Finalmente....Capanna Bovarina!!!


Publiziert von Angelo63 , 26. Januar 2015 um 23:16.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:24 Januar 2015
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT2 - Schneeschuhwanderung
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Scopi   CH-TI 
Zeitbedarf: 8:00
Aufstieg: 870 m
Strecke:Campo Blenio - Calcarida - Orsaira - Alpe Pradasca - Ronco di Gualdo - Capanna Bovarina - Ronco di Gualdo - Orsaira - Calcarida - Campo Blenio
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada per il Gottardo, uscire a Biasca e proseguire in direzione del Lucomagno. In uscita da Olivone svoltare a destra per Blenio. Dopo la galleria si incontra il paese di Campo Blenio dove ci sono limitate possibilità di parcheggio in paese; ampie possibilità di parcheggio invece, in basso sotto il ponte della strada che prosegue, nei pressi gli impianti di sci.

Antefatto: fine dicembre 2013, dopo giorni di nevicate abbondanti, in una giornata di sole splendente, il gruppo AnDaSer al completo parte da Campo Blenio sommersa dalla neve – ne è caduta oltre 1 metro – con l’intenzione di raggiungere la capanna Bovarina. Procedendo con difficoltà, sin dall’uscita dell’abitato, abbiamo seguito le uniche tracce di qualcuno che ha osato andare oltre le case di Orsaira di Dentro e per giunta senza ciaspole…..e chi era costui, l’uomo delle nevi? Caspita, con le ciaspole in alcuni punti si affondava con tutta la gamba…..beh alla fine siamo arrivati nei pressi della centralina situata dopo il parcheggio dell’alpe Pradasca dove di fatto terminava la traccia che avevamo seguito. Valutate le ulteriori difficoltà che ci aspettavano (passaggio su ponte sommerso dalla neve e ripido traverso per salire alla capanna) abbiamo deciso di fare rientro a Campo Blenio, passando da Ronco di Gualdo, non senza ulteriore fatica; in considerazione del fatto che l’uscita si è svolta pressoché totalmente all’ombra, il meteoropatico del gruppo, oltre a sottolineare l’incompiuta, ancora oggi rammenta la Bovarina come luogo da evitare assolutamente nel periodo invernale.
 
Trascorso più di un anno, con Sergio decidiamo che è ora di sanare quell’incompiuta. Lasciata l’auto nel parcheggio al servizio degli impianti sciistici di Campo Blenio, partiamo che sono da poco passate le 9. Siamo come previsto immersi nell’ombra ma la giornata è ben soleggiata e il previsto vento di caduta dal versante alpino non è, al momento, molto fastidioso.
Il percorso è più volte descritto nelle varie relazioni qui su hikr ed è giudicato di facile individuazione ma noi siamo un po’ preoccupati visto che l’altra volta non l’abbiamo azzeccato. Risalito il paese raggiungiamo la strada a  monte che d’estate consente di arrivare in auto sino al parcheggio dopo l’Alpe Pradasca. Approfittiamo del fatto che il passaggio di qualche motoslitta nei giorni precedenti ha indurito il fondo procedendo così senza troppa fatica. Ben presto usciamo dalla zona d’ombra e raggiungiamo le baite di Calcarida dopo circa 40 minuti; Sergio calza le ciaspole mentre io procedo ancora senza.
Nel traverso in direzione di Orsaira di Dentro il vento si fa sentire e la traccia è ora poco marcata perché coperta dalla neve ventata; qui devo calzare anch’io le ciaspole. Transitiamo da Orsaira alle 10.15 e veniamo raggiunti da una coppia di ragazzi ticinesi, diretti alla Bovarina, che procede di buon passo; bene pensiamo, stavolta non possiamo sbagliare percorso.
Passiamo il ponte dopo Orsaira e proprio all’inizio del bosco abbandoniamo la strada, per risalire una traccia già battuta, in corrispondenza delle indicazioni di quello che probabilmente è il sentiero estivo. Risaliamo il bosco di larici alternandoci nel procedere con i giovani incontrati mentre più avanti, scorgiamo altre 2 persone che ci precedono; quando li raggiungiamo ci confermano che anche loro sono diretti proprio alla Bovarina.
Proseguendo ulteriormente in salita nel bosco scorgo, nei pressi di un tornante sulla strada che abbiamo tagliato, le cascine di Ronco di Gualdo e mi viene il dubbio che probabilmente da lì dobbiamo passare, per poi affrontare l’ultima risalita verso la capanna. I nostri occasionali compagni di percorso procedono però in salita seguendo la traccia esistente e quindi ci accodiamo a loro.
Così facendo alle 11.15 usciamo dal bosco ritrovandoci all’Alpe Pradasca, proprio dove eravamo arrivati lo scorso anno. Anche se questa volta l’alpe è completamente al sole ed è quindi piacevole fermarsi un poco, realizziamo che da lì non si può ulteriormente procedere, la traccia esistente termina qui, e non ci sembra conveniente proseguire verso la centralina per un nuovo dietro front. Il dubbio di realizzare un’altra incompiuta aumenta.
Imbocchiamo quindi la strada di rientro dall’Alpe Pradasca perdendo quota e non appena avvistiamo dall’alto le cascine di Ronco di Gualdo scendiamo un tratto di bosco e l’ultima parte del pendio fuori dal bosco lasciando per primi le tracce di passaggio; gran bella discesa che ci consente di arrivare a Ronco di Gualdo alle 11.40.
Qui finalmente incrociamo la giusta tracciatura in direzione del pendio che porta alla Bovarina. Evitiamo di attraversare il malmesso ponte già carico di neve passando comodamente più a monte il corso d’acqua che scende dalla montagna.
La fatica inizia a farsi sentire, nei tratti meno coperti dalla vegetazione si sprofonda parecchio, procediamo molto lentamente; dei 3 gruppetti siamo sicuramente i più lenti.
Salendo ci rendiamo conto che l’Alpe Pradasca ed il ponte nei pressi della centralina sono in effetti molto vicini ma realizziamo anche che salire da lì per noi sarebbe stato troppo pericoloso.
Finalmente, dopo questo che a me pare interminabile tratto, usciamo dal bosco e giungiamo nei pressi di una costruzione che era già visibile in lontananza sul percorso; aggirato un ultimo cucuzzolo arriviamo alle 13 alla capanna Bovarina, dopo aver percorso 7,5 km in 2h30m di marcia e 1h25m di soste. Stanno lasciando la capanna i 2 guardiani che erano saliti in mattinata e che quindi si sono sobbarcati l’attività di tracciatura del percorso; non possiamo che rivolgere loro i nostri complimenti!!!
Entriamo nel locale cucina invernale dove ritroviamo i nostri compagni di giornata che ci hanno preceduto; i più giovani sono quasi già pronti per il rientro mentre i nostri connazionali Massimo e Moreno, comaschi e lettori di hikr, hanno acceso la stufa a legna con l’intenzione preparare un buon piatto di pasta.
A poco a poco il calore della stufa riscalda il locale e noi restiamo con loro piacevolmente a chiacchierare; il tempo passa velocemente e quando gli spaghetti ormai sono pronti io e Sergio, dopo una foto di gruppo ed aver lasciato una offerta per la sosta in capanna, salutiamo la compagnia per riprendere il cammino.
Sono le 14.45 e il cielo si è ora velato con il vento da nord che soffia più intensamente. Scendendo nel bosco siamo abbastanza riparati ma quando arriviamo a Ronco di Gualdo, alle 15.30, il vento è molto forte e porta anche un po’ di neve; le nuvole ormai stanno prendendo il sopravvento.
Procediamo ora seguendo sempre la strada che con ampi tornati ci conduce proprio nei pressi del ponte di Orsaira da dove avevamo iniziato la salita nel bosco di larici.
Alle 16 facciamo una piccola sosta, ben riparati dal vento, presso un lavatoio tra le baite di Orsaira; ripercorriamo il traverso che già in mattinata era sferzato dal vento, adesso ancora di più, per poi raggiungere la strada che è in parte riparata dal vento, ora fastidioso solo a tratti.
Arriviamo così a Campo Blenio in tutta calma e raggiungiamo il parcheggio, la nostra è l’ultima auto rimasta, quando sono le 17.05.
 
