Cima Eyehorn (2131), Monte Massone (2161), Poggio Croce (1765)


Publiziert von rochi , 16. September 2012 um 21:06.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:16 September 2012
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 8:30
Aufstieg: 1850 m
Abstieg: 1850 m
Strecke:vedi way points
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada Gravellona Toce. Dopo Gravellona uscire a Ornavasso, entrare in paese all'uscita del quale, dopo il ponte, a sinistra parte la strada per il Santuario del Boden (cartelli) che si raggiunge dopo 3 km. Al santuario ampio parcheggio gratuito senza limiti di tempo.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Giro ad anello
Unterkunftmöglichkeiten:Albergo vicino al Santuario del Boden. Rifugio CAI all'alpe Cortevecchio

Da tempo meditavo un giro sulle cime della Bassa Val d'Ossola e oggi si è presentata l'occasione ideale. Scelgo, come obiettivo principale, il Monte Massone che pare l'elevazione principale della zona e decido di arrivarci partendo dal basso, come mi piaceva fare una volta.
Lascio l'auto al Santuario della Vergine del Boden -  è ancora buio - e percorro la strada asfaltata che prosegue dal parcheggio. Dopo qualche centinaio di metri, imbocco il sentiero che si stacca sulla destra con il segnavia "KM VERTICALE". La traccia, sempre ampia e ben segnalata comincia a salire con pendenze importanti che rimarranno costanti. Salgo nel bosco bellissimo mentre si fa giorno e faccio una gran fatica anche a causa dell'umidità. Supero il cartello che indica il raggiungimento dei primi 250 m di dislivello e interseco per un paio di volte e per poche decine di metri la gippabile sterrata. Al superamento del cartello dei 500 m, occorre prestare un minimo di attenzione al presentarsi di un trivio di sentieri. Prendere quello diritto, perchè gli altri due si perdono nel bosco. Arrivo ad una radura caratterizzata dalla presenza di belle baite ristrutturate (mi si perdoni, ma i nomi degli alpeggi da queste parti sono impronunciabili e quindi non me li ricordo) e, sempre seguendo le indicazioni del km verticale, entro in una fittissima pineta che risalgo in diagonale. Il sentiero (750 m di dislivello compiuti) esce ora sulla carrozzabile che percorro verso monte per 1.5 km circa, dopo aver abbandonato il famigerato e durissimo km verticale. All'altezza di una curva, in presenza di un arco di legno, imbocco il sentiero che da lì diparte e che in breve conduce all'alpe Cortevecchio prima e, poco più in alto, al rifugio Cortevecchio del CAI.
Mi concedo una pausa con un buon caffè della moka e due chiacchere con la cortese proprietaria , dunque imbocco il largo sentiero che costeggia il rifugio segnalato con l'indicazione "monte Massone".
Quando la via smette di essere pianeggiante e comincia a salire, la traccia diventa lastricata ed è un piacere camminarci sopra perchè le pendenze sono contenute grazie ai comodi tornanti disegnati da antiche sapienze.
Eccomi dunque alla bocchetta del Massone. A destra, la mulattiera continua a salire verso la cima. Si giunge ad un bivio. Il sentiero principale prosegue a sinistra, a destra si stacca una traccia evidente che sale all'Eyehorn. Prendo questa strada, sperando, una volta in cima, di trovare la cresta percorribile verso il Massone. Risalgo pertanto un pendio erboso a volte erboso (tratto T3) che, in caso sia bagnato, richiede attenzione particolare. In breve sono in vetta dove è presente una croce e nessuna indicazione del luogo dove ci si trovi, neanche sul libro di vetta. In coincidenza con il mio arrivo, salgono da valle nuvolacci grigi, che, al solito in questa tarda estate, mi celano ogni visuale che, mi si dice, da queste elevazioni dovrebbe essere superba.
