Sentiero dei Fiori - Corno Lago Scuro
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È arrivata l'ora della gita autunnale degli Incontri di Avvicinamento alla Montagna, l'occasione per ritrovarsi dopo le ferie estive e per rinsaldare ulteriormente il bel gruppo creatosi nella prima parte del corso.
La meta prescelta è il Sentiero dei Fiori in Adamello, l'idea iniziale era quella di dormire il sabato sera a Vezza d'Oglio presso la Casa del Parco dell'Adamello e la domenica salire con la prima funivia dal Passo del Tonale a Passo Paradiso. Le pessime previsioni meteo per la domenica però inducono me e Monica, direttori e perciò responsabili, a stravolgere il programma: partenza anticipata alle 6 di sabato e Sentiero dei Fiori in giornata.
Alle 6 ci troviamo a Varese e in tre ore di viaggio siamo al Passo del Tonale, ci prepariamo, facciamo i biglietti andata - ritorno per Passo Paradiso e in pochi minuti eccoci pronti a partire.
Il tempo è incerto: nebbia che a tratti si dirada permettendoci di godere di un po' di panorama e di un po' di sole, una leggera brezza, temperatura tutto sommato piacevole.
Attraversiamo la zona di Passo Paradiso, un vero coacervo di brutture, e costeggiando un laghetto ci avviamo verso il già visibile Passo del Castellaccio. La salita è decisamente ripida e stancante: una pietraia di massi e sassi spesso in equilibrio precario, nella parte alta fra i sassi troviamo un po' di neve e tanto filo spinato.
Arrivati al Passo del Castellaccio indossiamo l'imbrago, il kit da ferrata ed il casco, una breve salita verso un vistoso gendarme ed ecco il cavo e la catena che segnano l'inizio del nostro sentiero dei Fiori, è un sentiero attrezzato senza grandi dislivelli e senza soverchie difficoltà, la presenza di un 15 - 20 centimetri di neve fresca però richiedono una certa attenzione da parte nostra.
Incontriamo una serie di passerelle che ci conducono alla prima galleria, passiamo sotto il famoso Nido d'Aquila ma, vista la visibilità quasi nulla in questo momento, decidiamo di soprassedere alla salita per visitarlo. Giunti all'imbocco della galleria io e Monica decidiamo di percorrerla per avere una visione più completa del percorso, all'interno vi sono numerosi stallattiti di ghiaccio e la percorrenza richiede una certa prudenza visto il fondo spesso ghiacciato. Dall'uscita abbiamo una bella vista del primo ponte sospeso immerso nella nebbia.
Ritorniamo sui nostri passi fino all'imbocco della galleria e prendiamo una breve cengia ascendente innevata che ci porta al ponte sospeso di 70 metri, lo percorriamo facendoci foto a vicenda, il vuoto sotto è notevole ma mitigato dalla nebbia. Il secondo ponte, leggermente più breve segue immediatamente, anche questo è evitabile percorrendo una galleria.
Da qui il percorso procede con numerosi saliscendi su un buon sentiero quasi sempre attrezzato con cavo e catena, la neve qui è decisamente abbondante ma la traccia è ben battuta cosicchè in breve siamo in vista della Capanna Amici della Montagna da cui saliamo i pochi metri che ci separano del Corno di Lago Scuro che rappresenterà il culmine del nostro percorso.
Qualche minuto in vetta poi discesa: decidiamo di fare la sosta pranzo al Passo di Lago Scuro, d'altronde qui tira una gran aria e dobbiamo fare i conti con l'orario dell'ultima funivia.
Nel tratto che scende verso il Passo di Lago Scuro grazie ad una bella schiarita abbiamo modo di vedere finalmente per bene il massiccio dell'Adamello.
Al passo la nostra sosta è veramente breve, giusto il tempo di mangiare e bere qualcosa e poi si riparte, decidiamo di non scendere al sottostante Lago Scuro ma di seguire la traccia alta che dovrebbe permetterci di non perdere troppa quota. Il Passo del Maroccaro è già visibile, compiamo il traverso su una traccia che corre alta su una pietraia alquanto instabile fino a ricongiungerci con il sentiero segnalato che è decisamente più agevole.
