Anello al Generoso (q1701): Arogno - Vetta - Bellavista - Sant'Agata - Arogno


Publiziert von rochi , 21. Juli 2011 um 15:15.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Sottoceneri
Tour Datum:20 Juli 2011
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   I   Gruppo Monte Generoso 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 1250 m
Abstieg: 1250 m
Strecke:Arogno - Alpe Pianca - Cima Pianca - Generoso Vetta - Generoso Stazione - Bellavista - Rovio - Monte S.Agata - Arogno
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada Milano Chiasso, dopo la dogana direzione Lugano (necesaria la vignette 40 FrS,1 anno), uscita Melide Campione, tornare indietro sul lago per 2 km circa e quindi prendere a sinistra al paese di Maroggia per Arogno.Salire qualche km e parcheggiare all'ingresso del paese. Da qui camminare in direzione Rovio e dopo il torrente sul Mara tenersi a sx e cominciare a salire. Dopo 300 mt inizia il sentiero a sx.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Circuito ad anello. Ridiscesi sul lago conviene tenere a sx e costeggiare il lago sino a Mendrisio dove ci si immette sull'autostrada.
Unterkunftmöglichkeiten:Numerosi alberghi sul lago di Lugano.

Primo giorno di bel tempo dopo il passaggio di quel che sembrava un monsone. In alto ha nevicato, decidiamo di tenerci su una vetta tranquilla, affrontandola tuttavia con una grande gita ad anello che alla fine si dimostrerà di 20 km circa per un dislivello salita/discesa di oltre 2500 m, tenendo conto della risalita alle pendici del monte Sant'Agata, per evitare la noiosa strada cantonale (45 min circa) da Rovio ad Arogno.
Arriviamo intorno alle 8.00 ad Arogno, parcheggiamo sullo spiazzo autorizzato all'ingresso del paese. Se non si trovasse posto qui, mi pare ci sia più spazio nella parte alta del paese, zona cimitero. Camminiamo sulla cantonale in mezzo al villaggio per qualche centinaio di metri superando torrentelli che paiono le cascate del Niagara, vuoi per l'abbondantissima portata d'acqua,vuoi per il baccano assordante che producono. Quando la strada piega a destra, appena fuori il nucleo abitato, si tiene la sinistra su una via in salita già segnalata dai cartelli gialli, la si percorre per 2/300 mt sino a giungere all'attacco del sentiero sulla sinistra che con buona mulattiera (questa volta però sembra un torrente) conduce in venti minuti all'alpe di Arogno, tutt'ora caricata a capre. Proprio un gruppo di esse in partenza verso alpeggi alti ci guida sul sentiero che, per tornanti, risale il costone boschivo della montagna sopra l'alpeggio. Le capre sembrano conoscere a memoria la via e marciano spedite sul sentiero disegnato per gli uomini. Star loro dietro non è facile perchè vanno come dei treni ma ci proviamo e ciò ci consente di risalire il costone molto velocemente. Ad un bivio, le nostre amiche tirano diritte, mentre noi, facilitati da un cartello segnavia, pieghiamo decisamente a sinistra e camminiamo su uno stretto tratturo in falsopiano che, con lungo traverso, conduce all'attacco della salita vera e propria. Questa si svolge nel bosco e per 15 min circa non da respiro, viste le pendenze. Alla fine del tratto "lacrime e sangue", con pendenze ora più morbide e a mezzacosta sul lato occidentale del costone, si cammina per prati inclinati per giungere prima alla casa delle guardie di confine, quindi al primo punto panoramico che ha l'aria d'essere una bocchetta. Da qui, un secondo pezzo in forte pendenza porta velocemente su una cresta disseminata di cippi confinali. In questa area molto bella, si cammina con un piede in Svizzera ed uno in Italia mentre lo sguardo si può allargare a 360 gradi. La vetta del Generoso è ormai ben visibile, così come la via da seguire per raggiungerla. Ultimo strappo sino alla cima della Piancaccia dove le termiche che pervengono dai due versanti della montagna si scontrano creando correnti abbastanza fastidiose che ci costringono a coprirci. Ora, con pendenze irrilevanti si cammina sulla strada alta del Generoso che perviene da Orimenti, si supera l'attacco del sentiero per la ferrata Angelino ed in breve si