Lago Panelatte (2063 m)
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Classica salita da Arvogno sulla bella mulattiera lastricata (risalente al seicento, si dice composta da quasi 2000 gradini) che porta al Passo di Fontanalba.
Parcheggiamo al bar ristorante di Arvogno e percorriamo l'ultimo tratto di strada asfaltata a piedi. Si perde leggermente quota, fino ad attraversare un ponte sul torrente. Quindi sulla destra troviamo l'inizio del sentiero lastricato, ben indicato da segnavia e cartelli.
In salita costante ma mai troppo ripida, raggiungiamo in successione l'Alpe Verzasco e l'Alpe Villasco (1h15).
I faggi, che dominano il primo tratto, lasciano spazio dapprima agli abeti e poi ai larici.
Infine, raggiunta l'Alpe i Motti (1 h 35), la vegetazione ad alto fusto termina del tutto e si cammina ora tra pascoli, cespugli di rododendri e qualche pietraia.
Con lo sguardo incollato sulla sempre bellissima Pioda di Crana risaliamo l'ultimo strappo che ci porta alla Cappella di San Pantaleone (2 h 00), costruita in fantastica posizione panoramica sulla vallata sottostante e sulle cime della Val Grande (Laurasca, Stagno, Ragno, Togano).
Da qui iniziamo a calpestar neve e perveniamo in breve al Passo di Fontanalba, dove la vista si apre anche sulla Valle Onsernone e sulle cime ticinesi.
Con un breve saliscendi sulla neve raggiungiamo infine la conca del Lago Panelatte (2 h 20), completamente ghiacciato e sommerso dal manto bianco.
Per mangiare ci appostiamo su alcune roccette in posizione super panoramica sul laghetto ghiacciato e sulle cime circostanti: oltre alla Pioda, vediamo il Pizzo della Forcola, il Pizzo Campolatte, la Punta di Pezza Comune, il Pizzo del Fornale e una lunga cresta, dietro al quale spunta una cima che credo essere il Rosso di Ribbia.
Davanti a noi il Pizzo di Fontanalba, il Ruggia e le Schegge di Muino.
Sono cime magari poco famose ma molto belle, rese ancora più affascinanti dalla poca neve rimasta.
Il tempo è ottimo: le velature che nel primo tratto di salita offuscavano i raggi del sole, ora si sono diradate e sopra di noi il cielo è limpido e azzurro!
Per tornare evitiamo di ripassare dal Passo di Fontanalba, ma seguiamo i segnavia e le tracce nella neve che ci riportano direttamente alla Cappella di San Pantaleone, da cui riprendiamo la mulattiera per Arvogno (4 h 15).
Escursione bellissima, che permette in poche ore di attraversare una gran varietà di ambienti, sempre cicrondati da splendide montagne e gran panorami.
Parcheggiamo al bar ristorante di Arvogno e percorriamo l'ultimo tratto di strada asfaltata a piedi. Si perde leggermente quota, fino ad attraversare un ponte sul torrente. Quindi sulla destra troviamo l'inizio del sentiero lastricato, ben indicato da segnavia e cartelli.
In salita costante ma mai troppo ripida, raggiungiamo in successione l'Alpe Verzasco e l'Alpe Villasco (1h15).
I faggi, che dominano il primo tratto, lasciano spazio dapprima agli abeti e poi ai larici.
Infine, raggiunta l'Alpe i Motti (1 h 35), la vegetazione ad alto fusto termina del tutto e si cammina ora tra pascoli, cespugli di rododendri e qualche pietraia.
Con lo sguardo incollato sulla sempre bellissima Pioda di Crana risaliamo l'ultimo strappo che ci porta alla Cappella di San Pantaleone (2 h 00), costruita in fantastica posizione panoramica sulla vallata sottostante e sulle cime della Val Grande (Laurasca, Stagno, Ragno, Togano).
Da qui iniziamo a calpestar neve e perveniamo in breve al Passo di Fontanalba, dove la vista si apre anche sulla Valle Onsernone e sulle cime ticinesi.
Con un breve saliscendi sulla neve raggiungiamo infine la conca del Lago Panelatte (2 h 20), completamente ghiacciato e sommerso dal manto bianco.
Per mangiare ci appostiamo su alcune roccette in posizione super panoramica sul laghetto ghiacciato e sulle cime circostanti: oltre alla Pioda, vediamo il Pizzo della Forcola, il Pizzo Campolatte, la Punta di Pezza Comune, il Pizzo del Fornale e una lunga cresta, dietro al quale spunta una cima che credo essere il Rosso di Ribbia.
Davanti a noi il Pizzo di Fontanalba, il Ruggia e le Schegge di Muino.
Sono cime magari poco famose ma molto belle, rese ancora più affascinanti dalla poca neve rimasta.
Il tempo è ottimo: le velature che nel primo tratto di salita offuscavano i raggi del sole, ora si sono diradate e sopra di noi il cielo è limpido e azzurro!
Per tornare evitiamo di ripassare dal Passo di Fontanalba, ma seguiamo i segnavia e le tracce nella neve che ci riportano direttamente alla Cappella di San Pantaleone, da cui riprendiamo la mulattiera per Arvogno (4 h 15).
Escursione bellissima, che permette in poche ore di attraversare una gran varietà di ambienti, sempre cicrondati da splendide montagne e gran panorami.
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