Trovo subito la traccia che percorre le cresta, anzi, viaggia sotto la stessa, a sinistra e arrivo a ricollegarmi con il sentiero principale per il Massone che, in pochi minuti, mi porta in cima dove trovo un'altra croce, una campana e...i crampi.
Un po' di pausa per sciogliere i muscoli e riparto con un idea: salire anche il Poggio Croce, visto dalla bocchetta del Massone. Ridiscendo pertanto veloce alla bocchetta e attacco la cresta che corre verso sud est percorsa da buon sentiero. Ora si vede un po' di sole e certe nuvole sono scomparse: il panorama si lascia intravvedere ed è bellissimo camminare su questo filo mai esposto guardando in basso laghi ovunque. Ho la sensazione di aver già visto un ambiente simile e mi viene in mente che sì, questo posto ha molte affinità con la Tamaro - Lema. Poi la poesia cessa e cominciano i saliscendi che si fanno sempre più accentuati sino a giungere alla bocchetta all'attacco del Poggio Croce. Mi fermo spesso ora, sono un po' stanco, poi riprendo e percorro i 170 m circa di dislivello che mi portano in vetta (terza Croce di giornata) dove mi concedo la pausa pranzo (h. 12.30) prima di scendere per la via di salita alla suddetta bocchetta. Da qui è un avventura trovare il sentiero di discesa (nonostante i cartelli segnavia), nascosto com'è nella fittissima vegetazione. In direzione sud, trovo una traccia che più avanti si farà più evidente ma sempre antipatica perchè invasa dalla vegetazione e con lunghi traversi instabili, anche nel bosco, dove bisogna stare attenti (secondo tratto T3 di giornata). La discesa è infinita e supera un paio di alpeggi sino a giungere finalmente ad un villaggio (Steit o qualcosa del genere) dove incontro la strada asfaltata che in 40 minuti riconduce al Santuario, consentendomi di effettuare un giro ad anello di largo respiro avendo percorso entrambi i versanti della valle.
In verità, per un tour  di ancor maggiore soddisfazione, si potrebbe sfruttare il sentiero Giro Delle Cime che non conoscevo e che ho scoperto strada facendo. Per l'attacco, dopo il Santuario, proseguire su asfaltata, ignorare la traccia del km verticale e procedere per qualche centinaio di metri. Ad un certo punto, sulla sinistra si stacca il sentiero segnalato che conduce dapprima al monte Cerano, quindi poggio Croce, bocchetta del Massone, Massone, Eyehorn, Monte Tre croci, alpe Cortevecchio e giù, sfruttando il km verticale in discesa per tornare al Santuario.
La salita a Cortevecchio, per chi volesse, è percorribile in fuoristrada con attenzione e consente di risparmiare un paio d'ore di cammino nel bosco.
Il giro che ho fatto io è tuttavia di maggior soddisfazione ma richiede un minimo di allenamento e determinazione perchè il km verticale (ancora lui!!) può scoraggiare in fretta.
Sviluppo: 24 km circa.
I dislivelli tengono conto della discesa e risalita al Poggio Croce.
I tempi sono comprensivi delle pause, quantificabili in circa 1.5 ore.
Per la fatica fatta e i due tratti citati nel rapporto, se potessi classificherei questa gita come T2,5.

Tourengänger: rochi
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (3)


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tignoelino hat gesagt:
Gesendet am 16. September 2012 um 21:22
bella cavalcata, complimenti.
roby

rochi hat gesagt: RE:
Gesendet am 16. September 2012 um 21:56
Grazie. Sono posti belli.
Ciao.

gbal hat gesagt:
Gesendet am 18. September 2012 um 19:07
Ho fatto questo giro classico un paio di anni fa partendo, più comodamente, dall'Alpe Quaggione. Certamente il tuo dislivello e i tuoi chilometri sono importanti. Vorrei riprovarlo, magari in parte, questo inverno con neve e ciaspole, chissà.
Bravo Rocco


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