte destinazione Berbenno in Valtellina, parcheggiata l'auto cerchiamo di capire come fare per il bus, trovata una fermata sulla statale ci piazziamo in attesa del transito dela curiera che pochi minuti dopo passa ma non ci caca neanche di striscio, mi agito e istigo gli amici di muoversi a gambe levate per optare per la soluzione treno, cento metri in velocità e all'orizzonte appaiono altri due bus con scritta Sondrio, indietro a manetta facendo gesti inequivocabili rischiando quasi di essere investiti ma neanche per le palle ...... tirano diritti!!!
Nuova inversione e vai a manetta verso la stazione, abbiamo un minuto, entrati in stazione arriva il treno ..... che culo la giornata è salva!!
A Sondrio cambio di stazione, veloce colazione e vai di bus fino a Chiuro, durante il tragitto "cavallo imbizzarrito Numbers" inizia a scattare a raffica con il suo cannone. Dalla fermata del bus saliamo in paese a Chiuro e prima di iniziare la nostra lunga cavalcata subito una lunga sosta alle "Cantine Balgera" dove veniamo accolti con molta gentilezza e chiediamo informazioni utili per acquisti futuri ..... ci torneremo ispirano!!!
Imbocchiamo la via dei Terrazzamenti in centro paese e si intuisce subito che oggi non avremo grossi problemi a trovare la retta via, le indicazioni sono chiare e poste nei punti strategici. L'inizio è soft, ce la prendiamo con comodo e Mario è sempre più scatenato, uno scatto via l'altro, io cerco di tirare il gruppetto perchè so che sarà mooolto lunga. Transitando da piantagioni di piccoli frutti rossi, e vitigni dove viene prodotto l'Inferno raggiungiamo Ponte in Valtellina poi su fino ad attraversare il torrente Rhon, scendiamo immersi nei meleti fino a Tresivio transitando dalla chiesa di San Rocco, proseguiamo per Poggiridenti terrazzo naturale sulla media valle, qui iniziano i vitigni dove viene prodotto il Grumello, bella la mulattiera che taglia la montagna regalandoci suggestivi scenari con il netto contrasto tra le viti e la città sottostante.
Bisogna scendere per attraversare il Mallero che scende dalla Valmalenco, un pezzo un poco noioso ci porta a lambire Sondrio, attraversato il fiume si risale in piena zona d'ombra, ma appena voltiamo l'angolo lo spettacolo è davvero suggestivo, la zona di produzione del Sassella è abbastanza impervia e ogni angolo viene sfruttato con la costruzione di un castello di muretti a secco e terrazzamenti, bellissimi i colori che ci circondano. Sono le 13.00 passate, sarà il caso di pensare a mettere qualcosa sotto i denti ma i locali prescelti sono ancora lontani, dovremo raggiungere Castione Andevenno, allora chiamiamo e il titolare molto cordialmente ci rassicura dicendoci che ci aspetterà e ci cucinerà comunque qualcosa. Riprendiamo il cammino rasserenati dalla certezza appena avuta, immersi nei colori della Sassella attraversiamo Mossini, Triasso fino a raggiungere l'agognato Castione Andevenno dove iniziamo la ricerca dell'agriturismo prenotato. Sono le 14.45 e finalmente si magna....... pizzoccheri, affettati e formaggi, torta il tutto annaffiato da un ottimo Sfurzatt, caffè, genepi e poco dopo le 16.00 si riprende il cammino.
Le tenebre stanno calando, è quasi ora di togliere la frontale dallo zaino, giunti a Ca Sambrolo è buio pesto ma le segnalazioni sul percorso ci rassicurano sulla prosecuzione del nostro itinerario, via via transitiamo da Postalesio, Polaggia e Dusone dove è ora di scendere a valle verso Berbenno che raggiungiamo qualche minuto prima delle 18.30 dopo 30 Km e oltre 8 ore di cammino.
Lunga attraversata che permette di toccare con mano il cuore pulsante della valle e di vivere da vicino la dura vita dell'agricoltura di montagna, insomma una Valtellina in veste totalmente differente da come viene vista solitamente; grazie a Mario e Paolo per l'insolita e meravigliosa giornata vissuta in ottima compagnia.

paolo aaeabe
Salviamo la giornata per un soffio... pochi minuti e rischiavamo di perdere il treno. Ma poi senza problemi arriviamo a Chiuro dove incomincia il nostro cammino. Forse all'inizio non ci rendiamo conto di quello che ci aspetterà e ce la prendiamo comoda. Osserviamo coltivazioni di mele, mirtilli e vediamo pochi vigneti. Sono molto belli i paesi che attraversiamo; le antiche case in sasso, i fienili, le corti e i veicoli ci mostrano la tradizione agricola portata avanti per secoli, in un luogo decisamente soleggiato e protetto dalle montagne.
Sono sempre rimasto particolarmente affascinato dalle coltivazioni ricavate in ambienti difficili e, avvicinandosi verso Sondrio, avremo modo di osservare un vasto susseguirsi di vigneti, in netto contrasto con la città sottostante, fino a una quota considerevole. In alcuni punti, in area Sassella, le piante prendono il loro spazio anche in ridottissimi e scoscesi terrazzamenti. Viene subito in mente la manodopera che annualmente impegna tante persone per portare a valle il raccolto con le teleferiche.
Sono contento di aver fatto questo insolito percorso, forse più indicato ai ciclisti che agli escursionisti. La Valtellina è troppo spesso un corridoio di passaggio, adatto a raggiungere piste innevate o alte vette, ma in realtà ha di suo tanti scorci e paesaggi da scoprire ed è un peccato perderseli.
numbers
Non smettero’ mai di pensarlo:
Camminare : “solo così possiamo veramente vedere il mondo in cui viviamo e conoscere la Terra che ci ospita”
Ed è proprio tutta un’altra cosa vedere la bassa Valtellina come l’abbiamo vista oggi, senza correre in qualche localita’ famosa o di grido molto piu’ a nord, o a cercar qualche cima importante.
Godersi il territorio, gli incredibili panorami tra le vigne e i meleti, a picco sulle case e sulla valle, passare tra antichi borghi e nuclei rurali pieni di vita, tra chiese antiche e luoghi di culto perfettamente conservati, vedere da vicino l’abilita’ incredibile della gente di qui, che ha saputo sfruttare ogni piccolo angolo di territorio con questi magnifici “terrazzamenti”. Meriterebbe, tutto cio’, anche piu’ tempo, una visita ancor piu’ approfondita, ma oggi la strada è lunga…..parecchio……l’ho gia’ detto, i giri alla “Max” non si smentiscono mai…..
Tutto molto ben segnato, impossibile perdersi, diversi punti sosta con cartelli esplicativi, un’opera di valorizzazione notevole. Non molti, invece, i posti i cui fermarsi a pranzo lungo il percorso, forse a causa della recente realizzazione.
 Arriviamo molto affamati all’agriturismo prescelto x la sosta, semplice ma positivo http://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g2213875-d3541195-Reviews-Agriturismo_Cavria-Castione_Andevenno_Province_of_Sondrio_Lombardy.html 
Arriviamo a Berbenno, all’auto, che è gia’ buio, decisamente soddisfatti.
Grande Max per l’idea.
Alla prossima.