Passo Meridionale della Vedretta...quasi.


Publiziert von cai56 , 18. Oktober 2017 um 20:27. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 6 Oktober 2017
Wandern Schwierigkeit: T4- - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:00
Aufstieg: 1690 m
Abstieg: 1692 m
Strecke:Andata e ritorno 14,41 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano ad Ardenno lungo le statali 36 e 38; appena superato il ponte sul torrente Màsino si svolta a sinistra e si risale tutta la Valmàsino fino alla località Bagni. Parcheggi abbondanti presso l'albergo delle terme, attualmente chiuso.

Peccato per la mancata conclusione: ancora 80 metri di dislivello ed una decina di minuti, e il passo sarebbe stato raggiunto, al suo affaccio sulla soleggiata Valle dei Ratti. Ma l'improvviso ed imprevisto (almeno con questa intensità) alzarsi del vento scandinavo ha trasformato la residua neve soffice e gli scoli di fusione in una lastra di ghiaccio. Certamente, il percorso è segnalato - a parte un tratto sconvolto da un recente franamento di blocchi - ma la sensazione di isolamento e di "alta montagna" è veramente intenso: solo qualche impronta di stambecco attenua l'apparenza di deserto di granito.


Oltrepassate le costruzioni delle terme dei Bagni del Masino, si prosegue in piano lasciando a destra le indicazioni per il Rifugio Gianetti; quindi si comincia a risalire su sentiero sassoso una foresta di faggi (evitare anche un secondo bivio verso sinistra, che conduce alle cascate del Ligoncio). Dopo le baite in rovina del cosiddetto Pian del Fango, un nuovo tratto nel bosco su traccia ancora ripida conduce all'aperto presso gli antri sotto enormi massi dell'Alpe dell'Oro. Oltre, si sale il faticoso pascolo spesso sfruttando affioramenti di placche granitiche formanti veri e propri "sentieri di pietra"; in breve si raggiunge il visibile Rifugio Omio. Trascurato sulla destra il sentiero principale (Sentiero Risari) per il Rifugio Gianetti, si passa sul lato sinistro della costruzione, dove si trovano le indicazioni per tre valichi: evitando subito la traccia più bassa (Bocchetta di Medaccio e Val Merdarola) si sale lungo il percorso comune dei due Sentieri "Dario di Paolo" del CAI Como; il percorso, pur abbondantemente segnalato a vernice (molto sbiadita e ormai "mimetica" con l'ambiente), è poco visibile sul terreno: qualche traccia di passaggio e lunghi tratti fra i blocchi di roccia tendono a far sviare facilmente. Un nuovo bivio si presenta con scritte sui massi: si lascia a destra la direzione per il Passo Ligoncio e la val Arnasca. Si continua invece dirigendosi in una valletta di magri pascoli e molte rocce, in avvicinamento alla parete della Sfinge (frequentata area di arrampicata); i segnali insistono verso sinistra facendoci spostare verso tre susseguenti sbalzi di livello: la meta del passo non è facilmente individuabile in un'area di accumulo di blocchi di ogni dimensione. Attraversate due vaste placconate percorse da rivoli di fusione, si intuisce il probabile punto di valico: ma qui una apparentemente recente frana di massi azzera i segnali a vernice. Decido di salire per la linea di massima pendenza su di un terreno che si rivela assai instabile: i massi non sono assestati e sono cosparsi di minuti frantumi e ghiaie; oltrepassata la fascia infida ci ritroviamo in una conca prevalentemente nevosa a poche decine di metri dal passo; i segnali ricompaiono. Come detto nell'introduzione, a questo punto il repentino sbalzo verso il basso della temperatura e la mancanza di ramponi ci inducono a fermarci ed a ritornare.

Rimane da dire che, a vista, le difficoltà erano finite/analoghe alle precedenti, forse addolcite - con opportuna attrezzatura - dal livellamento della neve portante.

Leggendo una delle mie solite vecchissime guide alpinistiche della zona, mi aveva attirato l'attenzione il Pizzo della Vedretta, adiacente a questo omonimo passo: viene descritto come raggiungibile in breve con facile arrampicata su gradoni di rocce accatastate. Ho potuto guardare bene ovviamente solo dal lato della Valle dell'Oro, ma mi è sembrata una descrizione semplicistica: il pendio, sicuramente non difficile, è però interrotto da una tozza torre/anticima a lastroni; se la struttura si rivelasse aggirabile per cenge, non esisterebbe alcun problema, ma.... bisognerà andare a vedere.
   TrascuratTTT  Tt      parete della Sfingep

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (4)


Kommentar hinzufügen

danicomo hat gesagt:
Gesendet am 19. Oktober 2017 um 18:42
Percorso tanti anni fa, poco dopo l'inaugurazione del tracciato (ricordo di un ragazzo comasco, Dario Di Paolo, morto in un incidente stradale in Sudamerica).
Parte dal Brasca e sale al Passo del Ligoncio, poi Omio e il Passo della Vedretta provato da te e successiva discesa al Volta.
Spiace lo scolorimento dei segni che racconti e spero almeno in buono stato due essenziali tratti di catene da Passo Vedretta sulla Valle dei Ratti e dal Bivacco Valli a Passo del Ligoncio.
Bel ricordo, grazie....
Daniele

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Oktober 2017 um 19:04
Sembra che le catene siano in buono stato; quelle del Passo Ligoncio sicuramente.
Il Passo della Vedretta mi sembra trascurato assai: le uniche - pochissime - tracce di passaggio si fermano alla Sfinge.
I crolli a est del passo sono cospicui e attivi: conviene aggirare la conca sotto il passo da sinistra.
Ciao
Marco

gbal hat gesagt:
Gesendet am 19. Oktober 2017 um 19:11
Molto eloquenti foto e film.
A volte bisogna fermarsi ma col proposito di tornare a completare l'opera.
Bravi

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 20. Oktober 2017 um 10:57
Parole sante. Non c'è dubbio.


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