Mancano solo i pitoni!!!!!! Colmenacco e San Primo dalla cresta occidentale


Publiziert von Massimo , 29. Juli 2014 um 21:38. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:27 Juli 2014
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:00
Aufstieg: 990 m
Abstieg: 990 m
Strecke:Agr. Munt de Volt - Monti di La - Veleso - Monti di Erno - Forcoletta - Colmenacco - Forcoletta - Piz de Luser - San Primo - Agr. Munt de Volt

martyne Quando si dice "a contatto con la natura" ... ecco, si ... un contatto intimo ... sui generis ... frustate varie e innumerevoli, sauna, doccia, punture, insetti come se piovessero ... ci mancava il macete! Ma anche tantissimi fiori, una natura Rigogliosa! 

massimo   VERGOGNA!!!!!!
Ci risiamo ......., dopo la brutta avventura del novembre 2012  
(vedi http://www.hikr.org/tour/post58510.html);
l'itinerario è nei dintorni, la meta è sempre quella e i risultati sono forse peggiori del precedente; ma questa volta è inaspettato visto che il sentiero che affronteremo è di cresta segnalato con cartelli CAI biancorossi ed è semplice e superpanoramico perciò dovrebbe invogliare diversi escursionisti ad affrontarlo.
Ma veniamo alla cronaca della breve ma intensa giornata vissuta, il tempo a disposizione è limitato, il meteo probabilmente incerto perciò decido per una sgroppata in zona, mi accordo con Martina, Mario e Chistian con ritrovo ad Erba per le 5.30, meta il San Primo ma questa volta vorrei salirlo dalla cresta ovest, tanto per intenderci dal Colmenacco; è l'unico versante del San Primo che mi manca.
Giunti al Pian Tivano puntiamo l'agriturismo Munt de Volt dove è mia intenzione parcheggiare l'auto; giunti in loco incontriamo il gentile gestore del locale che ci invita cortesemente a spostare di alcune decine di metri l'auto, chiacchierando e informandosi sulle nostre intenzioni visto l'orario ci consiglia di salire dalla cresta sud-ovest per poi fare ritorno dalla cresta ovest vista la ripidità del percorso che io ho intenzione di fare in discesa avendolo già fatto in salita, questo è il consiglio che da ai pochi turisti prevalentemente del nord europa che si addentrano nella zona.
Alle 6.30 inizia il nostro cammino consapevoli che oggi per i nostri piedi sarà giornata da stare all'umido viste le piogge del giorno precedente e la tipologia dei sentieri che andremo ad affrontare, ma viste le info siamo fiduciosi sullo stato del percorso da fare.
Decidiamo comunque di percorrere l'itinerario i senso orario tenendoci il ripido per la discesa, primo tratto in discesa fino all'abitato di Veleso, poi si comincia a salire fino raggiungere i Monti di Erno, fin qui il percorso è monotono su una carrozzabile recentemente asfaltata, peccato che un possibile taglio non sia correttamente segnalato nel nostro senso di marcia. Ai Monti di Erno la solfa cambia completamente, dopo un brevissimo tratto sterrato ha inizio il nostro match impari contro la vegetazione.
Le indicazioni ci confermano che siamo sulla giusta via, Forcoletta - Colmenacco - San Primo, e alcuni bolli sbiaditi dicono che il sentiero è quello giusto. primo tratto in piano in mezzo ad una vegetazione fatta di rovi e lamponi che supera abbondantemente il metro che ci fa intuire a cosa stiamo per andare incontro. Terminato questo breve tratto inizia la parte ripida che in poco meno di 200m di dislivello ci condurrà alla Forcoletta, il sentiero appare  e riappare come per incanto, la presenza di ortiche che raggiungono le ginocchia è una costante ed in alcuni tratti è completamente ostruito dai rovi costringendoci a risalire il ripido e scivolosissimo bosco laterale. Ma finalmente l'intaglio della Forcoletta è ben visibile e visto l'orario si decide di fare una breve divagazione sul Colmenacco dove siamo ripagati da un panorama sul Lario a dir poco superlativo con giochi di luci ed ombre, presenza di nuvole basse che oggi rendono lo scenario ancor più affascinante. Ritorno sul percorso originario e convinto che il peggio sia passato rassicuro Martina sulla tipologia di percorso che andremo ad affrontare ....... affermazione non fu mai tanto smentita!!!!!!
