Mare? ..... Marettimo!
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E’ passato giusto un anno da quando siamo stati per la prima volta a Marettimo. Io ero “criccato” come al solito e di conseguenza ho dovuto lasciare degli insoluti. Ci torno per saldare un paio di conti in sospeso. Torno volentieri e probabilmente ci tornerò ancora, mi piace troppo questo posto.
Atterriamo a Trapani di buon’ora. Subito c’è un bus che ci conduce al porto. Vado per acquistare i biglietti …
“L’aliscafo per Marettimo è in stand-by … c’è scirocco e non sappiamo se partirà”
Oh cazzo … cominciamo bene!
Dieci minuti prima della partenza prevista arriva l’ok … si parte … evvaiiiiii….
Sbarchiamo a Marettimo alle 13,30. Nulla è cambiato rispetto all’ottobre scorso: in giro quattro gatti e il solito cappello sul Pizzo Falcone. Se aspettiamo il sole per salirci rischiamo di svernare sull’isola (e non sarebbe male)!
Decidiamo di farlo subito. Prendiamo possesso della nostra casa, a cento metri dal porto … cento metri in verticale, una rampazza della Madonna … infine c’incamminiamo!
Saliamo alle Case Romane e da queste prendiamo il sentiero per il Pizzo Falcone. Pian piano entriamo nella nebbia, ma camminare in questo giardino è sempre meraviglioso. L’erica e il rosmarino sono in piena fioritura autunnale.
Raggiunto il crinale la nebbia s’infittisce e dobbiamo porre più attenzione per non perdere la traccia. In breve siamo in cima ed ovviamente non si vede una mazza … ma anche noi non siamo qui solo per i panorami!
Scendiamo per la stessa via fino a prendere sulla sinistra il raccordo che ci porta sul sentiero della Madonnuzza. Lo seguiamo uscendo dalle nebbie in direzione Case Romane, con spettacolari e suggestive viste sul mare e su Punta Troia.
Alle 18 siamo di ritorno. Disfiamo i bagagli, poi doccia calda, un riposino, infine cena tutto pesce a “La Scaletta” del mitico Talafia!
Il mattino dopo c’incamminiamo per saldare l’altro conto in sospeso. Poco prima di Praia Nacchi entriamo nella pineta, poi a picco sopra la spiaggia raggiungiamo il colletto dove inizia la cresta di Punta Basano. Inizialmente tagliamo a mezzacosta, poi per cresta raggiungiamo il punto più alto, Mira di Basano, con piccola e discreta croce in legno.
Tornati per lo stesso sentiero fino al mare, risaliamo poi a Carcaredda ed in leggera discesa proseguiamo per il Faro di Punta Libeccio. Pausa pranzo e ritorno sui nostri passi fino al primo bivio per la Portella Ansini. Risaliamo nella pineta, poi in campo aperto fino a raggiungere la Portella. Da questa Lella sale al vecchio Semaforo della Marina, mentre io comincio a scendere lentamente: mi raggiungerà a Case Romane.
E’ il giorno della partenza e dell’incertezza … di riuscire a partire! Girano voci che lo scirocco ci potrebbe bloccare sull’isola. Dal balcone di casa osservo l’orizzonte col binocolo. Vedo la nostra nave che arriva … e se arriva poi riparte … ma certo che parte!
Ma non finisce qui …
Mercoledì, 7 Ottobre: PIZZO FALCONE
Dislivello m 750
Lunghezza km 8
Percorso: Paese, Case Romane, Pizzo Falcone. Discesa lungo il sentiero della Madonnuzza, Case Romane, Paese.
Giovedì, 8 Ottobre: PUNTA BASANO, PUNTA LIBECCIO, SEMAFORO
Dislivello m 1000
Lunghezza km 17,5
Percorso: Paese, Mira di Basano, Carcaredda, Faro di Punta Libeccio, Portella Ansini, Semaforo, Case Romane, Paese.
Note: I sentieri sono ben tenuti e ben segnalati, gestiti dalla Forestale, che in Sicilia non ha certo problemi di organico. Alcuni tempi indicati sui cartelli sono di pura fantasia, ma questo è facilmente intuibile e non crea problemi.
Geodaten | |||
27545.gpx | punta basano - punta libeccio - semaforo | ||
27546.gpx | pizzo falcone (salita) | ||
27547.gpx | pizzo falcone (discesa) |
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