Monte Sornadello (1580m) e Pizzo Grande (1575m) da Cavaglia

La voglia di starsene isolati e immersi nella pace della natura è stata ben soddisfatta con il semplice e modesto giro che vi presenterò.


Arrivata a Cavaglia mi accorgo di essere già stata qui, in una gita con gli amici Simone e Federico. Dal paese (auto lasciata lungo la strada) ho preso l'unico sentiero indicato che passa fra delle case rustiche per poi scendere leggermente e portarmi nel bosco, su un sentiero piano e abbastanza largo.  Alle prime indicazioni seguo per "Corna Camoscera", sentiero n.596, fino al bivio per il sentiero attrezzato. Continuo sul sentiero normale con destinazione M. Coren. Passo a fianco una falesia, fatta di diversi settori: lucertole, stretching, sole...e probabilmente tanti altri settori!
Non lontano dalla falesia, lungo la salita, si trova una fonte d'acqua naturale. Proseguo fino a raggiungere l'arrivo della via ferrata, la quale si conclude con una scaletta in ferro.
La salita termina su una sella dove a destra si va per "Castel Regina" e dritto per "Foldone Sornadello". Seguo per quest'ultimo e già vedo il Monte Foldone ricoperto di zucchero a velo. 
Girato l'angolo già trovo il sentiero, ora ben più stretto, bello bianco e in più punti sono costretta a rallentare e prestare molta attenzione per non scivolare. La neve infatti è abbastanza fresca non aderisce per nulla al suolo ma la si trascina con i propri piedi. Sempre nel bosco arrivo ad un altro bivio da cui si può risalire a "Castel Regina" oppure continuare per il Monte Sornadello.
La mia meta la conoscete pertanto continuo per quest'ultima direzione. Da qui il sentiero è più comodo, meno parti esposte e più sicure. Passo da più postazioni di caccia, fortunatamente ora non attive, e dopo l'ultimo strappo di salita giungo alla piana dove si trova la deliziosa "Baita Foldone".
Il cielo è parecchio nuvoloso e superato l'alpeggio inizia a nevicare intensamente ma brevemente.
Il sentiero ben segnato con triangoli rossi sugli alberi e verniciature bianco rosse sui massi a volte sono nascosti dalla neve, ma rimane comunque molto intuitivo e di facile orientamento.
Il sentiero sulla mia traccia gps svolta leggermente a sinistra portandomi oltre, ma sul fianco, la cima indicata come Monte Sornadello. Sempre nel bosco innevato giungo ad un punto dove una freccia rossa verniciata su di un albero indica di risalire il pendio come per tornare indietro. Arrivo così alla cima del Sornadello.
Una breve pausa decisionale se continuare per il Pizzo Grande o tornare indietro ed ammirare quel poco panorama che si riesce a scorgere.
Scendo il pendio e in venti minuti arrivo al "Pizzo Grande", ben identificabile con quella grossa croce. Da qui il panorama è coperto completamente da nuvoloni neri, ma la quiete che si assapora è inappagabile. 
Nessun anima fino ad ora se non sulla strada del ritorno, un signore salito al Pizzo da una frazione di San Giovanni in Bianco.
Sempre sui miei passi fino a tornare al bivio per "Castel Regina". Da qui una ripida e scivolosa salita che richiede anche l'appoggio delle mani, porta velocemente alla croce di Castel Regina.
Un semplice sali e scendi in cresta, ripulito dalla neve, porta all'ultimo bivio: dritto per il "Rifugio Lupi di Brembilla" e a sinistra per Cavaglia. 
Scendo per il sentiero 596bis per tornare in paese senza passare dal rifugio. Una discesa di mezz'ora che mi dona una pace assoluta coccolata dal cinguettio degli uccelli nel silenziosissimo bosco. Solo le campane, a pochi passi dal paese, spezzano il silenzio: è mezzodì.