Fra i vigneti sopra Sondrio
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Nell'avvicinamento automobilistico a Sondrio non si può fare a meno di ammirare, sul lato retico, la distesa di vigneti che viene coltivata andando ad occupare ogni più piccolo spazio fra i boschi e le rocce del versante. Proprio nell'area che andiamo a visitare si trova l'ambiente più emblematico: la artistica costruzione di muri a secco ha permesso agli antichi coltivatori, creando terrazzi impervi, di materializzare spazi orizzontali dove in origine nulla era in piano. Fra i vigneti si sviluppa ormai una essenziale rete di strade di servizio sterrate, cementate o asfaltate (che nel contempo ha messo in comunicazione veicolare molte contrade), ma il vero centro di interesse escursionistico sta nei sentieri e nelle scalinate che si insinuano fra i singoli appezzamenti, spesso attrezzati con cavi-corrimano di sicurezza o progressione, alternando lunghe traversate in piano a repentini sbalzi di pendenza.
Dal parcheggio a sbalzo su orti e giardini si sale ripidamente nei pressi della chiesa fino ad attraversare la provinciale della Valmalenco; si riprende la salita ed in breve si raggiungono le case della contrada Ronchi: si attraversa in piano tutto l'abitato fino a trovare, nei pressi di una fontana, la scalinata che porta ad addentrarsi nel bosco. Lasciata a destra una deviazione per il Monte Rolla, si prosegue su bel sentiero fra i castagni che nascondono i resti di antichi terrazzamenti: ultime testimonianze di una abbandonata agricoltura di montagna che si sforzava di far crescere quanto di indispensabile per la sopravvivenza. Raggiunto un ripiano, sempre fra gli alberi, si presentano i pochi muri ancora eretti della contrada Bassola, abbandonata dopo la peste del '600 e mai più frequentata; una recente cappella votiva ospita frammenti di affreschi trasferiti da un edificio religioso ora crollato e non identificabile. Il sentiero prosegue allargandosi a mulattiera che scende regolare con un lungo traverso fino ai prati attorno a Pradella di Sopra; si percorre brevemente la carrozzabile Sondrio-Triangia e si entra fra le case di Pradella di Sotto: un viottolo acciottolato porta in ripida discesa fra i primi vigneti. Il sentiero affronta un lungo traverso sul margine dei muri a secco che sostengono i terrazzamenti, qui parzialmente abbandonati e incolti. In vista di una strada cementata con tabella illustrativa di questa area, si imbocca sulla sinistra un sentierino - segnalato - che scende a picco fra i vigneti: la traccia serpeggia fra terrazzi di ogni misura attraverso rampe e scalette assistite da un cavo di sicurezza; dove placche della roccia sottostante affiorano, le scale sono direttamente scalpellate nel sasso. In vista del ripiano di Triasso, si converge in uno spiazzo/parcheggio cementato di servizio alle vigne: si percorre la carrozzabile che vi termina fino a raggiungere le numerose abitazioni della contrada S.Anna. Si prosegue per Colombera, dominata dall'imponente convento di S.Lorenzo, e si attraversa nuovamente la provinciale per la Valmalenco nei pressi di un cimitero; una palina con indicazioni fa scendere ad una mulattiera sottostante: ad un immediato bivio, con temporanea deviazione a destra, si può andare a visitare l'antichissima chiesa di S.Bartolomeo, recentemente restaurata dal FAI, che domina - inconfondibile sul proprio sperone roccioso - la città di Sondrio. Tornati al bivio, si procede sulla mulattiera acciottolata racchiusa fra muri a secco fino alla contrada Maioni; un'ultima ripida salita riporta in breve al parcheggio di partenza.
Dal parcheggio a sbalzo su orti e giardini si sale ripidamente nei pressi della chiesa fino ad attraversare la provinciale della Valmalenco; si riprende la salita ed in breve si raggiungono le case della contrada Ronchi: si attraversa in piano tutto l'abitato fino a trovare, nei pressi di una fontana, la scalinata che porta ad addentrarsi nel bosco. Lasciata a destra una deviazione per il Monte Rolla, si prosegue su bel sentiero fra i castagni che nascondono i resti di antichi terrazzamenti: ultime testimonianze di una abbandonata agricoltura di montagna che si sforzava di far crescere quanto di indispensabile per la sopravvivenza. Raggiunto un ripiano, sempre fra gli alberi, si presentano i pochi muri ancora eretti della contrada Bassola, abbandonata dopo la peste del '600 e mai più frequentata; una recente cappella votiva ospita frammenti di affreschi trasferiti da un edificio religioso ora crollato e non identificabile. Il sentiero prosegue allargandosi a mulattiera che scende regolare con un lungo traverso fino ai prati attorno a Pradella di Sopra; si percorre brevemente la carrozzabile Sondrio-Triangia e si entra fra le case di Pradella di Sotto: un viottolo acciottolato porta in ripida discesa fra i primi vigneti. Il sentiero affronta un lungo traverso sul margine dei muri a secco che sostengono i terrazzamenti, qui parzialmente abbandonati e incolti. In vista di una strada cementata con tabella illustrativa di questa area, si imbocca sulla sinistra un sentierino - segnalato - che scende a picco fra i vigneti: la traccia serpeggia fra terrazzi di ogni misura attraverso rampe e scalette assistite da un cavo di sicurezza; dove placche della roccia sottostante affiorano, le scale sono direttamente scalpellate nel sasso. In vista del ripiano di Triasso, si converge in uno spiazzo/parcheggio cementato di servizio alle vigne: si percorre la carrozzabile che vi termina fino a raggiungere le numerose abitazioni della contrada S.Anna. Si prosegue per Colombera, dominata dall'imponente convento di S.Lorenzo, e si attraversa nuovamente la provinciale per la Valmalenco nei pressi di un cimitero; una palina con indicazioni fa scendere ad una mulattiera sottostante: ad un immediato bivio, con temporanea deviazione a destra, si può andare a visitare l'antichissima chiesa di S.Bartolomeo, recentemente restaurata dal FAI, che domina - inconfondibile sul proprio sperone roccioso - la città di Sondrio. Tornati al bivio, si procede sulla mulattiera acciottolata racchiusa fra muri a secco fino alla contrada Maioni; un'ultima ripida salita riporta in breve al parcheggio di partenza.
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