Alla Punta di Mezzo (q1226) per il sentiero Dal Zotto

Il sentiero Dal Zotto è utilizzato dalla società sportiva Scarpone Luvinatese per una sky race che si svolge ogni mese di maggio. Tra le numerosissime vie che da ogni versante risalgono il massiccio del Campo dei Fiori di Varese, questa è probabilmente una delle più dirette. Disegnato sul versante sud della montagna, va su dritto per dritto, senza nemmeno un tornante e si sviluppa interamente in ambiente boschivo.
Da Luvinate, paese in periferia del capoluogo, con l'auto si sale alla località al Poggio, dove si lascia l'auto in comodo parcheggio. Da qui si percorre in piano una bella gippabile seguendo le indicazioni per la Cascina Zambella che si raggiunge dopo poche centinaia di metri. Alla cascina, grazie ai numerosi cartelli segnavia, ci si addentra nel bosco e si comincia a salire. Mi aspettavo di trovare neve da subito, invece qui in basso ce n'è pochissima. Alternando tratti semipianeggianti a salite abbastanza ripide, il sentiero procede lezioso sino a giungere all'imbocco di un canale che va percorso. A questo punto le pendenze diventano costanti e importanti, l'innevamento si fa omogeneo e le mie gambe disallenate cominciano a risentire della fatica. Salendo, si doppiano i resti di un velivolo precipitato in questa zona un po' di anni fa e lì abbandonati. Nella mia precedente c'era anche il motore, ma oggi non c'è traccia. Certo che portarlo giù da qui non è impresa semplice, ma può darsi che sia io distratto.
Quando la vegetazione cambia e si incontrano i pini, allora si è quasi arrivati. Ancora uno sforzo e ci si affaccia sulla strada militare che, a mezza costa, conduce al forte di Orino. Abbandono qui il "Dal Zotto" perchè l'obiettivo di giornata è la Punta di Mezzo, quindi attraverso la strada e risalgo il bosco innevato di fronte. La salita è libera, non ci si può sbagliare e comunque vi sono molte tracce lasciate dai miei predecessori. Si scarpina per un dieci minuti e si perviene al pratone, finalmente in ambiente aperto. Dal pratone (solarium dei varesini nella bella stagione) verso sud si domina la Pianura Padana. Dicevano i nostri vecchi che da qui fosse possibile vedere la Madonnina del Duomo di Milano. Sarà vero? Comunque oggi è solo un miraggio, causa le polveri sottili che impregnano il cielo. A Nord è ormai visibile la Punta di Mezzo. Anche in questo caso la salita è libera e intuitiva. Ci sono da rimontare 60/70 metri di dislivello. Finalmente in cima, mi godo, per la milionesima volta (ma ognuna è nuova), il panorama sulla mia terra, godendo in particolare della vista sui villaggi dell Val Cuvia e su tutte le cime prealpine che mi circondano. Da questo punto a Est e Ovest, la visuale è preclusa dalla vetta dell'Osservatorio e dalla Punta Paradiso, molte vicine e unite da un filo di cresta percorribile senza troppi patemi. Decido tuttavia di scendere per dove sono salito: mi riporto al Pratone e imbocco il sentiero E1 ben battuto che scende alla strada militare e da lì alla carrozzabile verso la Pensione Irma. Dalla pensione, in piano, dirigo verso il vecchio Grand Hotel e per scale scendo. Da un'occhiata alla scalinatea della funicolare in disuso, la stessa pare percorribile, dunque comincio la discesa su gradoni. Prima della galleria, mi porto sulla carrozzabile che scende al bivio per il Sacro Monte e superato lo stesso, mi addentro a destra in un bel sentiero (che per me è nuovo)  che mi porta comodo comodo a Velate, costeggiando il fiume Vellone che su questi pendii sorge. Da Velate, basta seguire i cartelli e si arriva, con un chilometro e mezzo in piano, di nuovo al Poggio.