Adula - Via Val Malvaglia, cresta Ovest
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La nostra due giorni infrasettimanale nella zona dell'Adula non poteva che terminare con la salita alla cima più alta del Ticino: l'Adula. Questa volta però non la vogliamo salire per la via normale, bensì lungo la cresta Ovest, per la Via Val Malvaglia.
Nella "Guida alle Alpi Ticinesi 3" di G. Brenna é l'itinerario 712 "per la cresta WSW". Il Brenna la descrive così: si tratta di un interessante itinerario; risale una cresta essenzialmente rocciosa, con tratti esposti; si presta quale bella alternativa alla via normale dal Ticino.
Brenna la classifica come PD, quotazione con la quale concordiamo. Ad oggi essa é però stata addomesticata, almeno parzialmente, con l'installazione di alcune funi metalliche e di una catena nel passaggio chiave del diedro prima della Q 3206.
Anche oggi partenza la mattina presto, anche se questa volta non si deve far conto dello spostamento in auto. Un comodo sentiero ci porta in breve al Passo del Laghetto. Durante l'avvicinamento ammiriamo un branco di 18 stambecchi intenti alla colazione mattutina.
Dal Laghetto dei Cadabi, oggi, é quasi impossibile perdere la via Val Malvaglia. Innumerevoli puntini blu, alcuni si susseguono a pochi metri di distanza, indicano la via.
Si risale dapprima per ganne e pietraie, oggi stabili e decisamente più comode rispetto alla giornata precedente. La salita si fa vieppiù ripida e la quota si fa sentire. Attorno ai 2900 msm ca la via si porta in cresta. Alcune funi, come detto, possono essere d'aiuto, specialmente in caso di ghiaccio o neve residua.
Il passaggio chiave é un diedro, valutato dal Brenna II, assicurato con catene. Si tratta di pochi metri, ben appigliati, che necessitano però di sangue freddo e passo lungo, essendo molto verticali. In breve si giunge alla Q 3206 da dove decidiamo di portarci, con un traverso su ghiacciaio, alla sella per la via normale. Da qui con qualche pausa per il fiatone, si va alla vetta.
Dopo le foto di rito e una pausa ristoratrice propiziata da un calo del vento fresco che ci aveva accompagnato lungo la salita, scendiamo per la via normale, e ci dirigiamo svelti verso la capanna, dove un buon piatto di rösti, uova e "strachin" ci stanno aspettando.
La giornata termina con la lunga Val Carassina, interminabile, e affrontata a velocità sostenuta nel timore di un temporale che non si é avverato.
La Via Val Malvaglia é stata un degno coronamento di una 4 giorni (su 5) di montagna. L'Adula, già salito due anni orsono, resta sempre l'Adula e dà immensa soddisfazione. La Via Val Malvaglia, addomesticata, é divertente e regala bei momenti di montagna.
Materiale:
oltre al classico materiale per affrontare un ghiacciaio (anche se facile come quello dell'Adula), possono rivelarsi molto utili, almeno per una sicurezza psicologica, una fettuccia lunga e un moschettone per assicurarsi (previo averlo già indossato prima) all'imbrago nel diedro verso la Q 3206. Persone che non si sentono sicure possono essere assicurate con la corda dall'alto (moschettone presente in loco).
Scheda tecnica:
partenza: 06:00
arrivo in capanna: 12:15
dislivelli: 1150 su / 1700 giù (compreso il ritorno all'auto)
lunghezza: 15.2 km (sforzo 26.5 km)
difficoltà: T3 i tratti su sentiero, PD la Via Val Malvaglia, F la Via Normale dell'Adula
Riferimenti:
Guida alle Alpi Ticinesi 3 - Giuseppe Brenna
Via Val Malvaglia - cresta WSW - it. 712
Via Normale dell'Adula - it. 700
Nella "Guida alle Alpi Ticinesi 3" di G. Brenna é l'itinerario 712 "per la cresta WSW". Il Brenna la descrive così: si tratta di un interessante itinerario; risale una cresta essenzialmente rocciosa, con tratti esposti; si presta quale bella alternativa alla via normale dal Ticino.
Brenna la classifica come PD, quotazione con la quale concordiamo. Ad oggi essa é però stata addomesticata, almeno parzialmente, con l'installazione di alcune funi metalliche e di una catena nel passaggio chiave del diedro prima della Q 3206.
Anche oggi partenza la mattina presto, anche se questa volta non si deve far conto dello spostamento in auto. Un comodo sentiero ci porta in breve al Passo del Laghetto. Durante l'avvicinamento ammiriamo un branco di 18 stambecchi intenti alla colazione mattutina.
Dal Laghetto dei Cadabi, oggi, é quasi impossibile perdere la via Val Malvaglia. Innumerevoli puntini blu, alcuni si susseguono a pochi metri di distanza, indicano la via.
Si risale dapprima per ganne e pietraie, oggi stabili e decisamente più comode rispetto alla giornata precedente. La salita si fa vieppiù ripida e la quota si fa sentire. Attorno ai 2900 msm ca la via si porta in cresta. Alcune funi, come detto, possono essere d'aiuto, specialmente in caso di ghiaccio o neve residua.
Il passaggio chiave é un diedro, valutato dal Brenna II, assicurato con catene. Si tratta di pochi metri, ben appigliati, che necessitano però di sangue freddo e passo lungo, essendo molto verticali. In breve si giunge alla Q 3206 da dove decidiamo di portarci, con un traverso su ghiacciaio, alla sella per la via normale. Da qui con qualche pausa per il fiatone, si va alla vetta.
Dopo le foto di rito e una pausa ristoratrice propiziata da un calo del vento fresco che ci aveva accompagnato lungo la salita, scendiamo per la via normale, e ci dirigiamo svelti verso la capanna, dove un buon piatto di rösti, uova e "strachin" ci stanno aspettando.
La giornata termina con la lunga Val Carassina, interminabile, e affrontata a velocità sostenuta nel timore di un temporale che non si é avverato.
La Via Val Malvaglia é stata un degno coronamento di una 4 giorni (su 5) di montagna. L'Adula, già salito due anni orsono, resta sempre l'Adula e dà immensa soddisfazione. La Via Val Malvaglia, addomesticata, é divertente e regala bei momenti di montagna.
Materiale:
oltre al classico materiale per affrontare un ghiacciaio (anche se facile come quello dell'Adula), possono rivelarsi molto utili, almeno per una sicurezza psicologica, una fettuccia lunga e un moschettone per assicurarsi (previo averlo già indossato prima) all'imbrago nel diedro verso la Q 3206. Persone che non si sentono sicure possono essere assicurate con la corda dall'alto (moschettone presente in loco).
Scheda tecnica:
partenza: 06:00
arrivo in capanna: 12:15
dislivelli: 1150 su / 1700 giù (compreso il ritorno all'auto)
lunghezza: 15.2 km (sforzo 26.5 km)
difficoltà: T3 i tratti su sentiero, PD la Via Val Malvaglia, F la Via Normale dell'Adula
Riferimenti:
Guida alle Alpi Ticinesi 3 - Giuseppe Brenna
Via Val Malvaglia - cresta WSW - it. 712
Via Normale dell'Adula - it. 700
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