Giornata da ... Pizzo Leone
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Dopo la bella nevicata di sabato, si annuncia una domenica soleggiata. Per smaltire un po’ le fatiche natalizie Viola propone un’uscita con le racchette. Detto fatto, una telefonata a Norma e si decide per una zona già visitata in estate: massiccio del Gridone. Consultato il bel libricino di Roger Welti, preferiamo il Pizzo Leone 1659 m (itinerario 2.2).
Partenza non troppo mattiniera (siamo veri escursionisti della domenica), giunti poco sotto i monti di Ronco S/Ascona lasciamo l’automobile e inforchiamo le racchette. Si stanno dissolvendo le ultime nebbie basse e ci incamminiamo sulla strada asfaltata verso Pozzuolo. Alla Cappelletta ci inerpichiamo sul sentiero estivo fino al bivio di Casone. Prendiamo a sinistra per l’alpe di Naccia (a destra si scende verso Rasa nelle Centovalli) nella bella faggeta e con calma raggiungiamo la Croce da dove si gode già una vista favolosa con in basso le Isole di Brissago. Fatti “sloggiare” alcuni amici confederati che gentilmente ci lasciano il loro “nido” scavato nella neve, al riparo di una gelida brezza ci fermiamo a pranzare. Così rifocillati, ripartiamo per l’ultimo tratto, prima un po’ ripido, poi pianeggiante con leggeri saliscendi fin sotto il pizzo. Ultimo impegnativo breve tratto ed eccoci alla meta del Pizzo Leone.
La stupenda giornata ci ripaga dei nostri sforzi (in realtà non eccessivi) con un panorama mozzafiato.
Come scrive Welti nella sua guida, si tratta di un‘escursione molto frequentata ma di una bellezza veramente straordinaria.
Partenza non troppo mattiniera (siamo veri escursionisti della domenica), giunti poco sotto i monti di Ronco S/Ascona lasciamo l’automobile e inforchiamo le racchette. Si stanno dissolvendo le ultime nebbie basse e ci incamminiamo sulla strada asfaltata verso Pozzuolo. Alla Cappelletta ci inerpichiamo sul sentiero estivo fino al bivio di Casone. Prendiamo a sinistra per l’alpe di Naccia (a destra si scende verso Rasa nelle Centovalli) nella bella faggeta e con calma raggiungiamo la Croce da dove si gode già una vista favolosa con in basso le Isole di Brissago. Fatti “sloggiare” alcuni amici confederati che gentilmente ci lasciano il loro “nido” scavato nella neve, al riparo di una gelida brezza ci fermiamo a pranzare. Così rifocillati, ripartiamo per l’ultimo tratto, prima un po’ ripido, poi pianeggiante con leggeri saliscendi fin sotto il pizzo. Ultimo impegnativo breve tratto ed eccoci alla meta del Pizzo Leone.
La stupenda giornata ci ripaga dei nostri sforzi (in realtà non eccessivi) con un panorama mozzafiato.
Come scrive Welti nella sua guida, si tratta di un‘escursione molto frequentata ma di una bellezza veramente straordinaria.
Tourengänger:
Barba
Communities: Hikr in italiano
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