Sass Tavarac (Breve Ferrata)
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Purtroppo vista la brevità dell'escursione non ho portato il GPS, avrebbe chiarito un po' la strada per arrivare al posto, non banalissima. In effetti la giornata è stata studiata per arrampicare nella falesia del
Sass Tavarac e gemellare una ferratina breve presente sul medesimo.
ACCESSO ALLA LOCALITA' DI PARTENZA: Non è facilissimo arrivare al parcheggio. Noi, arrivando da Varese, abbiamo passato Como seguendo le indicazioni per Erba. Poco prima di entrare in Erba (arrivando dallo stradone principale 639) si svolta a sinistra ad un semaforo, seguendo per Buccinigo e poi per Crevenna. Qui è bene essere dotati di navigatore e cercare "via San Salvatore"... la strada è privata ma si riesce ad arrivare al parcheggio dove inizia a comparire uno sterrato piu sopra.
Una "P" senza dettagli chiarisce quanto il parcheggio sia libero. infatti la descrizione che abbiamo seguito (http://www.vieferrate.it/ferratatavarac.htm) accenna il rischio di sanzioni.
Da qui in pochissimi minuti, neanche un quarto d'ora, si raggiunge l'Eremo di San Salvatore per larga strada sterrata, a tratti si può tagliare per il bosco. Si aggira l'eremo sulla sinistra e si prosegue per il sentiero (una mappa su un cartello ci chiarisce le idee). Superato l'eremo, al primo bivio in salita si gira a destra (seguendo per Sasso Giallo e Sass Tavarac) e dopo pochi metri si tiene la destra (direzione Sass Tavarac) le indicazioni fin qui sono chiare. Poi abbiamo proseguito lungo il costone per almeno 20 minuti seguendo degli scoloriti bollini rossi, finchè, credo casualmente, abbiamo deciso di girare in salita ad un bivio. Fortunatamente dopo 3 minuti abbiamo trovato il Sass Tavarac!! Fortuna o occhio da montanaro?? mah!
Il Sass Tavarac si presenta come un grosso blocco calcareo "selcidico", cosi definito dagli esperti, ma per noi poveri ignoranti resta pur sempre un calcare, quindi con i suoi famosi pro e contro. Abbiamo notato che offre una buona tenuta e buoni spigoli. In realtà è composto da più "sass" nel senso che il blocco piò basso è alto all'incirca 25-30m, e sopra, dopo tratti di bosco, proseguono altri due o tre "sass". Sul lato sinistro e centrale ci sono le vie di arrampicata, ben chiodate ma un po' sporche, forse perchè poco frequentato. In fondo a destra parte la via ferrata. Faccio notare che NON sono presenti staffe ne chiodi, solo il cavo...
La prima parte è abbastanza difficile, viene paragonata ad un IV grado UIAA. Insomma il mio amico a fatica l'ha fatta mentre io a metà ho rinunciato e sono sceso. Non c'è catena, solo un cavo NON rivestito.. insomma squarcia le mani e i neofiti solo usando la roccia non salgono da quel pezzo... Dopo i primi 20m metri verticali parte un lungo traverso verso sinistra molto liscio, il mio amico ha trovato non poche difficoltà in quel punto. Poco male, seguendo il sentiero del ritorno bypasso i primi 20m verticali e mi riallaccio più in alto. Da li in poi è molto divertente perchè, come appunto afferma la descrizione, le difficoltà massime arrivano ad un III grado UIAA, quindi fattibile. Si fanno un paio di piccole tirate appoggiate (8-10m) separate da pianori ed un ultima bella tirata verticale (12-16m) con traverso sulla sinistra bello esposto. Infine si arriva su una cimetta con panchina e splendida vista sulla Grigna e sui Corni di Canzo. Oggi non sembra affatto febbraio, un caldo bestia, only maglietta.
La discesa avviene per un sentiero attrezzato bello ed a tratti esposto. Esso scende a destra rispetto all'arrivo della ferrata (quasi non si vede).
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Molto bello seppur molto breve. Noi neofiti abbiamo impiegato un'oretta circa per fare quei 60-70m di ferrata eheh... Sicuramente non val la pena venire fino a qui solo per fare la ferrata, gemellare qualche tiro di arrampicata sulla falesia del sasso stesso completerebbe la giornata. Oppure proseguire per la cima del Monte Bollettone. Le vie di arrampicata vanno dal 4a al 6b più o meno...
