Traversata Rifugio Bozano 2453 m-Rifugio Remondino 2430 m
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Dopo la sfacchinata di ieri e con la previsione di spostarci in Val Maira nel pomeriggio saliamo in auto al Gias delle Mosche dove parte il sentiero per il Rifugio Bozano, rifugio frequentato per lo più da chi arrampica che non da escursionisti.
Purtroppo partiamo nella nebbia e del sentiero vedremo ben poco. Solo nelle vicinanze del rifugio finalmente riusciremo a vedere qualcosa, l’imponente Monte Stella. Sotto il rifugio due stambecchi, mamma e piccolo e un camoscio, sembrano giocare a rincorrersi attorno ad un sasso. Una strana accoppiata, il camoscio sembra un po’…”schizzato”, magari ha qualche crisi d’identità, chissà!
Sostiamo un poco nel rifugio e quando usciamo, gli stambecchi sono aumentati e il camoscio vaga tra loro, sempre più strano!
Proseguiamo ora con la traversata al rifugio Remondino. Su pietraia attraversiamo il vallone per risalire a un colletto, si sale ancora un poco dopo di che si prosegue con lunghi traversi piuttosto esposti su terreno erboso fino a raggiungere un tratto attrezzato ormai in vista del Rifugio Remondino.
Sembra vicino ma è un’illusione, c’è da attraversare ancora una bella pietraia che, forse per la stanchezza, ci sembra interminabile.
Ci fermiamo al rifugio a bere qualcosa e Marco comincia a mostrare i segni che sta covando qualcosa, tosse e raffreddore non sono un bel presagio!
Lasciamo il rifugio Remondino, torniamo nella nebbia relegata nel vallone e in un clima più autunnale che estivo raggiungiamo l’auto.
Nonostante Marco non sia al massimo e nemmeno le previsioni meteo, ci spostiamo in Val Maira.
Purtroppo partiamo nella nebbia e del sentiero vedremo ben poco. Solo nelle vicinanze del rifugio finalmente riusciremo a vedere qualcosa, l’imponente Monte Stella. Sotto il rifugio due stambecchi, mamma e piccolo e un camoscio, sembrano giocare a rincorrersi attorno ad un sasso. Una strana accoppiata, il camoscio sembra un po’…”schizzato”, magari ha qualche crisi d’identità, chissà!
Sostiamo un poco nel rifugio e quando usciamo, gli stambecchi sono aumentati e il camoscio vaga tra loro, sempre più strano!
Proseguiamo ora con la traversata al rifugio Remondino. Su pietraia attraversiamo il vallone per risalire a un colletto, si sale ancora un poco dopo di che si prosegue con lunghi traversi piuttosto esposti su terreno erboso fino a raggiungere un tratto attrezzato ormai in vista del Rifugio Remondino.
Sembra vicino ma è un’illusione, c’è da attraversare ancora una bella pietraia che, forse per la stanchezza, ci sembra interminabile.
Ci fermiamo al rifugio a bere qualcosa e Marco comincia a mostrare i segni che sta covando qualcosa, tosse e raffreddore non sono un bel presagio!
Lasciamo il rifugio Remondino, torniamo nella nebbia relegata nel vallone e in un clima più autunnale che estivo raggiungiamo l’auto.
Nonostante Marco non sia al massimo e nemmeno le previsioni meteo, ci spostiamo in Val Maira.
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