Dallo Zucco 1232 m al Sornadello 1580 passando da...
Altra bella giornata da sfruttare. Decidiamo di andare a completare il giro interrotto lo scorso autunno.
Lasciata l’auto in Piazza Dante a San Pellegrino Terme seguendo la Poge traccia passiamo dalla Baita degli Alpini e imbocchiamo il sentiero panoramico impegnativo.
Del panoramico non ha molto, si cammina sempre in verticale e il naso è puntato sul terreno, nonostante ciò è un bel sentiero, che alterna brevi passaggi su roccette, alcuni evitabili seguendo il sentiero. Fanno eccezione gli ultimi metri, è inevitabili.
Raggiunta la gigantesca croce, 23 m mi sembra abbia detto il ragazzo in cima, doverosa una bella sosta per ridare vita alle ginocchia.
Proseguiamo con una breve discesa, raggiungendo il bivio per San Pellegrino. Svoltiamo a sx e ci incanaliamo nel sentiero recintato…ovvero vietato uscire dal sentiero…
Il sentiero si sdoppia e noi rimaniamo a dx, seguiamo sempre la Poge traccia che ci porta sul prestigioso Zuccone dell’Arco e l’ancora più prestigiosa Corna dell’Arco, imperdibili…valgono un’escursione!!!
Da non tralasciare nemmeno il Crosnello…
Dopo questa infilata di prestigiose cime, facciamo una sosta alla Cappella Crosnello e quindi riprendiamo la salita per il Pizzo Cerro, non più soli ma con tanti gitanti, si vede che siamo nei pressi di un rifugio.
I prati attorno sono gremiti da bagnanti e le braciole sono sul fuoco. Raggiungiamo la cima per una sosta all’ombra della cappella e lontani dalla lozioni solari!
Ritornati quindi per poco sui nostri passi proseguiamo per il Castel Regina e torniamo ad essere soli o quasi.
Dalla cima scendiamo ripidamente al colletto della Corna Camoscera e con una breve risalita attrezzata raggiungiamo la cima. La ferrata diversamente da quanto letto è in buone condizioni anche se sembra non facciano più manutenzione.
Inizialmente avevamo pensato di terminare qui la salita ma ci facciamo prendere la mano e proseguiamo salendo al Monte Foldone. Giunti al colletto dove su un sasso una freccia indica la salita, invece di rimanere sul traverso, saliamo sul terreno libero ad un altro colletto, e quindi in cima dove c’è una sorta di bastoncino.
Scendiamo alla baita Foldone e qui facciamo una bella sosta.
E ora? Sornadello si o no? Proseguiamo quindi fino al bivio per una salita e discesa veloce.
Proseguiamo fino al cartello che indica Forcella Bura/Corna Grande. Continuiamo per la Corna Grande alla ricerca di un sentiero che abbiamo sul GPS. Infatti appena il sentiero curva e scende leggermente, sulla dx notiamo una freccia rossa su una sasso. La traccia all’inizio non è molto evidente ma è ben bollato. Raggiunta una baita diventa ora un bel sentiero che seguiremo fino al Molinasco.
Dal Molinasco scendiamo a Cà Boffelli dove imbocchiamo una bella mulattiera poi sentiero che tagliando la strada raggiunge Alino.
Senza raggiungerne le case un segnavia ci indica San Pellegrino. Raggiungiamo la località Boine e quindi sempre per bella mulattiera continuiamo la discesa a San Pellegrino passando infine dalla località Paradiso.
Gran bell’anello, i sentieri indicati sulle cartine con partenza da San Pellegrino sono infinitamente meno di quelli che si trovano nella realtà. In particolare quello utilizzato per scendere dal Sornadello è messo meglio di tanti altri indicati come sentieri CAI.
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