13-14 settembre 1986, Monte Cevedale.
Il mio primo "3000", e primo ghiacciaio.
Ero già stato oltre i 3000, ma non ancora su una cima.
La gita è organizzata dal Gesa-Cai di Milano, allora non ancora sottosezione, aggregandoci ad una gita sociale del Cai-Milano.
Arrivati il sabato a Santa Caterina col pullman, ci si incammina lungo la strada per il Rifugio Pizzini.
Gli zaini ci vengono portati con i fuoristrada, e qualcuno ne approffitta per risparmiarsi la salita a piedi.
La giornata è bella, per me non vale la pena di farmi portare, di tempo ne abbiamo in abbondanza ed inoltre una salita lenta favorisce l'acclimatazione.
Arrivati al Rifugio Pizzini, una buona cena (se fosse stata cattiva me lo ricorderei), poi a dormire presto.
La domenica sveglia prima dell'alba, colazione veloce, poi in marcia per raggiungere il Rifugio Casati.
Questo primo tratto di salita è su sentiero pulito (in altre occasioni l'ho trovato abbondantemente innevato), raggiungendo il Casati troppo tardi per vedere l'alba sul ghiacciaio (ma ho avuto altre occasioni per vederla, il Cevedale era una delle mete preferite dell'Alpinismo Giovanile del Cai-Milano, anche se le ultime due volte abbiamo rinunciato per le cattive condizioni del ghiacciaio).
Si formano le cordate, e si riprende la salita.
Il ghiacciaio è facile, abbondantemente innevato e senza crepacci visibili lungo il percorso, a parte la crepaccia terminale che richiede un salto in salita per superarla.
Raggiungiamo la cresta ed in breve siamo in cima.
Anche oggi il tempo è bello, il panorama fantastico di un tipo che non avevo ancora ammirato, ed un notevole affollamento.
Non possiamo restare molto, dobbiamo lasciare spazio agli escursionisti che continuano ad arrivare, inoltre la discesa è lunga; fatta qualche foto cominciamo a scendere.
Salto in discesa della crepaccia terminale (unico punto che mi ha messo un po' in difficoltà), una sosta alla Casati per riposarci, poi giù veloci a Santa Caterina.
Arriviamo al pullman piuttosto stanchi, ma soddisfatti, io in particolare per la nuova esperienza.
Ciao
Stefano
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