Hinterer Daunkopf (3225 m) - Skitour


Publiziert von siso , 26. April 2014 um 23:10.

Region: Welt » Österreich » Zentrale Ostalpen » Stubaier Alpen
Tour Datum:21 April 2014
Hochtouren Schwierigkeit: WS
Ski Schwierigkeit: ZS
Wegpunkte:
Geo-Tags: A 
Zeitbedarf: 3:00
Aufstieg: 608 m
Abstieg: 1479 m
Strecke:Gamsgarten (2620 m) – Murmelebahn – Daunjochbahn (2987 m) – Hinterer Daunkopf (3225 m) – Daunjochbahn (2987 m) – Wilde Grub’n – Mutterberg (1750 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Dalla Svizzera: Feldkirch – Tunnel dell’Arlberg – Autostrada A12 – Innsbruck – Autostrada A13 – Stubaitalstrasse 183 – Neustift – Mutterberg (1750 m).
Unterkunftmöglichkeiten:Dresdner Hütte (2308 m).
Kartennummer:Kompass 83 – 1:25000.

Pasquetta sul Ghiacciaio dello Stubai, nello splendido scenario del più grande comprensorio sciistico su ghiacciaio dell’Austria, a 50 minuti d'auto da Innsbruck.

 

Inizio dell’escursione: ore 9:10

Fine dell’escursione: ore 12:07

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1006 hPa

Temperatura alla partenza: -5°C

Temperatura all’arrivo: 5°C

Vento: 35 km/h

Sorgere del sole: 6:16

Tramonto del sole: 20:11

 

Ieri, durante la bellissima giornata di Pasqua (sole splendente e temperatura mite), ho percorso numerose piste di questo comprensorio. Ho goduto di fantastiche discese con neve polverosa: il mio sguardo era tuttavia spesso rivolto alle cime che fanno da corona a questi ghiacciai alla ricerca di tracce di sciescursionisti. Sul Gaisskarferner mi sono fermato a lungo ad ammirare le decine di alpinisti che in fila indiana erano in salita verso lo Zuckerhütl (3505 m) e il Wilder Pfaff (3458 m): che invidia!

Oggi parto da Neustift con l’attrezzatura da sciescursionismo. Le condizioni meteo non sono purtroppo quelle di ieri: pazienza. Quale prima escursione in questa valle scelgo una meta che sulla carta dovrebbe essere alla mia portata. Dopo una mezz’ora di bus arrivo alla stazione di partenza degli impianti di Mutterberg (1750 m). Impressionante l’ampiezza dei posteggi: ci sono ben sei o sette settori, ognuno fornito di shuttle bus per portare gli avventori fino all’ingresso degli impianti. Mi avvio, zaino e sci in spalla sulle rampe dell’edificio: sembra di essere allo stadio di San Siro. Raggiunto il girone prescelto (Gamsgarten) prendo posto su una gondola da sei posti, che in due tronconi mi porta a 2620 m di quota.

Purtroppo spira un fastidioso vento sostenuto a 35 km/h. Contrariamente alle indicazioni lette in internet sul pericolo di slavine (grado 2), un pannello luminoso segnala che il grado di pericolo è 3 (marcato).

Dal Gamsgarten, il “giardino dei camosci”, ci sono due possibilità per raggiungere la cima scelta:

a) partire direttamente in direzione del canalone che sale al Daunjoch;

b) fruire dell’aiuto della seggiovia a due posti che arriva a quasi 3000 m di quota.

Osservando le condizioni meteo e visto che non conosco assolutamente la zona, valuto che il piano b) sia la soluzione migliore.

Alle 9:35 monto le pelli e mi avvio in direzione del Daunjoch. Non ci sono tracce fresche e non c’è in giro anima viva. Piano piano i rumori di sottofondo delle funivie svaniscono, coperti dalle folate di vento. La visibilità peggiora: una luce diffusa mi impedisce di valutare correttamente il rilievo. Scelgo una traiettoria che sale a mone del giogo, a circa 3100 m di quota. Raggiungo così il versante ovest della cima, molto ripido e con parecchi affioramenti di sassi e rocce. Dopo alcune diagonali decido di togliere gli sci e di proseguire a piedi. Non ho portato né ramponi né piccozza. La neve caduta un paio di giorni fa mi permette comunque di proseguire con una discreta sicurezza. Qui fatico parecchio! Affondo fino a quasi le ginocchia. In prossimità della cresta trovo fortunatamente una vecchia traccia che mi aiuta e mi dà sicurezza. Mi tengo a circa 5 m dai cornicioni di neve che si affacciano sulla rocciosa e verticale parete meridionale. A poche decine di metri dalla croce di vetta la visibilità migliora. Il fatto mi conforta e mi induce ad estrarre dallo zaino la macchina fotografica. Le condizioni rimangono comunque difficili; le forti raffiche di vento mi permettono di togliere i guanti solo per pochi istanti. Alle 10:41 posso affermare Hinterer Daunkopf (3225 m) geschafft!
 

                                       Hinterer Daunkopf (3225 m)

Il libro di vetta è in pessime condizioni: le pagine si staccano; inoltre il vento rischia di far volar via tutto. L’abituale scritta con i saluti agli amici di Hik.org oggi è un’impresa che mi riesce solo parzialmente. Dopo pochi minuti il vento mi concede una tregua. Posso così filmare uno sciatore che sta salendo dal versante nord. Si tratta di una guida alpina in perlustrazione. Probabilmente è una vetta sulla quale vengono accompagnati i neofiti dello sciescursionismo.

La discesa, a partire dal deposito sci, risulta difficile a causa della luce diffusa, che mi impedisce di vedere il rilievo. Solo dai 2900 m di quota posso immettermi nella pista nera Daunjoch e più in basso nel percorso fuoripista Variante 14 detto Wilde Grube, che mi permette di raggiungere Mutterberg (1750 m) poco dopo mezzogiorno.

 

Breve escursione di perlustrazione con le pelli di foca, ai margini del vastissimo Ghiacciaio dello Stubai.

 

Tempo di salita: 26 min + 55 min = 1 h 21 min

Tempo totale: 3 h

Dislivello in salita: 367 m + 241 m = 608 m

Sviluppo complessivo: 10,7 km

Difficoltà: AD

Coordinate Hinterer Daunkopf:

LWD (Lawinenwarndienst Tirol): 2 (moderato)

Copertura della rete cellulare: buona.

Libro di vetta: sì.


Tourengänger: siso


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