Itinerario tra i più lunghi e impegnativi della Valle Vigezzo,in cui si concentra un po’ di tutto:mulattiere ben tenute e un lunghissimo tratto senza sentiero,dove si naviga a vista,alpeggi abbandonati ed altri ancora vivi,laghi artificiali e laghetti naturali,pietraie e pareti dirupate.
Lasciata la moto al ponte sul Melezzo,dopo Arvogno,seguo la mulattiera per il passo di Fontanalba fino all’Alpe Verzasco (m. 1333).Lasciato il tracciato principale infilo un sentierino che risale con poche curve i ripidi prati fino all’Alpe Borca (m. 1610).Seguendo la segnaletica “Pioda di Crana” e “Alpe Anfirn” traverso a sinistra nella faggeta seguendo tracce di sentiero a tratti poco evidenti e,dopo aver lasciato la deviazione per la Pioda,in breve arrivo all’Alpe Colla (m. 1563).Il sentiero percorre il versante sud della Pioda di Crana e giunto a metà valle,prima di attraversare il torrente,lascio il sentiero per l’Alpe Anfirn,per risalire la valle in direzione del Passo Campeia,senza nessuna traccia di sentiero e segnaletica,solo qualche ometto nel tratto iniziale.La salita è lunga e faticosa tra pietraie e cespugli di rododendro,e traversando verso sinistra si giunge al Passo Campeia (m. 1296).Dal passo,sempre senza nessuna traccia,scendo per il ripido ghiaioso e franoso canalone fino ad una quota di m. 1950 dove una freccia rossa indica la direzione Larecchio.Da qui un sentierino,con bolli di vernice rossa,porta,mantenendosi sempre alla stessa quota,alle belle baite dell’Alpe Forgnone (m. 1938).Ora,senza più problemi di orientamento,risalgo il pascolo a destra dell’alpe ed in breve raggiungo l’ampia sella del Passo di Larecchio dove giace il laghetto di Forgnone (m. 2029).Da qui scendo al lago di Larecchio (m. 1850) dove,attraversata la diga,accanto alla casa dei guardiani,un evidente sentiero sale alla Forcola di Larecchio (m. 2148).Ormai il sole se ne è andato,rimando ancora un po’ la pausa pranzo,ed inizio la discesa.Passando accanto al lago di Panelatte (m. 2063) raggiungo la Cappella di San Pantaleone dove decido finalmente di fermarmi.Con la pancia piena riprendo la discesa sulla bellissima mulattiera lastricata,e passati gli alpeggi I Motti (m. 1810) e Villasco (m. 1642) in circa un’ora rientro al punto di partenza.
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