Il tratto che porta al Piz de Luser è ripidissimo e passa in mezzo alla boscaglia ma comunque siamo già sul tratto di cresta....... un calvario; terreno scivolosissimo ma ci sta, sentiero praticamente inesistente ricoperto totalmente dalla vegetazione e in diversi tratti completamente ostruito, dobbiamo ricorrere alle nostre abilità funanboliche e all'aiuto delle piante per poter risalire il pendio, la presenza di un macete non avrebbe di certo sfigurato, in alcuni tratti Martina è completamente sommersa dalla vegetazione e la presenza di uno shampoo le avrebbe permesso una rinfrescante doccia, l'incontro con qualche pitone non mi avrebbe sorpreso ah ah ah!!!!! UNA GIUNGLA!!!
Riusciamo a fatica a raggiungere il Piz de Luser sempre circondati da panorami paradisiaci ma sempre su di un percorso totalmente inadeguato; la situazione migliora il sentiero è perlomeno visibile ed in alcuni brevi tratti la vegetazione è anche abbastanza bassa, i tratti nel bosco sono terminati e riusciamo a procedere con un passo più spedito ma la cima del San Primo che è ora visibile è ancora lontana.
Cammina e cammina fra qualche orticata e qualche imprecazione ma sempre circondati da uno scenario magnifico e finalmente qualche minuto prima delle 10.30 siamo all'agognata vetta; dove mi aspetta l'ennesima incazzatura di giornata, vale a dire la presenza di cinque motociclette che alla loro ripartenza fregandosene della presenza di persone che in montagna cercano pace, tranquillità e aria sana, fanno loro respirare una malsana boccata di smog .........., questi sono i primi risultati di quei fenomeni, direi più imbecilli, che modificando la legge consentono il transito dei veicoli a motore sui sentieri di montagna, a tal proposito non doveva essere solo per gare???? Tutte balle!!!!!! e cosi ci hanno infilato un bel siluro nel posteriore!!!
 Pausa banana, due chiacchiere con altri escursionisti e si riparte per la discesa, appena punto la cresta sud ovest mi metto le mani nei pochi capelli che ormai mi sono rimasti tratto completamente invaso dalle ortiche e vegetazione ancora alta, del sentierino di discesa neanche l'ombra, eppure ne sono sicuro c'è, l'ho percorso alcune estati fa in salita. Utilizzando le racchette come falce riusciamo a farci largo nelle ortiche e dopo una trentina di metri di discesa la gradita sorpresa, il sentiero riappare, è ben visibile e transitabile, finalmente una buona notizia. Scendiamo facendo attenzione alla scivolosità e alla ripidità del percorso ma rispetto alla salita è tutta un'altra vita, entrati in un bel bosco di faggi sembra di essere su di un autostrada tant'è vero che chiedo ai miei compagni se hanno pagato il pedaggio per potervi transitare.
Dopo una veloce ma ripidissima discesa per le 11.30 siamo di ritorno all'auto comunque soddisfatti per aver portato a termine il nostro percorso. Scendendo in auto ultime imprecazioni di giornata, sono costretto a ben quattro retro in un paio di Km per poter consentire il passaggio delle auto che stanno salendo ........, ma oggi ce l'ho col mondo intero e devo stare più sereno!!!
Tirando le somme: ottima compagnia, meteo variabile, panorami mozzafiato ma su di un percorso a dir poco scandaloso ........., ma di chi CAZ........ è la manutenzione dei sentieri ufficialmente segnalati???
CAI?? Comunità del Triangolo Lariano????
Capisco il periodo, il momento di difficoltà economiche ma una cosa del genere non è tollerabile, allora leviamo dalle cartine e togliamo la segnaletica di questi sentieri evitando che anche famiglie con bambini o persone che non conoscono la zona possano intraprendere simili percorsi, però poi che non vengano a parlare di sviluppo del territorio e di incentivazione del turismo; inglesi, tedeschi, olandesi, danesi sono attratti da queste tipologie di percorso sul Lario ma dopo una simile esperienza non torneranno mai più e sconsiglieranno vivamente ai connazionali di venirci.
Scusate il poema ma avevo bisogno di uno sfogo.
Un grazie di cuore ai miei compagni di escursione per la piacevole compagnia

