Dolomiti di Brenta - Piz Galin 2442 m-Croz dell'Altissimo 2339 m e Cima dei Lasteri 2459 m


Publiziert von cristina , 24. Oktober 2014 um 12:07. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Trentino-Südtirol
Tour Datum:19 Oktober 2014
Wandern Schwierigkeit: T4+ - Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 1 Tage
Strecke:Andalo località Valbiole-P.so Dagnola o del Piz Galin-Piz Galin-Croz dell'Altissimo-P.so dei Lasteri-Cima dei Lasteri-P.so Clamer-Rif. Croz dell'Altissimo-Pradel-Valbiole
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada del Brennero uscita Trento Nord seguire indicazioni prima per la Val di Non poi quelle per Andalo o Molveno. Ad Andalo svoltare a dx dopo il negozio di Sport che c'è sempre a dx sulla via principale. Imboccare la strada a sx dopo l'Hotel Serena e seguire le indicazioni per Pradel. Al bivio con il vivaio prendere a sx fino al termine della strada dove si trova il posteggio in bassa stagione libero.
Kartennummer:Tabacco 1:50.000 Parco Naturale Adamello-Brenta

Il Brenta, direi che lo conosciamo come le nostre tasche, specialmente il versante della Val Rendena, sentieri, ferrate, rifugi, per tanti anni lo abbiamo girato e rigirato. Poi abbiamo cominciato con qualche giro nella parte più sconosciuta e meno frequentata e questo è uno di quei giri, giro che per altro ha bisogno di una buona visibilità cosa non molto scontata su questo versante.

Posteggiamo in località Valbiole che si raggiunge da Andalo, il posteggio ora è libero. Lasciata l’auto, proseguiamo sulla strada con divieto per il Pradel fino al bivio per il Piz Galin. Il sentiero risale un ampio canalone che nei precedenti inverni è stato rovinato dalle valanghe. Il sentiero è pulito e ben percorribile ma il centro del canale è un disastro di alberi spezzati. Incrociamo una sterrata in località Fontanella dove troviamo la prima e unica acqua della giornata. Riprendiamo la salita nel canalone spostandoci a sinistra fino al bivio con il sentiero per il Croz dell’Altissimo. Proseguiamo a dx verso il Piz Galin. Intorno ai 1900 m la limpida giornata comincia ad annebbiarsi, visto le temperature la cosa non è poi così strana ma mannaggia al lago questa volta speravo in qualcosa di meglio! Mi ricorda la giornata in Presolana! Comincio a “sgruntare” come dice Marco e lui a ridersela! Devo venire a patti con il tempo, insomma se so che trovo brutto me ne faccio una ragione ma se le previsioni sono di bello e trova altro allora mi girano…Fortuna mia è un falso allarme. Le nebbie velocemente come sono arrivate velocemente se ne vanno e raggiungiamo la Bocchetta di Dagnola o del Piz Galin con un bellissimo cielo azzurro. E che cavolo con la nebbia oggi non andremmo da nessuna parte tra l’altro!

Dalla Bocchetta saliamo con ripido sentiero verso il Piz Galin. Negli ultimi metri bisogna mettere giù le mani, niente di difficile ma si deve prestare un po’ più di attenzione. Raggiunta la cima facciamo una bella sosta in compagnia di un local e della sua bellissima cagnetta che appena adocchia il nostro spuntino non mi toglie più gli occhi di dosso, e va beh facciamo sto sforzo e dividiamoci il dolce!

