Serles (2718 m)


Publiziert von siso , 16. September 2016 um 21:45.

Region: Welt » Österreich » Zentrale Ostalpen » Stubaier Alpen
Tour Datum: 4 September 2016
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: A 
Zeitbedarf: 5:15
Aufstieg: 1080 m
Strecke:Maria Waldrast (1638 m) – Serlesjöchl (2384 m) – Serles (2717 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Dalla Svizzera: Feldkirch – Tunnel dell’Arlberg – Autostrada A14 – Autostrada A12 – Innsbruck – Wipptal – Matrei am Brenner – Maria Waldrast (1638 m).
Unterkunftmöglichkeiten:Locanda di Maria Waldrast; alberghi a Matrei.
Kartennummer:Extra Tourenkarte Stubaital, Kompass. 1:35000; Wanderkarte Stubai, Alpenwelt Verlag Bruneck– 1:40000.

La leggenda del Gigante Serles

 

Chi non conosce questa imponente montagna nella Valle dello Stubai, visibile da buona parte della valle dell’Inn, da Innsbruck e dalla Wipptal?

Attualmente le sue tre cime rocciose si innalzano fiere verso l’alto e rappresentano l’obiettivo quotidiano per molti escursionisti.

Molto tempo fa, però, con il nome di Serles non si pensava a nulla di positivo perché Serles era un gigante rozzo che qui governava come Re delle Alpi dello Stubai. La moglie e il suo consigliere non gli erano da meno; i tre formavano una squadra affiatata e terribile, che provocavano disgrazie e sciagure tra gli esseri umani e gli animali. Re Serles amava andare a caccia, comportandosi in modo crudele e selvaggio; i suoi cani feroci creavano scompiglio anche tra le greggi. Un giovane pastore, che osò ferire con una freccia un cane del sovrano, subì una punizione esemplare: venne fatto sbranare dai cani.

La conseguenza di questo atto crudele fu immediata: apparvero profonde nuvole nere, ci furono scrosci e sibili, a cui seguì una terribile tempesta, mai vista fino ad allora in Tirolo. Quando, dopo molte ore, la tormenta cessò apparve un nuovo picco nella Valle dello Stubai: il Re Serles. Alla sua destra c’è la moglie e alla sinistra il suo consigliere.

Nelle notti con piogge particolarmente intense, i viandanti del Brennero hanno spesso sentito l’abbaiare e l’ululare di molti cani e hanno visto dei fulmini scatenarsi dalla tre cime. La caccia selvaggia del Gigante Serles non è ancora dimenticata.

 

Inizio dell’escursione: ore 9:00

Fine dell’escursione: ore 14:20

Temperatura alla partenza: 15,5°C

Temperatura al rientro: 23.5°C

Pressione atmosferica ore 9.00: 1019 hPa

Isoterma di 0°C a 3800 m

Sorgere del sole: 6.38

Tramonto del sole: 19.48

 

Per raggiungere il punto di partenza dell’escursione mi devo spostare in auto dalla Valle dello Stubai, lungo la Brennerbundesstraße (B182) fino a Matrei, dove un evidente cartello segnaletico mi indirizza al Santuario Maria Waldrast, lungo una strada a pedaggio (5.- €; il parcheggio presso la chiesa è gratuito). Il monastero è ubicato in posizione idilliaca e romantica a 1641 metri di quota, ai piedi della Serles. Maria Waldrast è uno dei luoghi di culto mariani più antichi del Tirolo.

Parto alle nove in punto dal piazzale della basilica, dopo aver sorseggiato la freschissima acqua della fontana, presa d’assalto dai fedeli con bottiglie e taniche di ogni dimensione, in quanto ritenuta benedetta. A pochi metri di distanza una vasca permette pure di camminare a piedi scalzi nell’acqua benedetta: un’abluzione purificatrice contemplata per altro da diverse religioni.

Da tempi remoti vengono riconosciute a questa sorgente eccezionali capacità curative, e la fede nel potere salutare dell’acqua è stata di enorme aiuto a molte persone. L’acqua, che sgorga energicamente in senso rotatorio verso destra, è molto rinfrescante e viene utilizzata spesso anche nella terapia con i Fiori di Bach.