numbers Si potrebbe definire un giro “Wild nature touch”
Complice una vacanza sull’ incredibile Mar Rosso, dove la natura “marina” mi ha letteralmente stregato, sono circa 20 gg. che non riesco ad andare in montagna. Così, quando l’amico Max mi propone un inedito giro al S.Primo, montagna a me molto cara ma che salgo più o meno sempre dai soliti itinerari, accetto di buon grado. La levataccia mattutina ci sta, anche a me fa comodo essere a casa presto.
La mattinata, dopo le pioggie di ieri…..ormai immancabili in questa estate folle e umida,
è bella fresca, qualche raro raggio di sole ci accoglierà sulla lunga cresta.
Il giro che abbiamo fatto poi, per me, è un tuffo nei ricordi di ragazzino, mia mamma è originaria proprio di Erno, tante volte siamo saliti ai monti di Erno x giocare e passare il tempo assieme agli amici, quando passavamo lunghi periodi estivi al fresco di questi monti. Bello rivedere oggi questi luoghi, un po meno, decisamente, scoprire  che questi sentieri, pur segnati e bollati, versano davvero in condizioni pietose ed inaccettabili. Davvero, Max ha ragione, un macete sarebbe stato davvero indispensabile, x farsi largo nella “giungla”, in certi tratti davvero faticosa ed impenetrabile.  Le gambe oggi sono messe a dura prova, non già dai dislivelli o dalle pendenze, ma  da rovi, spine, piante di ogni tipo che ti arrivano alle ascelle (Martina ogni tanto in effetti sparisce…..), e tante tante ortiche…..
Davvero incredibile il “balcone” del Colmenacco, a picco sul lago e con visuale in ogni direzione, in una giornata limpida deve essere spaziale…
Lo spirito di gruppo però, quello rimane alto e positivo, ci godiamo comunque un giro panoramicissimo e gradevole, sempre con il sorriso sulle labbra. Rispettiamo la tabella di marcia, pur condedendoci una veloce merenda in cima (oggi ci siamo davvero contenuti…..), e poco prima di mezzogiorno siamo di ritorno all’auto.  
Inaccettabile davvero, anche secondo me, doversi sorbire  smog e rumore  dei trial invece dell’aria fresca e della pace della vetta……
Davvero un peccato poi che un giro così bello panoramicamente sia letteralmente “rovinato” dallo stato di abbandono dei sentieri…..meriterebbe di essere maggiormente valorizzato.
Normale quindi non aver incontrato nessuno fino alla cima del S.Primo…..
Bel giro dei “ricordi”.
Ringrazio tutti x l’ ottima compagnia.
Soddisfatto anche oggi.
Alla prossima.

Tourengänger: Massimo, martyne, numbers, chri99


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Kommentare (9)


Kommentar hinzufügen

Menek hat gesagt:
Gesendet am 29. Juli 2014 um 22:10
Direi che l'allegria ha cancellato lo sconforto per i disastrosi sentieri...ottima capacità di Martyne/Jane nel districarsi nella foresta. Un sono vaffanculo, ai fenomeni della regione Lombardia per la bella legge che hanno approvato.
bravi comunque...
Menek

martyne hat gesagt: RE:
Gesendet am 31. Juli 2014 um 15:07
Se fossi stata veramente Jane ... :-) :-) :-)

Massimo hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. August 2014 um 22:43
Grazie Domenico, sicuramente i fenomeni avranno qualche interesse economico alle spalle per approvare una legge tanto demenziale,..... ma siamo in Italia.

Ciao
Max

camo62 hat gesagt:
Gesendet am 30. Juli 2014 um 07:02
Questo percorso l'ho fatto circa 20 giorni fa in mtb scendendo dalla cima del S,Primo in compagnia di altri due amici con nebbia.Un calvario penso che bene o male abbiamo rifatto la traccia di sentiero in mezzo ad erba altissima.

Massimo hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. August 2014 um 22:39
Come cavolo hai fatto a fare il tratto dal Piz de Luser al Colmenacco con la bici???? Oltre l'erba alta rovi e boscaglia.

Ciao
Max

Gesendet am 30. Juli 2014 um 12:01
Mà eravate veramente al San primo, o in Amazzonia, appena li vicino al colmenacco se magna ben Max
ciao x la bella avventura

Massimo hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. August 2014 um 22:41
Ciao Luciano, sarà la stagione con clima equatoriale ma eravamo davvero al San Primo.
A presto

Max

gbal hat gesagt:
Gesendet am 2. August 2014 um 22:33
Già quando ho fatto questo stesso percorso in inverno ho goduto della poca frequentazione dei sentieri/tracce. Adesso con la vegetazione foraggiata da tutte 'ste pioggie mi immagino la goduria.
Bravi (è cmq una bella soddisfazione).

Massimo hat gesagt: RE:
Gesendet am 7. August 2014 um 18:18
Grazie Giulio,
basterebbe un minimo di manutenzione e tutto sarebbe molto più semplice.

Ciao
Massimo


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