capanna Cufercal m.2385 poi quota 2542 e 2520


Publiziert von Alberto , 3. Februar 2011 um 17:34. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Schweiz » Graubünden » Hinterrhein
Tour Datum:29 Januar 2011
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT3 - Anspruchsvolle Schneeschuhwanderung
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-GR 
Zeitbedarf: 3:00
Aufstieg: 955 m
Abstieg: 955 m
Strecke:Sufers m.1428 -Foppa m.1850- direzione Lai de Vons -quota 2086 -direzione Bachlistall- quota m.2131 -quota 2273 -Cufercal-hutte m.2385
Zufahrt zum Ausgangspunkt: Milano -Chiasso -Bellinzona -San Bernardino -Splugen- uscita Sufers
Unterkunftmöglichkeiten:Cufercal-hutte m.2385
Kartennummer:CNS n°257 Safiental/267° San Bernardino

Vista da Gabri
Oggi sono alla mia prima escursione con amici di Hikr .  Non conosco nessuno e concordo con Alberto l'ora e il punto di incontro al Centro Commerciale del Breggia di Chiasso per le 7 di sabato.  Ovviamente scanno l'uscita (esco a Chiasso Centro) ma dopo poco ci incontriamo e faccio conoscenza con Alberto e i suoi amici e partiamo abbastanza in orario per Sufers. Verso le 8:45 siamo pronti per iniziare la salita con un tempo un po incerto e freddino. I nuovi amici sono tutti cordiali e parlando del più e del meno si arriva a Foppa. Un bel -10°C ci tiene frizzanti e allegri e ripartiamo con ora le ciaspole verso Lai da Vons. Nevischio e vento gelido e qualche timido scorcio di sole si alternano. Si formano vari gruppetti man mano che si prosegue cercando di seguire la traccia che un po si cancella con il vento. La salita si fa un po più dura ,oggi per me non è un gran giornata e sono costretto a rallentare e a soffrire. Suni è un po tormentata dal vento e dal freddo ma sale senza problemi seguendomi a breve distanza. Fatica, fatica si arriva in vista del mitico paletto che segna la posizione della Cufercal Hutte e un po di sole appare. Verso le 12:45 arrivo alla meta. La capanna è perfettamente tenuta , la stufa accesa dal capogita. Devo mangiare qualcosa per recuperare energia e man mano arrivano anche gli altri amici. L'atmosfera si scalda, si scherza un po, si mangia la torta di Alberto, focaccie , panini e si beve vino. Il capogita organizza lavori per la sopravvivenza (ricerca acqua,taglio legna,etc)  ma il tempo passa veloce e alle 15 è ora di scendere. Con Tilde , Giuseppe e l'altro amico (mi sono dimenticato il nome ,che figuraccia!!)) partiamo per una bellissima discesa su bella neve ciaspolabile con una giornata ormai di sole. Arriviamo alle 17:45 ormai quasi al tramonto al parcheggio. Che dire, per me una bellissima esperienza, una bellissima ciaspolata in ottima compagnia! Ringrazio tutti gli amici che hanno partecipato a questa escursione,e in particolare Alberto per la sua disponibilità! Alla prossima!               

