Motto della Tappa m.2078 (CO)

Per questa giornata decido di fare un'escursione "veloce" e scelgo come meta il Motto della Tappa per poi andare a raccogliere i mirtilli di cui farne scorta.
Alle ore 7,40 parto da Vegna dove vi è un grande parcheggio e un bar,la stradetta prosegue fino alle ultime case di Monti di Collo dove vi è un piccolo parcheggio (al rientro si eviterebbe di risalire,ma si rischia di arrivare e non trovare posto,perdendo tempo per tornare indietro).
Inizia la militare dove in più punti è stata allargata riesumando le pareti di contenimento,infatti poco avanti vedo una piccola ruspa: si attraversa il ponte militare e si riprende a salire: l'aria è frizzante,inoltre tira vento ma in compenso la giornata è strepitosa.

Raggiunta la località Pianca,tenere le case a sinistra,la militare è inerbata e poco chiara,ma poco sopra riprende ad essere ben evidente e con un traverso quasi pianeggiante,si raggiunge il ponte militare dove si trova una piccola ruspa: la militare prosegue a zig zag e riesce difficile individuarla nella parte alta per capirne la direzione.
Oramai sono al sole,il rifugio Croce di Campo è ben visibile come lo è il lago di Como con i Corni di Canzo sullo sfondo: pian piano raggiungo l'alpe Stabiello dove sembra sempre più vicino il Pizzo di Gino che mostra il pendio erboso dalla pendenza accentuata,ben visibile anche da molto lontano.
Il sole non illumina ancora la parete della montagna dove sono diretto,ma a quota 1900 intuisco che manca poco: supero la biforcazione per la bocchetta della Tappa e comincio a salire zigzagando sulla stradetta militare dove son ben visibili i muretti a secco anche se inerbati per pervenire al piccolo intaglio nella roccia del Motto della Tappa raggiunto alle ore 10,10 dopo ben 7,370 km. e 867 m. di salita che fa valicare la militare in direzione della val d'Albano.

L'aria è forte,ma non si può fare a meno di ammirare lo spettacolo,sempre bello anche se brullo.
Dopo un paio di ore a raccogliere mirtilli,riprendo la discesa e giunto nei pressi del ponte militare vedo due della zona dediti al lavoro che consiste nello scavare per portare alla luce la sede stradale della militare che per molti tratti è semplicemente sepolta dal terriccio: parlo con loro e mi dicono che sono volontari alpini di cui non prendono sovvenzioni da nessuno.   COMPLIMENTI, ve ne fossero tanti di volontari così!
Bene,anche oggi mi sono soddisfatto per aver potuto percorrere questa militare (segnalata come via del ferro) che vedevo tutte le volte che salivo al pizzo di Gino.


Ciao a tutti e alla prossima!