Pizzo dei Tre Signori, 2554m


Publiziert von Barbacan , 18. August 2012 um 21:43.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 8 August 2012
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Hochtouren Schwierigkeit: WS
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 9:45
Aufstieg: 1966 m
Abstieg: 1954 m
Strecke:Introbio - Rif. Tavecchia - Rif. Grassi - Pizzo Tre Signori - Bocchetta Piazzocco - Lago di Sasso - Rif. Madonna della Neve - Rif. Tavecchia - Introbio
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano seguire la SS36 per Lecco e Valsassina. Passato Ballabio continuare per Introbio e seguire le indicazioni marroni Val Biandino. Parcheggiare dove comincia la strada sterrata. Se muniti di un veicolo 4x4 potete continuare fino al 1° Ponte.
Unterkunftmöglichkeiten:Rifugio Tavecchia: 40 posti letto
Rifugio Grassi: 40 posti letto
Rifugio Madonna della Neve: 25 posti letto

Kartennummer:Kompass n°105 "Lecco-Valbrembana"

Se la Val Codera è stata la prima valle dove sono stato svezzato, in assoluto la prima cima, di quelle che non si scordano mai, è sicuramente il Pizzo dei Tre Signori la cui vetta mi salutava ogni mattina durante il mio primo campo scout più di vent'anni fa. Allora mi chiedevo se un giorno avrei mai conquistato il cuore di quella grande montagna, è quel giorno è arrivato.

Il Pizzo dei Tre Signori è, o meglio era, nella mia lista delle cose da fare e finalmente oggi c'ho tirato una riga sopra. Da quasi due settimane mi stavo informando sul giro da fare, leggendo un sacco di relazioni e cercando di capire i punti più critici; una volta preparato il tutto... si parte! La sveglia suona ad un orario balordo e nonostante i galli dormano ancora, mi convinco a fare lo stesso colazione. Monto in macchina e alle 6:50 arrivo alla Via alle Ville di Introbio, passano pochi minuti e sono già in cammino mentre l'adrenalina mi scorre dentro; si ok, forse non è il Disgrazia ma il Pizzo è importante per me e affrontarlo da solo mi da ancora più eccitazione!

Dopo un'ora e mezza trascorsa percorrendo la parte iniziale della valle, arrivo alla Bocca di Biandino mentre il sole comincia ad illuminare la vallata e i primi escursionisti escono dal rifugio Tavecchia. Mi fermo pochi minuti per fare il pieno d'acqua e riparto alla volta del Grassi, attraversando l'umido bosco che porta alla Pio X; da qui proseguiranno con me altro due ragazzi che si fermeranno su al rifugio. Il tempo è molto bello, caldo, la vista si perde verso a nord dove sbuca il Rosa, il Cervino... poi il massiccio Legnone, la testata della val Porcellizzo con i giganti Cengalo e Badile... fantastico!
Giunto al passo del Camisolo sbuca la cima, la mia meta di oggi e mi prende un coccolone: su tutta la valle non c'è una nuvola tranne che sul Pizzo. Mi scappa solo un laconico: "Cazzo no!". Senza perdermi d'animo, brucio gli ultimi metri che mi separano dal Grassi dove giungo dopo tre ore dalla partenza. Qui entro a riposarmi un poco e mi gusto una fetta delle fantastiche torte preparate dall' Anna; mentre mi rifocillo e trangugio un thé caldo, le chiedo delle informazioni sul meteo previsto (davano bello!). Mi dice che c'è nuvolo sul lato bergamasco ma c'è anche vento e consiglia comunque di salire, si sa mai che poi si apra...

