Monte Cazzola (ciaspolata)

Ciaspolata conclusiva di una 2 giorni (8-9/01/2011) trascorsa con la sezione CAI di Bovisio Masciago (http://www,caibm.it) nella conca del Devero (Parco Naturale Veglia e Devero, http://www.alpedevero.it)n alloggiando presso la baita del CAI di Sesto Calende a pochi passi dal parcheggio alto (interrato e coperto).

Chi ha dormito così così e chi ha dormito meglio, chi si è svegliato un pò prima per una colazione in silenzio chi ha tergiversato un pò di più, chi si è tirato avanti nella preparazione chi si è attardato; un buono spirito di gruppo e - nonostante un tempo grigio con i primi accenni di neve - la voglia di ciaspolare ci hanno fatti incamminare poco verso il Monte Cazzola. Sotto è riportata una buona descrizione dell'intero percorso; per quanto riguarda noi - un bel gruppo non c'è che dire - siamo stati limitati non nello spirito ma nella possibilità di vedere attoro da un cielo sempre più plumbeo e una foschia sempre più densa, vento (-11° alla vetta) e nevicata sempre più fitta completavano il quadro. Durante il ritorno il cielo si è invece liberato progressivamente, le nubi son salite di quota ed è rimasta solo la neve a cadere tranquilla.

Dei presenti all'Alpe Devero in molti si sono aggregati per salire al Cazzola, sopratutto i bambini che componevano il gruppo di coda (rimasto sempre compatto e battagliero) menre il sottoscritto chiudeva un pò più disomogeneo gruppo di testa "degli adulti" che, anche loro, non hanno mancato di dare un buona prestazione.

Dall'abitato della piana del Devero, si raggiungono i vicini impianti e da qui, seguendo le paline indicative per "alpe Misanco" (posta poco oltre 1.900mt. di quota) fino ad attraversare un primo ponte; si raggiunge un secondo ponte sempre seguendo la segnaletica (collocata a metà altezza dei tronchi degli alberi oppure su alte paline metalliche). Il tracciato inizia ad assumete una pendenza moderata e sale nel bosco, costeggiando per diversi tratti il corso di un fiume fino a raggiungere un terzo ponticello. La pendenza, ora, tende ad accentuarsi e la traccia diventa più diretta verso la parte alta del bosco, che si fa sempre più rado e ci si dirige verso una bastionata alle cui pendici troviamo l'Alpe Misando, ad oltre 1.900 metri di quota. Rispetto alla bastionata se ne seguono sempre le pendici, salendo ancora in un valloncello che rimonta su di una spalla; da questo punto in poi la traccia segue dei dolci avvallamenti che portano fino all'arrivo degli impianti sciistici. Dall'arrivo degli impianti ci si dirige verso destra seguendo una specia di bassa e ampia dorsale, con un ultimo breve tratto di salita più faticoso prima di arrivare alla tozza cima con la croce di vetta.