Pizzo Ligoncio (3.033 m)-Valle dei Ratti


Publiziert von martynred , 25. Juli 2016 um 21:48. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 9 Juli 2016
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 2 Tage
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Arrivati a Verceia (SO) dalla SS36 svoltare a destra per via Serto e troverete il Bar Al Sert a poche centinaia di metri sulla destra. Qui potrete comprare il permesso per lasciare la macchina lungo la strada indicata per Valle dei ratti-10€ per 2 giorni per macchina.

Durante una sgambatella fra i monti del Lario l’anno scorso, una coppia incontrata sul sentiero mi aveva parlato di svariati imperdibili luoghi montani ed in questo elenco ci stava anche la Valle dei Ratti, impossibile da dimenticare vista la curiosità del nome.

Il nome non ha nulla a che fare con i roditori bensì con il nome della famiglia che un tempo possedeva gran parte degli alpeggi qui presenti. E’ una valle luuuunga, a sud della Valchiavenna, che termina al nodo del Lingoncio dove si incrocia con le Valli circostanti: la Val Codera e la Val Masino.



GIORNO 1

Arrivati a Verceia e aver procurato il permesso saliamo in macchina poco sotto la strada che porta fino al percorso "Tracciolino" (912m), poco prima della località Frasnedo.
Questa mulattiera è facilmente accessibile a tutti i mezzi non troppo bassi. Noi parcheggiamo le due macchine 2 tornanti sotto il  "Tracciolino" e lo raggiungiamo prendendo un sentiero più corto che taglia i tornanti. Giunti alle vecchie rotaie risaliamo seguendo l’indicazione Frasnedo lungo il sentiero immerso nel bosco e superiamo la Baita degli Alpini fino a giungere al piccolo villaggio montano. Dopo qualche minuto di relax seduti all'ombra di un ciliegio riprendiamo e passiamo a fianco il "Rifugio Frasnedo", in fondo valle si nota il Lago Moledana. Il sentiero è molto ampio e aperto al calore del sole.
Dopo una leggera discesa si arriva a Corveggia se non erro e si trova una piccola baita in sasso sulla propria sinistra e a pochi passi da questa un bivio. Questo incrocio, se pur provvisto di segnaletiche, non verrà visto dal nostro direttore di coro: Simone. Così attraversiamo il ponte che ci porta dall'altro versante della vale per risalire a zig-zag sotto il sole fino ad una baita in pietra. Il sentiero si restringe e attraverso un bosco dal profumo di erba appena tagliata arriviamo a un altro alpeggio, con 3 rifugetti privati ed una vasca molto grande. E' qui che Simone farà un infarto pensando di aver sbagliato tracciato: il suo itinerario prevedeva la svolta per il bivio mancato vicino a Corveggia. Scopriamo per fortuna che anche questo sentiero, indicato per lo più da Frasnedo con un legno inciso di un bivacco, ci porterà a destinazione del primo giorno: "Bivacco Primalpia". Attraversiamo innumerevoli torrenti, in questa valle non c'è bisogno di caricarsi d'acqua... sgorga da ogni angolo!

Io e Filo siamo i primi a attraversare ogni duna pensando il bivacco di trovi dietro ciascuna di queste...finalmente arriviamo e conosciamo zio e nipote anche loro arrivati non da molto.
Rimaniamo sbalorditi dal comfort di questo bivacco: materassi, coperte, cucina, bagno, torrente a fianco...incredibile, a saperlo lasciavamo materassino e sacco a pelo nel baule!
Ci raggiunge Simone e, con calma e sfiniti, anche Matteo e Andrea. Ci facciamo vincere dalla pigrizia che c'è nell'aria, ci sdraiamo sull'erba ad aspettare il tramonto sorseggiando vino e mangiando pane, salame e formaggio. Salutiamo così dal basso il Monte Spluga (la prima vetta in agenda...rinunciata), cadendo in un sonno breve ma profondo. 

GIORNO 2

Svegliati dal rumore di tazze e caffè borbottante degli inquilini, ci prepariamo con molta calma. Sistemato e ripulito il bivacco riprendiamo il sentiero diretto al "Rifugio Volta". Dal bivacco al rifugio il sentiero è stretto ed erboso ma non troppo esposto, ci vorrà circa un'ora per arrivare e riposarsi qualche minuto al Volta. Vediamo nipote e zia verso la bocchetta a sinistra e noi prendiamo il sentiero, non bene indicato, per il "Pizzo Lingoncio".

Perdiamo le tracce ma risaliamo su queste enormi rocce in granito, spesso sfiorate da ruscelli d'acqua. Sono così aderenti che ci divertiamo a camminarci sopra, persino con pendii ad inclinazione superiore al 40%. Ci accorgiamo presto che Matteo e Andrea rinunciano e scendono al rifugio. Noi 3 proseguiamo ma puntiamo a destra, verso NE. Da qui il suo versante ovest pare molto impervio e verticale.

