Piz Valdraus 3096m - Piz Gaglianera 3121m

Dopo una sonno ristoratore alla Capanna Scaletta, proseguiamo il nostro Tour di due giorni alla volta del Piz Valdraus e del suo vicino Gaglianera. Dal punto di vista meteorologico ci sono tutte le premesse per una giornata migliore della precedente. Partiamo dunque motivati ripercorrendo il percorso del giorno prima. Passiamo accanto all'arco della Greina, guadiamo il Brenno e risaliamo il sentiero bianco-blu-bianco che porta alla Fuorcla Sura di Lavazz. I nevai che il giorno prima ci avevano agevolato la discesa, sono ora duri e compatti a causa del rigelo notturno. Riusciamo comunque a percorrerli senza ramponi, prestando molta attenzione a non scivolare.
Nei pressi del laghetto a quota 2588m, lasciamo l'itinerario della Fuorcla Sura di Lavazz e deviamo verso destra. Con un traverso più o meno pianeggiante ci portiamo sotto la conca formata dal Valdraus e dal Gaglianera, che risaliamo sfruttando nevai e morene detritiche.
Il cielo è limpido e nonostante le fatiche del giorno precedente le gambe fanno il loro dovere. Continuando a salire ci ritroviamo ai piedi delle due montagne. Risaliamo dapprima il Piz Valdraus per un pendio di sfasciumi instabili. La salita su questo tipo di terreni è penosa e bisogna muoversi in modo da non far cadere sassi sui compagni. La fatica è ripagata dalla cima, dalla quale godiamo finalmente il panorama sulle vette che ci circondano e per la prima volta vediamo il tracciato percorso nella nebbia e nelle nuvole il giorno precedente.
Dopo una breve pausa proseguiamo la nostra gita percorrendo la cresta di collegamento con il Piz Gaglianera. Ci fidiamo della "Guida alle Alpi Ticinesi" che nella nota all'itinerario 470  cita "sembra difficile, ma in realtà non lo è e merita senz'altro di essere percorsa". In effetti la cresta che da lontano sembra affilata, si rivela facilmente percorribile e nell'ultima parte presenta dei bei passaggi di arrampicata che mai superano il II grado. Il Piz Gaglianera è una vetta che tutto il gruppo raggiunge con grande soddisfazione: lì ci fermiamo a stringerci la mano e a goderci una meritata pausa.
La discesa si svolge ancora su pietrame ripido e malfermo. Bisogna tenere alta l'attenzione per raggiungere i primi nevai che ci facilitano la discesa. Scendiamo per lo stesso itinerario di salita, ma più o meno a metà strada, decidiamo di concederci un momento di relax. Fa caldo e abbiamo voglia di alleggerirci un po'. Tolti gli scarponi e indossati i calzoncini corti, ci sdraiamo per un po' al sole, mangiamo qualcosa, ridiamo e scherziamo. Si stà bene e la voglia di scendere è poca. La pausa si protrae ancora per un po', poi ripartiamo e scendiamo velocemente verso la Capanna Scaletta. Birretta di rito, e poi giù per l'esposto sentiero che dalla Capanna porta diretto a Pian Geirett. È ora di tornare a casa, ma con la mente già alla prossima avventura.