Cantun de l’Ungheres (2771 m)


Publiziert von siso , 31. Juli 2014 um 21:00.

Region: Welt » Schweiz » Graubünden » Misox
Tour Datum:27 Juli 2014
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Zapporthorn   CH-GR 
Zeitbedarf: 6:30
Aufstieg: 1131 m
Strecke:Alpe Fracch (1640 m) – Confin Basso (1961 m) – Baita (2270 m) – Cantun de l’Ungheres (2772 m) – Stazione a monte sciovia Tre Omen (2514 m) – Alp de Confin – Confin Basso (1961 m) – Alpe Fracch (1640 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Semiautostrada A13, uscita San Bernardino – Parcheggio Alpe Fracch.
Unterkunftmöglichkeiten:Alberghi a San Bernardino.
Kartennummer:C.N.S. No. 1254 – Hinterrhein - 1:25000.

Incuriosito dall’insolito toponimo, programmo questa escursione sfidando le previsioni meteo, molto incerte in questo piovoso mese di luglio.

Cantun de l’Ungheres significa alla lettera “angolo dell’ungherese”; è una bocchetta che collega San Bernardino alla Val Calanca (senza sentiero) dove si dice sia rimasto ferito un cacciatore ungherese (fonte: Rätisches Namenbuch).

 

Inizio dell’escursione: ore 8:10

Fine dell’escursione: ore 14:35

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1016 hPa

Temperatura alla partenza: 13°C

Temperatura al rientro: 19°C

Isoterma di 0° alle 9:00: 3600 m

Sorgere del sole al Cantun de l’Ungheres: 5:59

Tramonto del sole al Cantun de l’Ungheres: 21:01

 

Nebbia e nuvole sulle montagne che coronano San Bernardino: il Piz de la Lumbreida è incappucciato e la Val Vignun è oscura e tenebrosa, come se stesse arrivando un temporale.

Parto alle 8:10 dal parcheggio dell’Alpe Fracch, di fronte agli impianti sciistici, chiusi da un paio d’anni. Seguo la pista da sci che si sviluppa in una striscia ricavata nel bosco di abeti rossi e di pini mugo.

Mi faccio strada tra una mandria di vacche delle Highlander; benché si dica che abbiano un carattere mite, visto le imponenti corna, con un’ampiezza di un metro e mezzo, mi muovo con molta circospezione. In circa 40 minuti arrivo a Confin Basso (1961 m); qui c’è la stazione a monte della cabinovia e la partenza di uno sci lift. Mi si offrono due possibilità: un sentiero che sale di fianco al Motton, oppure quello che fiancheggia il Pan de Zucher. Decido di non prendere né l’uno né l’altro, ma di salire a ruota libera di fianco allo sci lift. Dopo un centinaio di metri riesamino la situazione e correggo il tiro: punto al sentiero più a nord, che raggiungo faticosamente dopo aver superato pietraie e zone cespugliose molto ripide. Consideriamolo un risveglio muscolare…

A circa 2085 m di quota arrivo al segnavia che indica la deviazione per l’Alp Vigon (la via di salita al Piz de Mucia). Proseguo lungo il Sentiero Alpino Calanca (ASAC) numero 712, che sale in direzione della Val Calanca. Per la prima volta vedo questi ampissimi pascoli privi di neve. Di tanto in tanto passo di fianco a curiose baite di legno, sollevate da terra tramite quattro esili pilastri di legno. La meta è ancora avvolta dalla nebbia; solo I Rodond spuntano dalle nuvole. All’improvviso, inaspettatamente, su un grande macigno appare un segnavia a vernice bianco-azzurro. Presumo che indichi la via per il Cantun de l’Ungheres, ma non c’è nessun’altra segnalazione che mi confermi la supposizione. Poco dopo il monolito il terreno spiana; mi ritrovo in un piccolo catino glaciale, in parte ancora innevato, i cui versanti sono costituiti di sfasciumi, pietre franate, lastre e magri cespi d’erba. La nebbia copre la metà superiore dei versanti. Mi inerpico sul ripido fianco meridionale del Piz de Mucia seguendo i bollini bianco-azzurri. È il tratto più faticoso della gita. Non ci sono tracce umane: vedo solo delle impronte di camosci. Un promontorio piramidale ostruisce la vista della selletta, che appare tra la nebbia solo a 80 m di distanza. I segnavia mi portano a contatto della parete rocciosa del Mucia; un’impressionante sporgenza del tutto simile ad una gronda mi protegge dall’incessante stillicidio. Le impronte e le fatte mi suggeriscono che qui trovano riparo gli ungulati selvatici.

Alzo lo sguardo verso la bocchetta: l’ambiente estremamente selvaggio avvolto dalla nebbia mi fa pensare alla porta dell’Ade!

 

Per me si va ne la città dolente,

per me si va ne l’eterno dolore,

per me si va tra la perduta gente.

Giustizia mosse il mio alto fattore:

Fecemi la divina potestate,

La somma sapienza e il primo amore.

Dinanzi a me non fur cose create,

Se non eterne, e io eterno duro:

Lasciate ogni speranza, voi, ch’entrate!

 

(Dante - Inferno – Canto Terzo, versi 1-9)

 

Raggiunta la “Porta dell’Inferno” mi trovo di fronte un cornicione di neve alto circa tre metri. Lo risalgo con cautela non sapendo che cosa si celi al di là. Non c’è nulla di preoccupante: una vasta distesa di neve, che scende verso l’Alp de Stabi, in Val Calanca.

Continuo verso sud, ancora per circa 40 m, fino ad un omino di pietre dal quale, in assenza di nebbia, si dovrebbe godere di un panorama molto vasto. Dopo tre ore abbondanti di cammino posso affermare: Cantun de l’Ungheres geschafft!
 

 

                                  Cantun de l'Ungheres (2771 m)

                         "Lasciate ogni speranza, voi, ch’entrate!"

                                   (Dante – Inferno – Canto Terzo, verso 9) 

Anche se non c’è il libro di vetta, non rinuncio alla perla di saggezza:

“Tutti muoiono, non tutti però vivono veramente”

Braveheart - Cuore impavido, Mel Gibson.

Suppongo di aver vissuto, almeno finora, intensamente la giornata. Mi aspetta una lunga discesa, nella prima parte su pietraie, in seguito sui dolci pascoli dell’Alp de Confin, completamente deserto. Più in basso incontro altre mandrie di vacche scozzesi, ma nessun pastore né escursionista, né cacciatore, tanto meno ungherese.

 

Interessante camminata alla scoperta del crinale tra la Mesolcina e la Val Calanca, questa volta sul versante sud del Piz de Mucia. Il Cantun de l’Ungheres si è rivelato come uno dei posti più selvaggi visitati negli ultimi anni.

 

Tempo di salita: 3 h 15 min

Tempo totale: 6 h 30 min

Dislivello in salita: 1131 m

Sviluppo complessivo: 11,3 km

Difficoltà: T3

Coordinate Cantun de l’Ungheres: 730'373 / 147'253

Libro di vetta: no

Copertura della rete cellulare: buona

Tourengänger: siso


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