Tanto per non perdere il vizio: Bollettone - Palanzone

Da buon pipistrello come piace definirmi qualcuno tornato dal San Primo faccio il giro intorno al letto e alle 6.00 chiaramente con il buio riparto. Oggi l'appuntamento è con Christian per le 6.15, ore 6.45 iniziamo la nostra escursione dall'Alpe del Vicerè, il cielo è sereno non fa freddo e l'utilizzo della frontale non è indispensabile.
Salendo verso il Bollettone ammiriamo i colori rosso fuoco del cielo verso est, giunti ai piedi della diretta lungo la fila di abeti sorge il sole seminascosto dalla presenza delle ultime nubi.
Saliti al Bollettone procediamo direzione Capanna Mara dove abbiamo appuntamento con Luca e Beppe P. per le 9.00, nel frattempo la nebbia ricopre la Brianza e lo spettacolo da quassù e come al solito meraviglioso, prima della discesa verso la Mara decido di calzare le ciaspole visto che in alcuni punti si sprofonda nella neve ventata. Per le 8.40 siamo alla Mara ancora chiusa ...., niente torta, puntualissimo qualche minuto prima delle nove Luca arriva alla Mara in compagnia di Stefano ma senza Beppe P. costretto ai box da disguidi famigliari.
Si decide per il Palanzone, salendo sullo strappo finale inizia a farsi sentire il vento, ma niente di drammatico.
Una decina di minuti prima delle 10 siamo in cima, siesta birretta e ce la prendiamo comoda visto che siamo ampiamente nelle tempistiche previste.
Mentre si chiacchiera in totale relax una folata di vento  costringe a metterci al riparo e a ritirare gli zaini oggi leggeri che rischiano di volare via, fuggi fuggi generale dalla vetta e anche noi ripartiamo x il ritorno.
Il vento si fa sempre più incazzoso ma alla bocchetta di Palanzo siamo abbastanza al riparo, optiamo x il Dosso dell'Asino e poi giù verso la bocchetta di Lemna. nel frattempo la pianura si è liberata dalla nebbia e il frastuono del vento sulle creste è sempre più impetuoso, il pensiero va a dei cari amici che so che stanno affrontando la cresta del San Primo ...... saranno .azzi amari!!!!!
Per le 11.40 siamo di ritorno all'Alpe del Vicerè dove nel frattempo c'è una ressa da centro Milano, via verso casa con le gambe belle imboregiate dalla tre giorni ma con la prospettiva del monte "divano" x il pomeriggio.