Rincuorato e con in corpo una buona quantità di zuccheri, riprendo lo zaino, saluto e proseguo sul 101 verso il Pian delle Parole, tenendo sempre un occhio sulla cima e cercando di capire se le nuvole se ne adranno o no. Davanti a me c'è un gruppo di cinque ragazzi che han prenottato in tenda alla Grassi; senza offesa ma mi sembrano un po' dei merenderos. A parte l'ingombrante tenda che uno si tiene agganciata allo zaino, ma c'è un suo compare che...ha le scarpe da ginnastica. Ma con che cognizione si viene in montagna cosi? Un conto è se ci si ferma in Biandino, ma affrontare il Pizzo cosi non mi sembra il massimo! Fatto sta che mi accodo a loro e insieme arriviamo al primo tratto attrezzato, poi la crestina e finalmente la parte divertente che su facili roccette, ci porterà al famoso caminetto. Il portatenda si chiede se riuscirà a passare :) qui mi stacco da loro, entro nel caminetto e finalmente sono in cima. Fortuna che la croce almeno si vede! pensavo fossi solo e invece c'è una marea di gente. Scatto qualche foto, prendo posto alla base del manufatto e pranzo mentre arrivano altri escursionisti, molti dal FALC, altri da Ornica (a giudicare dall'accento).

Se verso le Orobie è tutto grigio, a nord il cielo splende, è fantastico, sono veramente contento di essere li, di esserci arrivato da solo, di aver affrontato un percorso sicuramente impegnativo rispetto ai giri che di solito faccio. Può, anzi, è sicuramente un trampolino di lancio... ho altre cime in lista, è ora di depennarle tutte! :)

Dopo pranzo la batteria del telefono mi si scarica quasi completamente, scelgo allora di spegnere il gps e di tenere quel poco che mi resta di carica per un'eventuale emergenza. Inforco i bastoncini, mi cambio la maglia e parto in direzione del rifugio Santa Rita, passando sopra quelle placche del menga che mettono a dura prova il mio equilibrio. Lungo il sentiero incrocio diversi stambecchi che mi scortano fin quasi alla bocchetta di Piazzocco; qui, ricordando le indicazioni della Anna, cerco la variante, poco segnata, che scende verso il Lago di Sasso. D'inverno non è un problema, ma siamo in estate, c'è erba alta, le tracce sono poco visibili e di ometti ce ne sono ancora meno. Un po' a naso cerco di scendere verso il lago e qui vado in pallone... ma dove sono?! davanti a me c'è una traccia che risale (Sentiero del Cardinale?)... e mo che si fa? chiedo informazioni a due tizi che mi consigliano di scendere a vista perchè non esiste un sentiero ufficiale che porta diretto al Lago (cosi dicono) e inoltre la Kompass fa abbastanza schifo per questa zona.

Fatto sta che riesco ad arrivare in fondo al vallone, ringraziando le ginocchia che nonostante un paio di movimenti insoliti, hanno retto perfettamente e ringraziando anche i bastoncini, veramente provvidenziali. Al lago mi fermo pochi minuti, passo sulla pietraia e finalmente arrivo in valle. Alle 14:15 sono al rifugio Madonna della Neve, mi reidrato un po', scatto qualche foto e riprendo la mia camminata verso casa; mi sento già abbastanza provato, ma ho ancora un bel po' di strada da fare prima di arrivare alla macchina.
Passo la Casera di Biandino, il Tavecchia e qui scelgo di proseguire lungo la mulattiera, giusto per variare il percorso dell'andata. Con me non c'è quasi nessuno, la discesa è estenutante, lunga, noiosa...cerco di pensare ad altro, alle ferie imminenti, ad un po' di gnocca, alle prossime cime. Ultima sosta alla Fonte San Carlo... ultimi tornanti... e finalmente quando l'orologio batte le 16:30 appoggio lo zaino alla macchina. Sono cotto!

Cambio vestiti, campio scarponi, giro l'auto e via verso casa sotto un solleone disumano.
Pizzo sudato, Pizzo conquistato. Soddisfazione personale: 8.

Alla prossima!

Tourengänger: Barbacan
Communities: Hikr in italiano


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Geodaten
 12299.gpx Percorso fino alla cima

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Kommentare (3)


Kommentar hinzufügen

Laura. hat gesagt:
Gesendet am 19. August 2012 um 08:09
Bravo...e benvenuto nel mondo dei Pizzi in solitaria!

patripoli hat gesagt:
Gesendet am 19. August 2012 um 13:00
Bella impresa!
Tutti i miei complimenti ......
Ciao.
P.

Daniele66 hat gesagt:
Gesendet am 19. August 2012 um 17:48
B B B Bene Bravo Bis ciao Daniele66


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