La Fradusta (Gruppo Pale di San Martino)


Publiziert von Andrea! , 7. September 2017 um 22:52.

Region: Welt » Italien » Trentino-Südtirol
Tour Datum:16 August 2017
Wandern Schwierigkeit: T4- - Alpinwandern
Klettersteig Schwierigkeit: K2+ (WS+)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 2 Tage
Aufstieg: 2500 m
Strecke:25,1 km a/r
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Albergo Cant de Gal (Malga Canali), in Val Canali (Primiero, Trentino). Solo parcheggi a pagamento, in tutti gli altri posti disponibili vige il divieto di parcheggio dalle 21 alle 7 (quindi consentito solo il parcheggio durante il giorno).

Nelle nostre due uscite nel gruppo delle Pale di San Martino, ci era mancata la visione del famoso altopiano delle Pale e quindi decidiamo di tornare in zona, avendo come obiettivo "ufficiale" la cima della Fradusta ma cogliendo anche l'occasione per effettuare un giro più ampio che svilupperemo in due giorni ... anche perchè la partenza dell'escursione risulta relativamente lontana dal nostro campeggio.

Arrivati di buon ora nella zona di Malga Canali, Albergo Cant del Gal, ci vediamo costretti a parcheggiare in un evidente divieto di sosta notturno ... la cosa ci lascia perplessi ma con il dichiarato arrivo di temporali nel pomeriggio non possiamo assolutamente partire da più in basso ed allungare il percorso. Normalmente siamo molto ligi a questo tipo di regole ma oggi dobbiamo fare un'eccezione.

Prendiamo il Sentiero 719 per poi seguire i cartelli che indicano la Ferrata Dino Buzzati sul sentiero 747, anche se dalle mie relazioni dovrebbe essere soltanto un sentiero attrezzato. Si sale lungo un sentierino dapprima nel bosco e poi in un canalino detritico fino a giungere all'attacco. Proseguiamo lungo un primo tratto di cavo senza particolari difficoltà, in un ambiente bello ma che si potrebbe definire "minore" rispetto ai colossi osservati lungo la ferrata Bolver-Lugli verso Cima Vezzana. Dopo aver attraversato un canale detritico il percorso prosegue e va ad affrontare un'aerea scaletta lungo un spigolo roccioso, passaggio che in effetti innalza al livello di ferrata tutto il percorso. Il passaggio è molto estetico ed esposto ma la presenza di numerose staffe lo rende abbastanza semplice dal punto di vista tecnico.

Solo una volta usciti da questo passaggio vediamo, all'interno di un camino con sasso incastrato, una vecchia scaletta e vecchi cavi e mi torna alla mente la relazione che in effetti parlava di un passaggio stretto in una fessura. Capiamo che negli ultimi tempi il percorso della Dino Buzzati è stato modificato, optando per far passare il cavo (e le staffe) all'esterno della fessura, promuovendola così da "Sentiero Attrezzato" a "Ferrata".

Ora proseguiamo lungo un normale sentiero fin poco sotto alla Cima Cimerlo dove inizia nuovamente un tratto di percorso attrezzato che richiede attenzione e che permette di passare sotto ad alcune eleganti guglie e giungere così al pendio per la Cima di Stanga su cui giungiamo insieme alle prime gocce di pioggia nettamente in anticipo rispetto alle previsioni. Facciamo appena in tempo a ripararci dentro al Rifugio Madonna del Velo che si scatena un bel temporale. Il nostro programma prevedeva di continuare e pernottare al Rifugio Pradidali ma vista la situazione meteo decidiamo di sostare qui anche se poi più tardi tornerà a splendere il sole ... ma forse troppo tardi per giungere al Pradidali in tempo per cena e soprattutto con la consapevolezza che avremmo trovato le altre ferrate bagnate e poco sicure.

E siccome ogni mal non vien per nuocere, alla fine ci troveremo a pernottare in un accogliente e caloroso rifugio insieme soltanto ad altre 7 persone: ottimo!

