Quasi Pizzo Ragno (2289m)


Publiziert von martynred , 13. Februar 2017 um 09:10. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:15 Januar 2017
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:15
Aufstieg: 1120 m
Strecke:10 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Gagnone (VB)

E' da questo autunno che ho in wishlist il Pizzo Ragno, per il solo motivo che mi affascina il nome.
Decidiamo così di provarci. Siamo "costretti" a partire tardino per recuperare qualche ora di sonno.




Sono le 9.00 quando, parcheggiata l'auto nel grande parcheggio gratuito vicino la piccola chiesetta di Gagnone (via alla Riva), ci incamminiamo passando di fronte la chiesa e, risalendo una corta ma ripida salita asfaltata, caratterizzata da 3 fontanelle gelate, oltrepassiamo le rotaie del piccolo paesello. 
Passiamo da qualche vicolo per giungere in un prato ricoperto di neve. Qui si trovano le indicazioni per il Pizzo Ragno. Seguiamo il sentiero e manteniamo la destra al primo bivio. Si attraversa un piccolo torrente, ora secco, e si prosegue sul sentiero ben visibile se pur innevato. 
Il sentiero si fa più ripido e intervallato da larghi gradoni fino a giungere all'Alpe Campra. Da qui, quota 1385 metri, possiamo vedere il lontano Pizzo Ragno. Il sentiero sembra portarci in direzione est rispetto la cima. Infatti, il sentiero svolta completamente a sinistra e ci ritroviamo immersi in un bosco ormai spoglio. Uno davanti all'altro proseguiamo dritti, sullo stretto percorso molto pianeggiante. Superata una leggera salita ci ritroviamo al Colle del Ragno, uno spiazzo ben innevato e con due massi perfetti per una breve sosta. Anche qui sono presenti le segnaletiche per il Pizzo, tempo previsto: 1h 45m senza neve.

Pochi passi e non siamo più protetti dagli alberi. La salita ora diventa più ardua, la neve è fresca, molto farinosa, e i nostri arti inferiori sprofondano di ameno 40 cm a tratti. Seguiamo il filo di cresta, inseguendo quella che ci pare essere una traccia estiva, nessuna impronta è presente sul terreno. Una distesa di rododendri fa da tappeto alla neve. Sempre più ripida avanziamo con l'aiuto dei bastoncini e di quei pochi rami o cespugli che troviamo. Risaliamo qualche roccetta innevata e stiamo attenti a non cadere in qualche buco fra i grossi massi nascosto dalla neve. La quantità e la tipologia di neve, l'ambiente ostile e il forte vento freddo rendono l'avanzamento troppo lento per poter raggiungere la cima (ancora 400 metri) in tempo limite per scendere ancora con la luce naturale. E' così che dobbiamo abbandonare la vista spettacolare che si gode da quassù. Ci voltiamo e salutiamo il Pizzo Ragno e la sua anticima e scendiamo velocemente al Colle.

Da Colle del Ragno riprendiamo i passi dell'andata ma, con traccia gps a portata, ritroviamo il sentiero alternativo di discesa. Non riusciamo ad individuarlo per assenza di segnaletiche e/o vernice su alberi o massi, ma tentiamo comunque. Scendiamo lungo il bosco cercando di non scivolare sulla neve poco stabile, anch'essa scivolosa sul tappeto di foglie marce. Nessun segno presente, camminiamo controllando di tanto in tanto la traccia presente su OruxMaps. Puntando a valle arriviamo all'Alpe Rosso, dove io andrei subito ad abitare!

Nessuna anima incontrata lungo il sentiero fin ora, proprio a due passi da qui vediamo in lontananza un escursionista probabilmente del posto. Sicuramente lui si trova sulla traccia corretta, noi proseguiamo comunque sui nostri passi e sbuchiamo sulla strada jeppabile che avevamo incontrato in andata. Svoltiamo a destra e superata una leggera curva scendiamo per un sentiero che ci riporta fra i vicoli di Orcesco. Seguiamo la via dell'andata fino la macchina. 
Notiamo, a lato del passaggio ferroviario, una targa che ricorda il filologo Zingarelli, che qui visse un periodo non specificato parte della sua vita.



Eravamo partiti prevenuti, consapevoli che avremmo potuto non raggiungere la cima. A mio giudizio, differente da quello di Federico, partendo almeno 2 ore prima ci saremmo riusciti, certo con molta fatica e attenzione. La scelta è stata presa per non ritrovarci a rientrare col buio o peggio ancora a ritrovarci in situazioni difficilmente gestibili in autonomia senza corda. I ramponi, nello zaino, non erano di alcun aiuto, sarebbero stato più appropriate delle ciaspole.

Tourengänger: botticchio, martynred


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