Attraversiamo l'anfiteatro passando da un masso all'altro ritrovando gli ometti che ci portano all'attacco del Lingoncio passando anche per qualche stretta gola di neve. Arrivati all'attacco Simone indossa l'imbrago ma deciderà a pochi metri di aspettarci causa giramenti di testa e malessere dato dall'esposizione. Filo ed io seguiamo gli ometti, a volte poco individuabili, arrampicandoci fra i massi fortunatamente stabili. L'ometto più grande lo troviamo a fine della salita dove si apre un vasto pianoro susseguito dall'ultima salitella per la cima. Le nubi ombreggiamo la vetta ma non rinunciamo a sorseggiare del tè caldo e scattare qualche foto per questa relazione e mostrare a Simone cosa si è perso!

Mentre Filo saltella come un camoscio fra un masso e l'altro, io scendo quasi appoggiando il sedere su tutte le rocce possibili... quei massi stabili mi sembrano muoversi ad ogni passo. Lentamente ritorniamo nel punto in cui avevamo salutato Simone. Infreddolito scende velocemente corricchiando nelle gole di neve, il secondo camoscio. Io scendo con calma. Puntiamo verso SO, per il "Rifugio Volta", attraversando distese erbose e paludose. Arrivati al Volta scopriamo che Matteo e Andrea ci hanno abbandonati per programmi migliori. Beviamo un caffè offertoci dai 3 ospiti del rifugio e mangiamo la favolosa fagiolata homemade di Filo. 
Ci lasciamo alle spalle la frescura e prendiamo il nuovo sentiero diretto a Frasnedo. Non pare essere molto frequentato con tutte quelle ortiche che intralciano il cammino. E' stretto e scende ripido a tornantini fino ad attraversare un canale, da qui a poco passiamo per un alpeggio abitato da almeno 30 asini. Il caldo è soffocante e più scendiamo più diventa insopportabile, i pochi alberi ombreggiano brevi tratti di sentiero ma l'afa rimane costante. Ancora tratti abbastanza ripidi mettono alla prova le nostre ginocchia fino ad uscire, dopo circa un'ora e mezza dal rifugio, al bivio di Carveggio. Scendendo da questo sentiero abbiamo notato il ponte che avremmo dovuto attraversare se fossimo saliti da qui, da qualche metro sopra sembra essere tutto marcito, pertanto meglio aver percorso la traccia sul versante est della valle.
Dal Frasnedo discesa tal quale la salita.





VISTO DA SIMONE

Pienamente riassuntiva la descrizione di Martina, vi è ben poco altro da aggiungere. La Valle dei Ratti è bellissima e selvaggia, molto lunga e impegnativa, durissima se fatta in giornata. Il caldo di questi due giorni è stato pazzesco anche nelle quote più alte; unito ad uno zaino al piombo è stata davvero dura..  Nella via di salita al Bivacco Primalpia abbiamo girato un po' larghi (dovrebbe esserci un sentiero più diretto), ma questo ci ha permesso di osservare Frasnedo da una bellissima posizione. Il Bivacco Primalpia è una reggia, altroché! Dotato di ogni comfort (coperte, materassi, cuscini, stufa, acqua, ecc..) non ha nulla da invidiare ad un comune rifugio.  Tra il Primalpia e il Volta occorre circa un oretta di sentiero. La ripida salita verso il Ligoncio può essere affrontata abbastanza liberamente senza seguire sentieri ufficiali/ufficiosi. Dalla base del ligoncio la difficoltà aumenta, se non tecnicamente, per qualche punto esposto e qualche sasso instabile, nulla di che. Purtroppo era giornata no, misto a stanchezza e giramenti ho preferito rinunciare, anche se col senno di poi sarebbe bastato fermarsi, riposare e ripartire.  La discesa fino alla macchina, ovviamente, è una di quelle infinite, 2200 di dislivello in discesa con un caldo disumano. L'altro sentiero, tra il Volta e Frasnedo, lo abbiamo trovato in molti punti davvero poco curato (per essere il primo sentiero d'accesso ufficiale), con tanti passaggi tra ortiche ed erbacce. Ma abbiamo poi notato che erano in avvio di "pulizia".

Tourengänger: Simone86, Filosko06, martynred
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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GIBI hat gesagt:
Gesendet am 26. Juli 2016 um 16:37
Bella escursione e scelta azzeccata il pernottamento al Bivacco Premalpia che è un vero bijou, per quanto riguarda il Pizzo Ligoncio il mio compagno di escursione ancora si ricorda la testata che ha dato alla bassa croce per prendere una sigaretta dallo zaino ... e poi dicono che il fumo non fa male !

Complimenti

Giorgio

martynred hat gesagt: RE:
Gesendet am 28. Juli 2016 um 00:18
Grazie Giorgio! proprio una bella zona e ben servita!
Buone scarpinate

Martina


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