Commento di Alberto: Doveva essere una due giorni in canton Ticino,ma un folto gruppo di “sciuscia nebbia” ha prenotato la capanna in cui volevo far fare due giorni agli amici,prima di me e quindi sono tempestivamente passato al piano “B”,comunicando il cambiamento di programma,sperando che non comportasse nulla di grave in fatto di superare un dislivello maggiore di cammino. Così ,confermatomi la loro presenza,mi ritrovo ad Arese con Roberto,Armida,Donatella e Davide (che è stato puntuale). Partiti con una sorta di nevischio,ci dovevamo ritrovare al Breggia con Gabriele (al quale domando scusa per la mia inesattezza nel dargli come uscita per Chiasso,la prima,invece è la seconda per il Breggia),che dopo varie telefonate per ritrovarci,finalmente a Colderio ci conosciamo e ripartiamo. Il cielo grigio non da molta speranza strano,le previsioni davano abbastanza bello...ancora nevischio e poi basta,la strada è asciutta. Attraversato il tunnel del San Bernardino il cielo sembra migliore di quello ticinese,le nuvole sono alte e questa è una speranza in più. Giunti a Sufers,mentre ci stiamo per incamminare,ecco arrivare un auto italiana...Giuseppe,Tilde e Angelo,che con grande piacere accogliamo nel gruppetto: noi,visto il carico cominciamo a partire e percorriamo il primo tratto si sentiero,poi aspettiamo Armida e Donatella e nell'attesa ecco che arrivano gli amici monzesi. Da qui decido di proseguire sulla strada. poco innevata di fresco,comoda per la moderata pendenza che non richiede notevoli sforzi,anche se un poco più lunghetta. Giunti a Foppa,sotto il nevischio,notiamo che pure il vento si fa sentire e quindi avviso gli amici che,visto che siamo in compagnia di altri 3 componenti che conoscono il tracciato,che io proseguo in modo tale da poter scaldare la capanna per il loro arrivo (se possibile). Io,Angelo e Gabriele con la cagnetta Suni,partiamo (logicamente con il solito passo,non è che io devo correre per favorire gli amici) e giunti al fienile di quota 2130,il vento gelido è talmente forte che decido di mettermi la giacca vento . Prima di ripartire,avvisiamo Giuseppe di dire al resto del gruppo,che nel caso vogliano bere e mangiare qualcosa al riparo dal vento,questo è il luogo adatto. Ripartiamo in tre e poco dopo,Gabriele mi dice che deve ulteriormente ridurre il passo,ok gli dico e piano piano proseguo,mentre Angelo mi stava seminando. Notavo pure che le sue impronte scomparivano per l'effetto vento che trasportava la neve e nessuna altra impronta a parte le nostre non se ne vedevano. Ogni tanto mi voltavo per capire dove erano arrivati gli altri e notavo che erano più vicini di quanto pensavo,bene,questo mi rincuora,dato che la difficoltà,stava proprio nel capire dove erano le impronte di coloro che precedevano sul sentiero. Per fortuna la visibilità era abbastanza buona,altrimenti non avrei potuto lasciarli soli (carta e bussola ne ero in possesso solo io) e quindi si sarebbe dovuto sopportare un poco più di freddo in capanna prima che si scaldasse un po,ma questo è il meno dei mali: con pazienza e perseveranza quasi tutto si può risolvere. Giunto al palo ecco la capanna in vista e Angelo è già arrivato,poco dopo,alle 12,30 sono lì pure io e una volta tolte le ciaspole mi do da fare per riscaldare l'ambiente che al momento sembra caldo perché fuori ci sono -8° ma dopo pochi minuti...la solfa cambia. Mentre la torcia a fuoco e un poco di carta scaldano la canna fumaria,io spacco legna fine per aver una resa veloce di calore e man mano taglio pezzi un poco più grossi (praticamente a scaletta crescente). Poi alle 13,00 ecco gli ultimi,Roberto e Armida,che non la riconoscevo dal tanto che era coperta: sembrava avesse il burka,neppure gli occhi si vedevano!!!! Mentre gli amici si mettono comodi e cominciano a mangiucchiare,io continuo l'opera di taglialegna e poi,una volta che la stufa comincia a dare le sue calorie,mi metto tranquillo e infilo le mie focacce alle olive e cipolla nel forno,(profumino delizioso). Nel frattempo tre sci alpinisti soggiornano con noi (2 uomini e una donna,dagli occhi stupendi),ai quali offro la focaccia e la mitica torta (migliorata,sia nell'aspetto che nel sapore) che viene pure fotografata: ambe due i prodotti sono apprezzati! Dopo vien l'ora per Angelo,Giuseppe,Tilde e Gabriele (che abbiamo notato un poco provato,forse ha preso freddo o non ha digerito qualcosa) di scendere e ci salutiamo. Ora viene il momento di vedere a che punto è la situazione acqua: bisogna scavare e non poco,quindi do le coordinate e il punto di partenza a Roberto e Davide. Poco dopo vado fuori a vedere a che punto sono...lontani,lontani dalla fonte: spiego esattamente dove ,partendo dal palo,quanto devono scavare (il dubbio di Roberto è pensare che li stavo prendendo per il c@@@.ma poco dopo...ecco il tubo dell'acqua e ...la freschissima acqua di fonte (altissima,purissima...cufercalissima he he he). Fin che la memoria non mi abbandona,le mie coordinate sono più precise dei gps hi hi hi!!! Cominciamo a riempire pentole a jose. Mentre siamo li con il trio di Zurigo,ecco una cosa che lascia perplesso me che ho visto la scena,ma anche gli altri e che stranamente