guadagna la cuspide sommitale del Generoso che si supera con divertente ed estremamente semplice arrampicata su tratto attrezzato con corde fisse. Per chi volesse una salita ancor più elementare, è sufficiente camminare qualche centinaio di metri ancora sulla strada alta e quindi immettersi sul sentiero quasi pianeggiante che conduce al piazzalone di vetta, imbruttito da troppo cemento, troppi cartelli, troppe ringhiere ed una piramide metallica che servirà pure a qualcosa ma bella non è. Bellissimo è invece il panorama che si gode da quassù, che spazia in modo circolare su tutta la catena alpina in cui l'imponenza drammatica del monte Rosa è solo la ciliegina sulla torta (peraltro oggi un po' nascosto da qualche nuvola). Approfittiamo per mangiare visto che il vento si è placato e quindi scendiamo per sentiero turistico e protetto verso la stazione della funicolare, parallelepipedo orizzontale e scuro che imbruttisce questa bella sella affacciata ad est sulla valle di Muggio e ad ovest sul lago di Lugano, oggi blu come il mare. Dalla stazione, a tutta velocità percorriamo il frequentatissimo sentiero verso la Bellavista, soffermandoci solo qualche istante per momenti di socialità con alcune brune alpine al pascolo. Giunti alla stazione ferroviaria di Bellavista, seguendo le indicazioni sempre evidenti, pieghiamo a destra verso Rovio. Il sentiero è dapprima un piacevole falsopiano in discesa a mezzacosta, quindi precipita dalla montagna con stretti ed insidiosi tornantelli. Le recenti piogge hanno procurato numerose frane sul sentiero che, pur non inficiandone la praticabilità, lo rendono ancor più scontroso verso chi si accinge a percorrerlo. Superato quasi a valle un bellissimo corso d'acqua, la via si fa più semplice procedendo quasi pianeggiante a raggiungere l'ormai prossima alpe di Melano, ingentilita da un bel rustico ristrutturato con coscienza. Avanti ancora a mezzacosta e poi di nuovo giù su agevole sentiero sino a incontrare il ponte sulla Sovaglia che nasce poco più a monte dal famoso "buco". Qualche foto e avanti ancora verso il paese di Rovio che tuttavia non raggiungiamo perchè so che da lì in poi, per tornare al punto di partenza, occorrerebbe camminare 45 minuti su noiosissima cantonale. Decidiamo dunque di girare a destra verso il monte sant'Agata le cui pendici raggiungiamo in venti minuti risalendo un sentiero abbastanza ripido. Qui, un biscione tutto nero ci attraversa veloce la via, forse per dirci ciao. Credo si tratti di una serpe innocua che da noi assume il nome dialettale di Muroldo o Muroldone, se particolarmente simpatico. Evitiamo di risalire il sant'Agata e tiriamo dritti sulle dolci praterie sottostanti le incombenti pareti del Generoso. E' forse questo uno dei tratti più piacevoli della gita, non solo per noi a giudicare dai numerosi residui di barbecue che incontriamo. Alla fine del sentiero, ormai sulla parte alte di Arogno ci imbattiamo nelle prime fattorie che rappresentano un mirabile esempio di intelligenza ristrutturativa. Quindi su stretta carrabile scendiamo al punto di partenza e al parcheggio dove lasciammo l'auto sette ore prima. 
Il Generoso non è certo il monte Rosa e nemmeno è paragonabile alle cime prossime ai tremila della Verzasca o dell'Ossola, ma rappresenta senz'altro un ottimo terreno per fare trekking in totale sicurezza, capace di remunerare dalle fatiche della salita (e discesa) con un susseguirsi di paesaggi molto vari e panorami grandiosi. Una gita che consiglio fortemente dunque, peraltro fattibile durante una stagione piuttosto lunga (probabilmente in autunno è il massimo).

Tourengänger: rochi, POLI89


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Kommentare (1)


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CyberPax hat gesagt: Da evitare in autunno
Gesendet am 24. Januar 2016 um 18:43
Gran bel giro, ma il sentiero che dal generoso scende verso Rovio in autunno è pericoloso a causa della grande quantità di foglie secche rilasciate dai faggi. Il mio consiglio, se si vuole evitare il caldo, è di farlo in primavera.


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