Il sentiero, classificato come no. 121, si immette subito nel bosco di conifere in direzione SW, a Nord della Matreier Grube. All’inizio la pendenza è assai limitata, inoltre, fatta eccezione per qualche valloncello privo di alberi e ricoperto di sfasciumi, si sviluppa all’ombra. All’abetaia segue il mugheto, la fascia di pini mugo, alti un paio di metri, che stabilizzano il terreno pietroso e contribuiscono a proteggere il fondovalle dalle slavine. Mi trovo in un’area protetta di 180 km2 denominata LSG Serles (Landschaftsschutzgebiet Serles-Habicht-Zuckerhütl). Per avere un confronto, dirò che l’area del Parco Nazionale Svizzero è di 172,3 km2 .

Dopo un’ora di cammino, a circa 2030 m di quota finiscono gli arbusti ed inizia il pascolo. Il sentiero piega a Nord, in direzione del Serlesjöchl, una sella posta tra la Rote Wand, a sinistra, e il Serles a destra. Adesso la salita si fa più ripida, comunque i numerosi tornanti salvaguardano i muscoli delle gambe. Ho il piacere di assistere alla transumanza di un piccolo gregge di pecore guidata da un giovane pastore che attira le bestie con ripetuti versi gutturali e offrendo loro… manciate di segatura di legno.

Dopo un’ora e cinquanta di cammino arrivo alla sella; tutti gli escursionisti qui fanno una sosta, sia per ammirare il panorama sulla Stubaital, in particolare sull’alpeggio Wildeben (1781 m), sia per dissetarsi prima di affrontare l’ultima erta sul versante sudoccidentale del Serles. Qualcuno rinuncia alla cima e aspetta su questo giogo il resto del gruppo, con il telefonino in mano, per essere informato in tempo reale sullo sviluppo dell’ascensione.

La parete rocciosa viene superata all’inizio con una scaletta metallica di sei pioli (un gioco da ragazzi) e poco oltre con un paio di funi metalliche, utili soprattutto in caso di presenza di ghiaccio. Superato lo sperone roccioso non ci sono più difficoltà nemmeno per i più timorosi. Il sentiero prosegue su sfasciumi e terriccio offrendo una veduta sempre più ampia  sulla Valle dello Stubai. In meno di un’ora dal Serlesjöchl raggiungo la vetta. Come spesso succede, la croce di vetta è insediata da diversi escursionisti, con ogni sorta di merce sparpagliata tutt’attorno. Dovrò aspettare parecchi minuti prima di poter scattare una foto priva di persone. Nel frattempo il cielo si è parzialmente annuvolato; lo sguardo si spinge tuttavia  fino ad Innsbruck, la capitale del Tirolo.

Il Serles è una delle sette vette di carattere dello Stubai: “Seven Summits Stubai”.

La grandezza si mostra in diversi modi. Infatti nelle Seven Summits dello Stubai, le sette cime più alte, non si tratta soltanto di altezza, ma del significato che le persone attribuiscono a queste montagne. Le guide escursionistiche e alpine hanno selezionato sette cime che lasciano un segno, raccontano una storia o plasmano il paesaggio in modo significativo, per condividerne la gioia anche con i visitatori della Valle dello Stubai. Ecco l’elenco di queste “vette di carattere”:

-        Pan di Zucchero (3.507 m)

-        Cima Libera (3.418 m)

-        Habicht (3.277 m)

-        Rinnenspitze (3.003 m)

-        Serles (2.717 m)

-        Hoher Burgstall (2.611 m)

-        Elfer (2.505 m).

 

Con la cima di oggi sono arrivato a quota tre; il sogno nel cassetto rimane la montagna più alta delle Alpi dello Stubai, il Pan di Zucchero o Zuckerhütl (3507 m).

 

                                                    Serles (2718 m)

Escursione su una delle sette cime di carattere della Valle dello Stubai. “L’alto altare del Tirolo”, così descritto poeticamente da Goethe, chiamato anche Waldrastspitze, oggi non mi ha ricordato il truce König Serles, né i suoi feroci cani da caccia. Sul piacevole percorso ho incontrato solo miti pecorelle, garbati escursionisti e cagnolini da passeggio...
 

 

Tempo di salita: 2 h 45 min

Tempo totale: 5 h 20 min

Tempi parziali:

Maria Waldrast (1638 m) – Serlesjöchl (2384 m):  1 h 50 min

Serlesjöchl (2384 m) – Serles (2717 m): 55 min

Serles (2717 m) – Maria Waldrast (1638 m): 2 h 15 min

Dislivello in salita: 1080 m

Sviluppo complessivo: 9,6 km

Difficoltà: T3

Copertura della rete cellulare: buona

Libro di vetta: no.

Tourengänger: siso


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen


Kommentar hinzufügen»