Bene, quella che era stata un’incompiuta è stata ora realizzata anche se il rischio di un altro “flop” l’abbiamo seriamente corso; per chi non è ancora andato alla Bovarina consiglierei, dopo il ponte all’uscita delle baite di Orsaira, di proseguire lungo la strada che sale in direzione dell’Alpe Pradasca, lasciandola non appena si intravedono, sulla destra, le cascine di Ronco di Gualdo. Si evita in questo modo la fatica di percorrere tratti più ripidi nel bosco rischiando di allungare il percorso non rendendosi conto che bisogna puntare dalle baite di Ronco di Gualdo.
 
Dati complessivi:
Km percorsi: 13,3;
Tempo marcia: 4h20m;
Tempo sosta: 3h40m di cui 1h45 alla capanna;
Ascesa: mt. 870 circa;
Velocità media in marcia: 3,1 km/h;
Velocità media totale: 1,7 km/h.

Tourengänger: Angelo63, squonk
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (6)


Kommentar hinzufügen

Gesendet am 27. Januar 2015 um 09:33
Mi sa che le tracce che avete trovato al parcheggio Pradasca,fino quasi al ponte, e che tornavano indietro sono ancora le nostre ....
QUI



Angelo63 hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. Januar 2015 um 22:07
Credo proprio sia così, Giorgio.
Avevo letto la vostra relazione è mi è tornata in mente la nostra incompiuta dello scorso inverno.
Abbiamo però rischiato di fare un bis.......ma forse perchè siamo degli affezionati dell'Alpe Pradasca :-))
ciao
angelo

Menek hat gesagt:
Gesendet am 27. Januar 2015 um 10:20
Che bella camminata...

Angelo63 hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. Januar 2015 um 22:08
Grazie Domenico!!!
ma anche tu e il fido Olmo non siete mai fermi :-)
ciao
angelo

gbal hat gesagt:
Gesendet am 28. Januar 2015 um 16:41
Bisognava rimediare e voi l'avete fatto. E finalmente la Bovarina è arrivata.
Bravi

Angelo63 hat gesagt: RE:
Gesendet am 28. Januar 2015 um 21:44
Grazie, Giulio!
Si, in effetti l'anno scorso eravamo rimasti un po' dispiaciuti per l'incompiuta.....ma era giusto riprovarci nella stagione invernale.....ora ci incuriosisce la versione estiva :-)
ciao,
angelo


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