Varie fonti meteo sembrano dare opzioni diverse per l'evolversi della giornata successiva, intanto noi al risveglio, ci godiamo il cielo splendente che ci accompagnerà per quasi tutta la mattinata. Proseguiamo la nostra escursione andando ad attaccare la Ferrata del Velo che transita sotto allo Spigolo del Velo, famosa via di arrampicata. Questa ferratina è abbastanza breve e non presenta particolari difficoltà. A fine ferrata si continua lungo il sentiero ben segnato per giungere al Porton, una favolosa e bellissima forcella che sembra proprio l'ingresso per un immaginario mondo. Una delle immagini più straordinarie che mi porterò come ricordo di queste escursioni.

Qualche staffa particolarmente aerea e una scaletta permettono di scendere il primo tratto di rocce verticali. Poi si continua in discesa lungo uno dei soliti canaloni detritici fino all'inizio (o alla fine, dipende dai punti di vista) della Ferrata del Porton. Il primo tratto è un susseguirsi di staffe abbastanza esposte, inizialmente in salita per poi scendere ed effettuare un traverso solo con il cavo. Qui incrociamo un gruppetto partito dal Rifugio Pradidali che facciamo passare prima di continuare con un ultimo passaggio su staffe verticali per poi toccare "terra" e risalire al Rifugio.

L'ambiente intorno al Rifugio è qualcosa di favoloso: torri, torrioni, pareti catturano lo sguardo ... ambiente unico.

Dopo la meritata pausa continuiamo il nostro cammino dirigendoci nell'ampio vallone dove un piccolo praticello verde ci regala un fulmine di colore in questo ambiente roccioso. Si prosegue nel suggestivo vallone, tirando dritti all'ultimo bivio che indirizza verso il Rifugio Rosetta. Qui non si vedono cartelli o bolli sul terreno ma il tracciato è evidente: alcuni bolli e ometti li ritroveremo più in alto, essenziali (anche se alcuni fuorvianti) per orientarsi in questo ambiente che inizia a coprirsi di nebbie. Finalmente arriviamo ad osservare il Ghiacciaio della Fradusta anche questo ormai ridotto ai minimi termini e vaghiamo con lo sguardo lungo l'ampio altopiano delle Pale: lunare! Chissà come deve essere percorrere questi tracciati con la neve.

Dopo il Passo della Fradusta arriviamo ad un'altra bocchetta (dove Manuela mi aspetterà) mentre io faccio il mio allungo per la vetta che raggiungo seguendo gli ometti ed alcuni bolli su semplice terreno roccioso. Purtroppo il panorama è compromesso dalle nubi, riesco solo ad osservare verso il basso alcuni laghetti ed avere una maggiore idea dell'estensione dell'altopiano. Ripresa Manuela proseguiamo verso la Forcella Alta del Ghiacciaio e Passo Canali che raggiungiamo ormai sotto la pioggia. Siamo così costretti ad affrontare la lunga discesa al Rifugio Treviso sotto l'acqua. Fortunatamente smette poco prima di giungere al Rifugio, permettendoci così di effettuare una bella pausa seduti comodamente fuori.

Ora non ci resta che scendere a Cant del Gal e affrontare gli ultimi noiosi due chilometri e mezzo su asfalto per andare a riprendere la macchina su cui ovviamente troviamo la multa.

Tourengänger: Andrea!
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (4)


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Daniele hat gesagt:
Gesendet am 8. September 2017 um 08:13
Se lo facevate qualche giorno più tardi, rischiavamo di incontrarci...
Ciao.

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 8. September 2017 um 08:14
Azz ... peccato!
A.

andrea62 hat gesagt:
Gesendet am 8. September 2017 um 10:20
Bellissimo itinerario!
Ciao

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 11. September 2017 um 18:40
Grazie.
Merita davvero.
A.


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