Dal passo scendiamo, piccozza alla mano, sulla sottostante Vedretta Occidentale della Presena, la neve fresca ricopre un'alternanza di sassi e ghiaccio vivo e richiede una certa accortezza in discesa.
Arriviamo alla parte bassa della vedretta dove il ghiacciaio è coperto da teloni bianchi, francamente non se ne capisce l'utilità: di fianco ai teli il livello del ghiaccio è inferiore di un paio di metri, a breve scomparirà del tutto e rimarranno solo delle striscie di ghiaccio ricoperte dai teli...a che pro?
Arriviamo al pianoro in cui sorgeva la Capanna Presena, è stata demolita e i suoi resti formano un orrendo cumulo che si armonizza bene con gli altri scempi e brutture che caratterizzano questo luogo. Per fortuna siamo in un Parco Naturale! Quello che fa ancora più rabbia vedendo queste oscenità è il fatto che pur sapendo che nessuna stazione sciistica è in grado di autofinanziarsi e dipendono tutte da ingenti sovvenzioni statali, regionali e provinciali, si continua a distruggere e deturpare l'ambiente a spese degli "ignari" contribuenti per il tornaconto di pochi.
Da Passo Paradiso ridiscendiamo al Passo del Tonale e ci dirigiamo quindi a Vezza d'Oglio dove pernotteremo presso la Casa del Parco dell'Adamello.
Bella gita purtroppo non gratificata dalla meteo. Il Sentiero dei Fiori, almeno nel tratto da noi percorso, quindi senza la salita alla Cima Payer e la discesa per la ferrata, è decisamente agevole ed alla portata di chiunque, purchè attrezzato, non soffra di vertigini.
La presenza della neve ci ha richiesto una certa attenzione ma non ha, se non minimamente, aumentato la difficoltà della gita.
Vista la stagione avanzata il Sentiero dei Fiori non poteva certo fare un grande onore al suo nome ma comunque lungo il percorso ho avuto modo di vedere, spesso coperti dalla neve, dei begli esemplari di Linaria alpina, di Cerastium uniflorum, di Campanula schneuchzeri e di Gentiana germanica.
Raccomandabile per il pernottamento la Casa del Parco dell'Adamello a Vezza d'Oglio: ottima e abbondante la cucina, stanze e struttura accoglienti e pulite, cordialissimi i gestori ed il personale.
La meta prescelta è il Sentiero dei Fiori in Adamello, l'idea iniziale era quella di dormire il sabato sera a Vezza d'Oglio presso la Casa del Parco dell'Adamello e la domenica salire con la prima funivia dal Passo del Tonale a Passo Paradiso. Le pessime previsioni meteo per la domenica però inducono me e Monica, direttori e perciò responsabili, a stravolgere il programma: partenza anticipata alle 6 di sabato e Sentiero dei Fiori in giornata.
Alle 6 ci troviamo a Varese e in tre ore di viaggio siamo al Passo del Tonale, ci prepariamo, facciamo i biglietti andata - ritorno per Passo Paradiso e in pochi minuti eccoci pronti a partire.
Il tempo è incerto: nebbia che a tratti si dirada permettendoci di godere di un po' di panorama e di un po' di sole, una leggera brezza, temperatura tutto sommato piacevole.
Attraversiamo la zona di Passo Paradiso, un vero coacervo di brutture, e costeggiando un laghetto ci avviamo verso il già visibile Passo del Castellaccio. La salita è decisamente ripida e stancante: una pietraia di massi e sassi spesso in equilibrio precario, nella parte alta fra i sassi troviamo un po' di neve e tanto filo spinato.
Arrivati al Passo del Castellaccio indossiamo l'imbrago, il kit da ferrata ed il casco, una breve salita verso un vistoso gendarme ed ecco il cavo e la catena che segnano l'inizio del nostro sentiero dei Fiori, è un sentiero attrezzato senza grandi dislivelli e senza soverchie difficoltà, la presenza di un 15 - 20 centimetri di neve fresca però richiedono una certa attenzione da parte nostra.
Incontriamo una serie di passerelle che ci conducono alla prima galleria, passiamo sotto il famoso Nido d'Aquila ma, vista la visibilità quasi nulla in questo momento, decidiamo di soprassedere alla salita per visitarlo. Giunti all'imbocco della galleria io e Monica decidiamo di percorrerla per avere una visione più completa del percorso, all'interno vi sono numerosi stallattiti di ghiaccio e la percorrenza richiede una certa prudenza visto il fondo spesso ghiacciato. Dall'uscita abbiamo una bella vista del primo ponte sospeso immerso nella nebbia.