Sass Tavarac e gemellare una ferratina breve presente sul medesimo.
ACCESSO ALLA LOCALITA' DI PARTENZA: Non è facilissimo arrivare al parcheggio. Noi, arrivando da Varese, abbiamo passato Como seguendo le indicazioni per Erba. Poco prima di entrare in Erba (arrivando dallo stradone principale 639) si svolta a sinistra ad un semaforo, seguendo per Buccinigo e poi per Crevenna. Qui è bene essere dotati di navigatore e cercare "via San Salvatore"... la strada è privata ma si riesce ad arrivare al parcheggio dove inizia a comparire uno sterrato piu sopra.
Una "P" senza dettagli chiarisce quanto il parcheggio sia libero. infatti la descrizione che abbiamo seguito (http://www.vieferrate.it/ferratatavarac.htm) accenna il rischio di sanzioni.
Da qui in pochissimi minuti, neanche un quarto d'ora, si raggiunge l'Eremo di San Salvatore per larga strada sterrata, a tratti si può tagliare per il bosco. Si aggira l'eremo sulla sinistra e si prosegue per il sentiero (una mappa su un cartello ci chiarisce le idee). Superato l'eremo, al primo bivio in salita si gira a destra (seguendo per Sasso Giallo e Sass Tavarac) e dopo pochi metri si tiene la destra (direzione Sass Tavarac) le indicazioni fin qui sono chiare. Poi abbiamo proseguito lungo il costone per almeno 20 minuti seguendo degli scoloriti bollini rossi, finchè, credo casualmente, abbiamo deciso di girare in salita ad un bivio. Fortunatamente dopo 3 minuti abbiamo trovato il Sass Tavarac!! Fortuna o occhio da montanaro?? mah!
Il Sass Tavarac si presenta come un grosso blocco calcareo "selcidico", cosi definito dagli esperti, ma per noi poveri ignoranti resta pur sempre un calcare, quindi con i suoi famosi pro e contro. Abbiamo notato che offre una buona tenuta e buoni spigoli. In realtà è composto da più "sass" nel senso che il blocco piò basso è alto all'incirca 25-30m, e sopra, dopo tratti di bosco, proseguono altri due o tre "sass". Sul lato sinistro e centrale ci sono le vie di arrampicata, ben chiodate ma un po' sporche, forse perchè poco frequentato. In fondo a destra parte la via ferrata. Faccio notare che NON sono presenti staffe ne chiodi, solo il cavo...
La prima parte è abbastanza difficile, viene paragonata ad un IV grado UIAA. Insomma il mio amico a fatica l'ha fatta mentre io a metà ho rinunciato e sono sceso. Non c'è catena, solo un cavo NON rivestito.. insomma squarcia le mani e i neofiti solo usando la roccia non salgono da quel pezzo... Dopo i primi 20m metri verticali parte un lungo traverso verso sinistra molto liscio, il mio amico ha trovato non poche difficoltà in quel punto. Poco male, seguendo il sentiero del ritorno bypasso i primi 20m verticali e mi riallaccio più in alto. Da li in poi è molto divertente perchè, come appunto afferma la descrizione, le difficoltà massime arrivano ad un III grado UIAA, quindi fattibile. Si fanno un paio di piccole tirate appoggiate (8-10m) separate da pianori ed un ultima bella tirata verticale (12-16m) con traverso sulla sinistra bello esposto. Infine si arriva su una cimetta con panchina e splendida vista sulla Grigna e sui Corni di Canzo. Oggi non sembra affatto febbraio, un caldo bestia, only maglietta.
La discesa avviene per un sentiero attrezzato bello ed a tratti esposto. Esso scende a destra rispetto all'arrivo della ferrata (quasi non si vede).
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Molto bello seppur molto breve. Noi neofiti abbiamo impiegato un'oretta circa per fare quei 60-70m di ferrata eheh... Sicuramente non val la pena venire fino a qui solo per fare la ferrata, gemellare qualche tiro di arrampicata sulla falesia del sasso stesso completerebbe la giornata. Oppure proseguire per la cima del Monte Bollettone. Le vie di arrampicata vanno dal 4a al 6b più o meno...
Tourengänger:
Simone86,
botticchio


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Kommentare (6)