rifugio Gugiatti - Sertorelli m.2137 (SO): aspettando la luna piena...emozioni uniche!


Publiziert von Alberto , 18. November 2016 um 10:27.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:13 November 2016
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Aufstieg: 827 m
Strecke:Scessa m.1272 – Arcin m.1700 - Alpe Mara m.1749 – bivio quota 1780 - Alpeggio a quota m.1950 – rifugio Gugiatti Sertorelli m.2137
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Milano - S.S.n° 36 dello Spluga - Lecco - Colico - S.S.n° 38 dello Stelvio - Morbegno - Sondrio: seguire le indicazioni per Tirano,superare l'incrocio semaforico dove a destra vi è la stazione e al successivo incrocio con semaforo prendere a sinistra,per la strada panoramica dei castelli,giunti in territori di Montagna in Valtellina,prendere la stradina che sale a sinistra per il centro dove vi è la chiesa - seguire le indicazioni per S. Maria e poi per Alpe Mara
Unterkunftmöglichkeiten:rifugio Gugiatti
Kartennummer:geografiche: kompass: Bernina - Sondrio / cns n° 278 monte Disgrazia

Sabato giornata da favola,ma non potevo azzardarmi nel programmare un uscita perché smontavo dalla notte: nessun problema,mi accontenterò come sempre.
Decido di andare al rifugio Gugiatti - Sertorelli per vedere se riesco a fare delle foto alla luna piena che sovrasta l'eccellente panorama offerto da questa struttura,posizionata su di un balcone naturale dove lo sguardo spazia su tutta la catena orobica valtellinese.
Alle ore 8,15 mi incammino dopo aver lasciato l'auto a quota 1310,ad un tornante poco sopra la località Sciessa: oltre si sarebbe potuto proseguire se attrezzato di gomme da neve,o di catene che francamente non avevo intenzione di montarle.
Un po di dislivello in più già lo avevo calcolato: ore di viaggio, a/r,ore di cammino a/r mi dovevano permettere di poterci stare dentro per giungere sul posto di lavoro per iniziare il secondo turno.
Procedo a piedi e poco dopo sulla sinistra vi è una stradetta dove a monte si vede il casello dell'acqua con tanto di segnaletica rosso/bianco: questo percorso già lo conosco e arrivato ad un certo punto decido di seguire delle impronte nella neve,magari è un ulteriore scorciatoia ma,mi rendo conto che non sa da fare,in quanto dopo aver superato un ultimo bivio sopra le baite di Arcin,prendendo a sinistra mi ritrovo che il tracciato attraversa il torrente Davaglione e poi scendeva,quindi ritorno sui miei passi e prendo a seguire la diramazione che andava a destra,la quale sbuca sulla vecchia carrareccia proveniente da destra.
In questo caso già si taglia parecchio,perché tale carrareccia la si prende proseguendo a piedi la strada sterrata fino oltre le 4 baite che si trovano lungo il rettilineo in direzione est,alla quota 1440,staccandosi sulla sinistra e su un albero (bisogna percorrerne quasi una decina di metri per vederla) vi è la segnaletica che ne segnala il tracciato da seguire.
Procedendo si perviene ad incrociare la strada sterrata che la si taglia fino a riprenderla dove il rettilineo ci accompagna al bivio di quota 1780: si prende la strada in salita e poi si procede fino ad una sorta di slargo dove a sinistra prende a salire il tracciato che sbuca alla malga di quota 1950.
Da qui si segue per un breve tratto la stradetta e se si riesce a individuare il sentiero (quando vi è la neve) si prende a sinistra e con 3 tratti a zig-zag abbastanza lunghi si perviene alla recinzione del bacino e ci si introduce sulla sterrata che giunge al bacino a monte con segnalazioni.
La segnaletica dice che in 15 minuti si è al rifugio: si tenga presente che per il periodo in cui l'acqua al rifugio non è presente,la si deve prendere al torrente che si attraversa tramite la stradetta e dal quale ci vogliono circa 12 minuti per giungere al rifugio.
La strada dopo aver superato il guado,sale fino alla quota di 2160 metri per poi cominciare a scendere,passando prima dall'alpe Cavallina m.2150: il rifugio è dotato di una bricolla con tanica per il trasporto dell'acqua che tra andare e tornare compreso il prelievo,penso ci vogliano 30 minuti per avere acqua da bere, per cucinare,lavare le pentole (consigliabile i piatti di plastica) e per pulire il pavimento che s'insozzerà non poco.
Giungo al rifugio alle ore 10,45 (compreso 30 minuti tra andare e ritornare al bivio per prendere il sentiero che conoscevo) km. 6,560 min.147 disl.+827.
Apro e appena entro ben si nota il pavimento sporco,ma anche non passato con la scopa oltre alle pentole sullo scolatoio comprensive di una voncia oltre all'immaginazione: posate a decine comprensive di alcune con incrostazioni (probabilmente erano persone affetti da cecità...) che ho provveduto a togliere.
Mi procuro neve per farne acqua da utilizzare (di cui ne lascio un bel po per quelli che verranno) e nel frattempo che attivo il camino e la stufa,giungono una coppia di Sondrio che notano le stesse cose: lui conosceva bene uno dei due alpinisti deceduti a cui è stato dedicato il rifugio.
Alle 12,30 ci salutiamo e verso le 13,30 ecco arrivare uno con la bike: GRANDE!!!!
Mi dice che è la prima uscita con la bici (alla faccia) che è salito da Sondrio: poi aggiunge che ora sta arrivando la stagione dello sci alpinismo (quindi ho capito che è uno sportivo di quelli tosti visto che fa anche gare podistiche) e che la bici non la userà per parecchio tempo.
Breve sosta e poi riparte per la discesa verso Carnale,mentre io preparo legna di scorta nella cassapanca: pensavo che anche in questo rifugio si fosse pensato di togliere il camino per sostituirlo con una stufa da riscaldamento che ridurrebbe il consumo di legna ma aumentandone il potere calorico anche più stabilmente.
Appena lasciavi che si formasse la brace per proseguire con la sola cucina economica,si sentiva parecchio la frescura,quindi aggiungevo un poco di legna per mantenere costante,ma senza soffocare dal calore,l'uniformità di calore nel locale che era un impresa un po difficile.
Dopo aver fatto tutte le pulizie e considerando che la giornata non è stata proprio una delle migliori,attendo con speranza di poter vedere la luna raggiante che illumina la zona...e ciò si avvera: con la mia baracchina di macchina fotografica cerco di catturare delle immagini anche notturne che ben dimostrano il miglioramento della meteo che veniva annunciata per il giorno di lunedì.
La notte passa tra l'insonnia e dormi/veglia,a far foto e guardando il chiaro all'interno della struttura illuminata dal chiar di luna: lo spettacolo che si poteva ammirare all'esterno da quassù era di una bellezza che solo il fortunato presente poteva capire quanto era privilegiato.
Poi arriva l'ora di alzarsi...

Tourengänger: Alberto


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Kommentare (2)


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Francesco hat gesagt:
Gesendet am 18. November 2016 um 15:55
..Ciao Mitico----
Ricordo bene quella posizione, invidiabile !!!
Un caro saluto, Francesco-

Alberto hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. November 2016 um 09:40
ciao Francesco: sembre bello fare una 2 giorni in questo posto...però se levano il camino e mettono una stufa a legna da riscaldamento si sprecherebbe molta meno legna e ci sarebbe più calore uniforme.
Chissà, magari un giorno lo faranno come lo han fatto in altre strutture, ciao!


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