Chiediamo info sulla fattibilità del giro che pensiamo di fare, ci conferma la cosa dandoci alcuni suggerimenti dopo di che lui scende dalla stessa parte e noi ci apprestiamo ad affrontare il ripido ghiaione. Proseguiamo ancora qualche metro sulla cresta dopo di che, è proprio il caso di dirlo, bisogna precipitarsi a valle! Premetto che la verticalità mi fa sempre impressione non per l’esposizione ma per il dover scendere da pendii di questo tipo. Marco prende e va, io dopo essere tornata alle braghe e alle maniche lunghe, per salvare il salvabile comincio a scendere come se camminassi sulle uova, i primi metri sono tremendi, poca ghiaia e terreno duro poi la situazione migliora sempre più e comincio a divertimi, in un attimo raggiungo Marco. Svoltiamo sulla pietraia a dx e qui possiamo scegliere di continuare su un altro ghiaione oppure tornare a sx e andare a prendere un dosso erboso. Il ghiaione sembra ci porti troppo in basso per cui andiamo a sx e raggiunto il dosso troviamo un ometto e una lieve traccia che seguiamo per un poco poi o finisce o la perdiamo fatto sta che proseguiamo rimanendo più o meno alla base della Cima dei Lasteri cercando i passaggi migliori tra prati e rocce levigate. Raggiungiamo così il sentiero 344b. Al cartello segnavia ci dirigiamo al Croz dell’Altissimo che da questo versante si raggiunge facilmente tra facili roccette, il versante che scende verso l’omonimo rifugio è impressionante per la sua verticalità. Torniamo al bivio e proseguiamo verso il P.so dei Lasteri e il P.so del Clamer fino al bivio per la Cima dei Lasteri. Dalla cima il panorama è superbo, una sosta più prolungata delle altre è d’obbligo dopo di che scendiamo al P.so del Clamer dove dopo varie elucubrazioni decidiamo di scendere al Rifugio Croz dell’Altissimo ci sembra la cosa migliore, l’unico dubbio sulla nostra scelta è il cartello “Sentiero Alpinistico per esperti” che vuol dire tutto e nulla! Confidando sul fatto che in Brenta non ci sono sentieri impossibili proviamo. Dopo un primo breve tratto a mezza costa il sentiero scende ripido, quasi in verticale, per rocce levigatissime e scivolosissime, sporche di fango. Bisogna cercare di incastrare i piedi tra le roccette (quelle definite anche montonate) e i buchi di fango, ogni appiglio è concesso, erba, rododendri, mughi…le crocette che c’erano sulla cartina si riferiscono a qualche basello in alluminio e a un paio di metri di cavo. I tratti così sono due, intervallati da un sentiero. La difficoltà sta non tanto nella verticalità quanto nel fatto che è tutto bagnato e sporco di fango e, almeno in questa stagione, all’ombra, per cui la possibilità che si asciughi è proprio risicata.

Dopo questi due salti si attraversa una sorta di canalone pietroso ma ben camminabile, qui ci deve essere stato qualche smottamento recente perché il sentiero è un po’ da cercare. Un ultimo tratto percorre, a filo dei mughi, una zona sabbiosa che il torrente si sta portando via poco alla volta, si arriva così al rifugio Croz dell’Altissimo. Sosta d’obbligo tanto ormai manca poco più di un’ora al posteggio. Mangiamo e ci riposiamo fino a quando il sole si nasconde dietro alle montagne ma anche così la temperatura è fantastica.

Con un sentiero turistico molto panoramico, cosa che in discesa non guasta mai, raggiungiamo Pradel dove ci sono gli impianti di risalita di Molveno e da qui per sterrata torniamo al posteggio.


Tourengänger: cristina, Marco27
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (4)


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Francesco hat gesagt:
Gesendet am 24. Oktober 2014 um 13:25
.Che spettacolo il brenta !!!
Ewwai, anche qs. wek è bello !!!

cristina hat gesagt: RE:
Gesendet am 24. Oktober 2014 um 13:45
Non sembra vero eh!

Due consecutivi...ma cosa sta succedendo!!!!

Magari se ci sforziamo e pensiamo intensamente che lo vogliamo ce ne fa anche un terzo :-))))

Buona Montagna. Cri

Menek hat gesagt:
Gesendet am 24. Oktober 2014 um 19:26
Posti meravigliosi che dovrò visitare un giorno...

cristina hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. Oktober 2014 um 08:45
Di posti belli e meravigliosi ce ne sono a iosa ma in Brenta non penso ci sia un solo sentiero che non sia spettacolare, dalle semplici ferrate che ti portano nel suo cuore ai vari sentieri di accessi ai rifugi!

Ti senti sempre piccolo piccolo in mezzo ai quei giganti!


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