22 Marzo
Ieri ho avuto la nefasta idea di lavare la macchina; evento straordinario che in un anno difficilmente si ripete due volte.
Mentre infilo il tubo del “bidone aspiratutto” sotto i sedili, per snidare tutti gli ospiti che dimorano li da mesi, mi arriva un “colpo della strega”......e rimango piegato in due!
Che faccio? Rinuncio al Timogno?
Do uno sguardo alla webcam degli Spiazzi di Gromo e vedo che una spolverata di neve ricopre la montagna.
Niente di eccezionale, ma salita e discesa dalla cima sono piuttosto ripidi e con la schiena bloccata è un attimo scivolare e farsi male.
Non me la sento di dire a Lella che non si va, perciò il mattino dopo.....sant’aulin e via!
Saliamo da Piazzolo, minuscolo paesino sopra Ardesio, e poco prima dell’altrettanto minuscolo borgo di Ave, scendiamo a guadare il torrente Rino e risaliamo fino a Colle Palazzo.
Volgendo a sinistra iniziamo a percorrere la lunga dorsale in direzione del Timogno e superata la prima ripida rampa, sopra le Case Campello, incontriamo la prima neve.
E’ solo una spolverata, ma con questa temperatura crea un mix con il fango che sembra di camminare sul sapone.
Proseguo, ma guardare la rampa di salita e soprattutto quella di discesa mi fa scappare la voglia di salire......non ho voglia di rischiare una scivolata con la schiena in queste condizioni!
Andiamo avanti fin dopo la Baita Alta di Remescler, ma poi, a malinquore, torniamo sui nostri passi e scendiamo a valle.
Il Timogno rimane lì.....nessuno lo sposterà, e sappiamo già che torneremo.
28 Marzo
Giornata stupenda!
Sosta banana alla Baita Remescler, poi zaino in spalla e via per la ripida rampa finale.
La neve se n’è andata e pure il mal di schiena e nonostante senta mordere i garretti, arrivo in cima senza dannarmi troppo.
Il panorama è grandioso!
La discesa al Colle Vodala è ripida e veloce.......e altrettanto velocemente lo abbandoniamo!
E’ un luogo da dimenticare; qui arrivano gli impianti di Gromo Spiazzi, e se per tre mesi la neve ha steso un velo pietoso sull’obbrobrio fatto, ora per altri nove rimarrà lo spettacolo offerto dalla “valorizzazione”.
Chissa come doveva essere questo posto una volta.......fantasticando vedo due baite, un bel pascolo affacciato su due valli; intorno boschi di conifere......ma non valeva un cazzo!
Dal Colle Vodala, lungo il sentiero 312, scendiamo ad Ave, dove una visita è d’obbligo; poco sotto ritroviamo la cappelletta e tornando sui nostri passi scendiamo al punto di partenza.
Come avevo detto....il Timogno è rimasto lì, nessuno lo ha spostato, e noi siamo tornati!
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