nessuno si è messo a ridere alla grande: ARMIDA FA PER SCENDERE DAL TAVOLO POSIZIONATO VICINO ALLA STUFA E FA UNA SORTA DI ROTEAZIONE,CALANDO A TESTA IN GIÙ,NON SOLO,PER CERCARE DI SOSTENERSI SI APPOGGIA ALLA STUFA INCANDESCENTE. GENIALE! Ebbene abbiamo con noi una cercense,non lo sapevamo fino ad oggi! Dopo averla tirata su,ecco i primi sintomi di “o che calor alla falange”: guardiamo se nella cassetta del pronto soccorso c'è qualcosa di utile...scritto in tedesco,una bella mazza ci capiamo,quindi chiediamo l'intervento dei ragazzi di Zurigo (che si divertivano a fare sci con vela,paracadute che con il vento li sollevava quasi da terra,uno sport che ho visto fare ma con la tavola) che ci confermano che non vi è nulla. Le battute ovviamente non mancano,come pure le risate di Armida,nonostante il dolore,che per farlo passare suggerisco di immergere il dito nell'acqua fresca...hem,fredda appena riesumata dal profondo delle nevi. Poi,con Roberto e Davide,dopo essermi assicurato che Armida e Dona non si causino del male stando sole in capanna,ci dirigiamo alla dorsale per il Calandari di quota 2542: la neve fresca rendeva il passo comodo,si riusciva a pestarla bene a monte in modo da riuscire a camminare in piano e non di sbieco,poi...la nuvolaglia che non si è diradata ci ostruisce il cammino...che famo? La traccia è visibile,però,giustamente Robi dice l'inutilità di salire lassù per non vedere il nulla...ma si schiarisce tutto e sopra di noi il bel cielo blu. Si prosegue senza Davide che sdraiato nella neve si sollazza al sole e mentre cammino,sento Robi,titubante per alcuni tratti di percorso dove la neve tiene poco perché sotto vi è la crosta vecchia: lo tranquillizzo e poco dopo siamo sulla dorsale. Panorama fantastico,Robi è contento perché ne è valsa l'attesa. Ritorniamo mentre il sole si nasconde tra le nuvole,e l'ombra avvolge la capanna,oramai calda. Mentre tiriamo l'ora di cenare,ci facciamo un paio di partite a scopa d' assi: vien l'ora di cena e ci si prepara. Menù della sera: riso e asparagi,salsiccia al forno e polenta taragna (ma chi siamo noi!!!!) e...torta alla Cufercal. Quattro chiacchere e poi...buona notte a tutti! 2° giorno: Alle 5,suona la musichetta di un cellulare,che stava in cucina: guardo l'orologio e...meglio che cominci ad alzarmi,bisogna ripristinare la stufa per la colazione. Scendo e riaccendo la stufa: sopra,in camera cerano +5°,niente male. Scatto qualche foto notturna,l'alba e poi vado a prendere l'acqua per il te e le tisane e la metto già sul fuoco: gli amici alle 8.30 scendono,trovando calore e tutto pronto per una buona colazione (spero che il servizio del capanat sia stato gradito). Poi si decide per fare un bel giretto in zona,la giornata è grandiosa e la neve fantastica. Così,saliamo verso la Forcletta digl lai Pintg m.2590,ma poi deviamo per la dorsale opposta a quella precedente,a quota 2520 che porta al pizzo Calandari: proprio un bel giro e un panorama stupendo,anche se lassù il vento è di casa. Scesi alla capanna ci prepariamo per il pranzo a base di assaggio di riso e carciofi e pasta al sugo,ottimi e la torta mitica. Nel frattempo verso le 12,45 arriva una coppia di Zurigo,lui parla molto bene l'italiano,ma anche lei se la cava: gli offro la torta,gnam gnam,buonaaaa! E lei pure la fotografa! Lui mi chiede se l'ho fatta in capanna,rispondo che l'ho portata su in spalla,(kg. 2,4 e solleva la pentola,a cui ne mancava metà),si parla un po e altri escursionisti entrano al caldo della cucina: sono del cai di Cambiago. Praticamente la torta ha addolcito il palati dei molti,alcuni mi anno chiesto dove vado la prossima volta e se sono un pasticciere. Non pensavo di essere così qualificato!!!!! Dopo qualche chiaccherata,vien l'ora anche per noi,di scendere,mentre le nuvole ricoprono il cielo: ci è andata proprio bene,da lassù vedevamo che in Italia il tempo era pessimo. Così,il divertimento nel scendere senza percorso obbligatorio,ci permetteva di divertirci e di godere di quella bella neve. Giunti a Foppa,viste le tracce,dico agli amici di fare il sentiero non fatto in andata,ma le sorprese ci hanno rallentato non poco il passo,comunque,raggiunta la strada in prossimità della galleria,la seguiamo fino al parcheggio. Ringrazio tutti i partecipanti: Angelo,Giuseppe,Tilde,Gabriele che sono stati con noi il primo giorno,Roberto e Armida,Davide e Donatella che si sono affidati con fiducia alla mia scelta per un pernottamento “da ricordare” in un'ottima capanna. Ciao a tutti e spero che possiate avere la possibilità di ripetere un'altra volta un'esperienza di questo tipo: io,sono sempre a disposizione e a rinunciare a qualcosa di nuovo,mi basta che siate stati contenti e che nessuno si sia fatto male,cosa a cui ci tengo molto!      Primo Giorno: dislivello 955 fino alla capanna per tutti,poi altri 157 mt. e 30 minuti di salita fino alla quota 2542,il 2° giorno,per tutti coloro che avevano pernottato,altri 135 mt.di salita e 45 minuti di cammino.   Poi se volete:  www.unhooked.ch  il sito che ci anno dato i ragazzi che fanno vela con gli sci.

            

Tourengänger: Alberto, clotilde, Gabri


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