Val Formazza cap. II: alpe Bettelmat
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Il Bettelmat è un formaggio tanto raro quanto buono, perchè prodotto con il latte di mucche caricate sugli alpeggi estivi dell'alta Formazza. Simile alla Fontina, pare che il suo gusto particolare sia dovuto ad un'erba che cresce spontanea sopra i 2000 metri. Gli alpeggi coinvolti sono sparsi per tutto il comprensorio ma quello originario risiede nella conca del Bettelmat, proprio sotto il passo del Gries che da secoli mette in comunicazione la Svizzera (Vallese) con l'Italia.
La gita di questa mattina tende dunque alla scoperta di questo posto. Da Riale, in automobile, ci spostiamo sino alla diga del lago di Morasco (lato destro) e ci incamminiamo con piacevole passeggiata sulla carrozzabile lungo il lago sino alla fine dello stesso. Per chi vuole, c'è la possibilità di arrivarci in auto ma è più bello a piedi, per cogliere i mille riflessi del Morasco.
Giunti a capolago ci sono due possibilità: seguire il facile sentiero che si inerpica su un costolone, oppure camminare sulla gippabile che si stacca a destra dalla strada principale. Scegliamo quest'ultima opzione perchè, sebbene più lunga, il percorso presenta pendenze più abbordabili.
Camminando con tutta calma, giungiamo all'alpe in circa un'ora dall'inizio dalla salita che durante il suo svolgimento ci ha regalato splendidi panorami sul lago sottostante.
Non meno bella è la conca che si apre davanti a noi, molto verde e circondata a 360 gradi da una catena montuosa, il tutto ingentilito dalle 120 brune alpine che la popolano e da marmotte facilmente avvicinabili.
Scegliamo un bel sasso e, mentre mia moglie prende il meritato sole (e riposo), io ispeziono l'area e l'attacco dei due principali sentieri che da qui dipartono: quello per il rifugio Busto e quello per il passo Gries, entrambi raggiungibili in circa un'ora di cammino.
Ci avviamo dunque sulla via del ritorno e, giunti di nuovo all'altezza dell'invaso artificiale del Morasco, scendiamo ad attraversare un bel ponte e torniamo alla diga sul lato opposto, camminando su ampio sentiero frequentato da famiglie che non disdegnano una sosta prendisole.
Percorso di 10 km circa compiuto in 4 ore, soste comprese.
Continua...
La gita di questa mattina tende dunque alla scoperta di questo posto. Da Riale, in automobile, ci spostiamo sino alla diga del lago di Morasco (lato destro) e ci incamminiamo con piacevole passeggiata sulla carrozzabile lungo il lago sino alla fine dello stesso. Per chi vuole, c'è la possibilità di arrivarci in auto ma è più bello a piedi, per cogliere i mille riflessi del Morasco.
Giunti a capolago ci sono due possibilità: seguire il facile sentiero che si inerpica su un costolone, oppure camminare sulla gippabile che si stacca a destra dalla strada principale. Scegliamo quest'ultima opzione perchè, sebbene più lunga, il percorso presenta pendenze più abbordabili.
Camminando con tutta calma, giungiamo all'alpe in circa un'ora dall'inizio dalla salita che durante il suo svolgimento ci ha regalato splendidi panorami sul lago sottostante.
Non meno bella è la conca che si apre davanti a noi, molto verde e circondata a 360 gradi da una catena montuosa, il tutto ingentilito dalle 120 brune alpine che la popolano e da marmotte facilmente avvicinabili.
Scegliamo un bel sasso e, mentre mia moglie prende il meritato sole (e riposo), io ispeziono l'area e l'attacco dei due principali sentieri che da qui dipartono: quello per il rifugio Busto e quello per il passo Gries, entrambi raggiungibili in circa un'ora di cammino.
Ci avviamo dunque sulla via del ritorno e, giunti di nuovo all'altezza dell'invaso artificiale del Morasco, scendiamo ad attraversare un bel ponte e torniamo alla diga sul lato opposto, camminando su ampio sentiero frequentato da famiglie che non disdegnano una sosta prendisole.
Percorso di 10 km circa compiuto in 4 ore, soste comprese.
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Tourengänger:
rochi

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