Le due Rosette


Publiziert von cai56 , 11. Juli 2019 um 17:49. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 7 Juli 2019
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:30
Aufstieg: 1595 m
Abstieg: 1588 m
Strecke:Parzialmente circolare 19,19 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Morbegno lungo le statali 36 e 38; alla rotonda all'ingresso della città svoltare a destra e dirigersi verso la Valgerola. Risalire la vallata fino a Pedesina, dove, al centro del piccolissimo paese, si sale a destra verso la chiesa più in alto. Due piccoli parcheggi.

Si prosegue nel raggiungimento delle cime non ancora visitate (e, tanto per allungare il giro, nel ritorno su quelle già più volte calpestate). Ancora una volta e anche qui stupisce il ritrovamento rarissimo ed occasionale di antichi resti di segnali turistici (CAI?) non più rinnovati da decenni e ormai nemmeno più attribuibili ad un qualche sentiero evidente. Sarà per questo che l'escursionista medio (e per medio intendo quello statisticamente più numeroso) difficilmente oltrepassa il livello dei rifugi o al massimo quello di qualche adiacente laghetto soleggiato e confortevole? O forse è meglio così per noi che ricerchiamo i dimenticati percorsi degli antichi frequentatori della montagna?


Presso la chiesetta di Pedesina si trovano subito le frecce per gli alpeggi: hanno l'aspetto di segnali stradali, ma ben presto, in questo senso, si smentiscono; infatti, dopo qualche centinaio di metri di asfalto lungo la pista forestale, si trova l'inizio del sentiero 115 in località Mulini. La bella traccia risale una valletta umida e boscosa dove i mulini sono stati sostituiti da diverse prese dell'acquedotto; oltrepassata la radura con baita di Masoncello, si seguono le indicazioni per l'Alpe Combanina entrando in una fitta abetaia di rimboschimento. [Il toponimo Combanina si riferisce ad un alpeggio molto esteso in quota, arrivando, con successive località fino ad oltre il Lago Culino]. In questa foresta la traccia di sentiero tende a scomparire nel suo percorso originale, sostituita dai ripidi segni di passaggio delle moto da trial, ma ben presto si sbuca nei vasti pascoli di Pescegarzo: due belle baite presso una inaspettata parete rocciosa tagliata di netto. Oltrepassato un breve traverso a destra, si riprende a salire lungo un dosso boscoso sempre più marcato, fino a raggiungere le due tipiche baite dell'Alpe Ciof (o Giuf), molto ben individuabili, per la posizione caratteristica, da molte angolazioni della Valgerola. Qui, occorre dire, è presente un palina con diverse indicazioni, fatta esclusione per quella principale: siamo arrivati a confluire nella GVO (Gran Via delle Orobie), ma non ci è concesso di avvedercene. Seguendo il sentiero principale che si addentra verso destra sul fondo della Val Mala, ci dirigiamo in prevalente discesa verso i pascoli della Cima della Rosetta: presso la Casera Alpe Culino intercettiamo la stretta sterrata che riprende a salire verso sinistra in direzione della Baita del Prato. Rientrando verso il fondo della Val Mala, si oltrepassa la Baita del Ven e si affronta la ripida salita (qualche scorciatoia - in realtà il vecchio sentiero originale - consente di abbreviare il percorso tagliando qualche tornante) fino allo splendido Lago Culino, sorvegliato dalla piccola Baita del Lago. La traccia sterrata prosegue fino ad una presa dell'acquedotto ed alla vicina Baita di Cima: da qui occorre proseguire a vista. Il percorso è estremamente intuitivo: bisogna solo raggiungere la bocchetta fra Monte Combana e Monte Rosetta evitando un paio di zone paludose e - soprattutto all'inizio - evitare di perdere quota nei numerosi avvallamenti; proseguendo nella salita, al di sotto delle poche placche rocciose del Monte Rosetta, sembra di distinguere un lungo traverso diagonale ascendente da sinistra a destra che, una volta raggiunto, si manifesta per quello che sembrava: un bel sentiero di varie decine di metri che, apparso dal nulla, sale, al suo termine con qualche ripido tornante, presso la bocchetta. Sul crinale, individuate le tracce di passaggio delle capre (sempre sagge le loro scelte!), si prosegue verso sinistra affrontando le poche roccette o aggirandole sui fianchi fino a terminare la salita sul crestone erboso del Monte Rosetta: inusuale il panorama sulla complessa e profonda Val Lesina che si apre verso ovest. Tornati alla bocchetta, decidiamo di fare una deviazione alla Cima della Rosetta, invogliati anche dall'aver individuato un'inaspettata ed esile traccia che traversa completamente a mezza quota il versante meridionale del Monte Combana, permettendo di non scendere di nuovo al Lago Culino; ormai solo un vecchio muro a secco costruito a terrapieno di sostegno del passaggio testimonia l'antica importanza del percorso, per il resto si procede fra le zolle di fieno selatico e qualche frana superficiale. Assolto il compito di tornare sulla Cima della Rosetta, vista anche la minaccia di un incombente temporale, torniamo velocissimi lungo il sentiero classico al lago Culino, e, da qui, proseguiamo per la via di salita fino alla Baita del Ven: troviamo sulla destra i segnali della GVO e ci avviamo con qualche saliscendi ad attraversare la valletta paludosa che anticipa il dosso pascolivo di Combanina presso l 'Alpe Ciof. Dopo un primo tratto di discesa, senza raggiungere Pescegarzo, imbocchiamo sulla destra un'ampia mulattiera indicata come possibilità alternativa di discesa a Pedesina: è un sentiero stupendo che attraversa prevalentemente pianeggiante una fitta foresta di conifere e che presenta in un paio di occasioni la costruzione di cenge artificiali intagliate nella parete rocciosa. Dopo le Baite Grasso il sentiero prosegue addentrandosi nella Val di Pai in direzione delle Alpi Combana e Stavello, fino a convergere nella loro principale via di accesso: seguiamo quindi a sinistra in discesa questa comoda traccia che, per la verità, appare attualmente un po' troppo inerbata. Il divallamento è lungo e permette di avvicinare in un paio di punti il percorso di salita (Masoncello e Mulini), ma, sempre nello spirito di variare, allunghiamo un poco il ritorno passando da Colvedro (baite rimodernate a case di vacanza), fino a trovare la pista asfaltata (già percorsa inizialmente in salita) che riconduce a Pedesina.


https://www.relive.cc/view/g37076776955

Tourengänger: cai56, chiaraa
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Kommentare (2)


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sciurapina hat gesagt:
Gesendet am 16. Juli 2019 um 15:10
Anche questa degna di nota !!!

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 16. Juli 2019 um 16:02
E ancora meglio l'estensione al Monte Combana lungo la cresta di erba e rocce, non difficile ma esposta.


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