Ritorniamo sui nostri passi fino all'imbocco della galleria e prendiamo una breve cengia ascendente innevata che ci porta al ponte sospeso di 70 metri, lo percorriamo facendoci foto a vicenda, il vuoto sotto è notevole ma mitigato dalla nebbia. Il secondo ponte, leggermente più breve segue immediatamente, anche questo è evitabile percorrendo una galleria.
Da qui il percorso procede con numerosi saliscendi su un buon sentiero quasi sempre attrezzato con cavo e catena, la neve qui è decisamente abbondante ma la traccia è ben battuta cosicchè in breve siamo in vista della Capanna Amici della Montagna da cui saliamo i pochi metri che ci separano del Corno di Lago Scuro che rappresenterà il culmine del nostro percorso.
Qualche minuto in vetta poi discesa: decidiamo di fare la sosta pranzo al Passo di Lago Scuro, d'altronde qui tira una gran aria e dobbiamo fare i conti con l'orario dell'ultima funivia.
Nel tratto che scende verso il Passo di Lago Scuro grazie ad una bella schiarita abbiamo modo di vedere finalmente per bene il massiccio dell'Adamello.
Al passo la nostra sosta è veramente breve, giusto il tempo di mangiare e bere qualcosa e poi si riparte, decidiamo di non scendere al sottostante Lago Scuro ma di seguire la traccia alta che dovrebbe permetterci di non perdere troppa quota. Il Passo del Maroccaro è già visibile, compiamo il traverso su una traccia che corre alta su una pietraia alquanto instabile fino a ricongiungerci con il sentiero segnalato che è decisamente più agevole.
Dal passo scendiamo, piccozza alla mano, sulla sottostante Vedretta Occidentale della Presena, la neve fresca ricopre un'alternanza di sassi e ghiaccio vivo e richiede una certa accortezza in discesa.
Arriviamo alla parte bassa della vedretta dove il ghiacciaio è coperto da teloni bianchi, francamente non se ne capisce l'utilità: di fianco ai teli il livello del ghiaccio è inferiore di un paio di metri, a breve scomparirà del tutto e rimarranno solo delle striscie di ghiaccio ricoperte dai teli...a che pro?
Arriviamo al pianoro in cui sorgeva la Capanna Presena, è stata demolita e i suoi resti formano un orrendo cumulo che si armonizza bene con gli altri scempi e brutture che caratterizzano questo luogo. Per fortuna siamo in un Parco Naturale! Quello che fa ancora più rabbia vedendo queste oscenità è il fatto che pur sapendo che nessuna stazione sciistica è in grado di autofinanziarsi e dipendono tutte da ingenti sovvenzioni statali, regionali e provinciali, si continua a distruggere e deturpare l'ambiente a spese degli "ignari" contribuenti per il tornaconto di pochi.
Da Passo Paradiso ridiscendiamo al Passo del Tonale e ci dirigiamo quindi a Vezza d'Oglio dove pernotteremo presso la Casa del Parco dell'Adamello.
Bella gita purtroppo non gratificata dalla meteo. Il Sentiero dei Fiori, almeno nel tratto da noi percorso, quindi senza la salita alla Cima Payer e la discesa per la ferrata, è decisamente agevole ed alla portata di chiunque, purchè attrezzato, non soffra di vertigini.
La presenza della neve ci ha richiesto una certa attenzione ma non ha, se non minimamente, aumentato la difficoltà della gita.
Vista la stagione avanzata il Sentiero dei Fiori non poteva certo fare un grande onore al suo nome ma comunque lungo il percorso ho avuto modo di vedere, spesso coperti dalla neve, dei begli esemplari di Linaria alpina, di Cerastium uniflorum, di Campanula schneuchzeri e di Gentiana germanica.
Raccomandabile per il pernottamento la Casa del Parco dell'Adamello a Vezza d'Oglio: ottima e abbondante la cucina, stanze e struttura accoglienti e pulite, cordialissimi i gestori ed il personale.
Tourengänger:
paoloski

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