Monte Gorio dai versanti Sud e Est (da Cròveo)
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Il Monte Gorio (2593 m), punto panoramico eccezionale sulla valle Antigorio e non solo, normalmente viene salito dal versante di Agaro (O), lungo un itinerario in parte segnalato.
In questo caso Ferruccio ed io abbiamo fatto un percorso alternativo (in parte senza sentiero) che, partendo da Cròveo, aggira tutto il gruppo montuoso, traversando a mezzacosta il versante versante Sud della Loccia del Robbi, bella cima policroma ingiustamente sottovalutata, e volgendo quindi a nord per raggiungere la cresta dal versante Est e raccordarsi quindi alla via normale per l'ultima parte della salita alla cima.
Il ritorno è stato fatto lungo la via normale, chiudendo così un anello molto vario e interessante.
Salita
Divido la descrizione della salita in due parti, la prima è un percorso privo di difficoltà, che consente di raggiungere un bel punto panoramico poco conosciuto, la croce della Varda (1881 m CNS), che da sola può costituire la meta di una piacevole escursione. La seconda è la parte più impegnativa, principalmente perché ci si muove senza un vero e proprio sentiero, facendo affidamento sul proprio senso dell'orientamento...
Fino qui, non ci sono difficoltà (T2).
Tempo impiegato: 2:40 lorde
Si risale la dorsale e, intorno a quota 2285 m, prima che il pendio che scende a dx (E) diventi troppo impervio, si inizia a traversare in leggera discesa in direzione Nord una ripida distesa di rododendri seguendo una traccia di animali, incontrando qualche passaggio esposto in cui si affida il proprio peso ai rametti dei rododendri. Raggiunto il punto in cui la parete E della Loccia del Robbi incontra il pendio erboso sottostante (2250 m circa), si risale costeggiando la roccia fino alla cresta, che si raggiunge in corrispondenza della massima depressione tra la Loccia del Robbi e il Monte Gorio, che chiamo Colle del Robbi (2414 m, circa 1:00 ora dal punto in cui si esce sulla dorsale sopra la Pizzetta). A questo punto la vista si apre sul versante di Agaro.
Ci si dirige a dx verso la quota 2469 CNS, il primo risalto della cresta verso il Monte Gorio, che si supera facilmente traversando a sx fino ad affacciarsi sul vallone dove sale la via normale. Si vedono varie tracce che traversano a differenti quote e non è chiaro quale sia quella più conveniente. Il terreno è caratterizzato da gradoni di roccia e sfasciumi. La traccia della via normale (segni rossi, non sempre di agevole individuazione e posizionati in modo discutibile...) traversa la testata del vallone verso N sfruttando inizialmente un ripiano dove abbiamo trovato della neve residua. Al termine del ripiano, i segni non proseguono sulla stessa direttrice ma lungo una traccia di animali parallela che corre circa 50 m più in alto, come se si trattasse di un sentiero non raccordato con il tratto precedente. Dopo avere attraversato un canalino a circa 2440 m, la traccia diventa meno definita e i segni rossi spariscono. Abbiamo quindi risalito con percorso libero il ripido pendio che scende sotto la verticale della cima fino a guadagnare la cresta NO da cui senza problemi si giunge sulla vetta del Monte Gorio (2593 m, meno di 1 ora dal colletto a 2414 m).
Dalla cima si gode di un panorama spettacolare a 360°.
Tempi: circa 3 ore dalla croce della Varda; poco meno di 6 ore da Cròveo
Difficoltà: T4, principalmente per l'orientamento e la mancanza di traccia (non ci sono passaggi obbligati in cui si usano le mani per la progressione); si incontrano però dei tratti esposti che potrebbero meritare anche un T5 (nel ripido traverso tra i rododendri alla base della parete della Loccia del Robbi) ma, essendo evitabili, ritengo più appropriato il T4
Discesa
Per la discesa, dopo avere ripercorso il traverso già descritto, il sentiero perde rapidamente quota, inizialmente tenendosi vicino alla parete rocciosa a sx, per portarsi poi verso il centro del vallone, fino a circa 2100 m (ometto), quando devia decisamente a sx per raggiungere con un traverso la quota 2043 m CNS (1:15 dalla cima), punto riconoscibile arrivando dall'alto perché è al termine della cresta rocciosa che scende dalla quota 2469 m. Da qui il percorso scende, perdendosi un po' nell'erba alta, fino al guado di un torrente (facilmente individuabile dall'alto), preceduto da una cascatella dove si può fare rifornimento di acqua. Dopo il guado si traversa su sentiero, in questo tratto molto chiaro, fino all'Alpe Vargnana (1891 m; circa 30' dalla quota 2043 m, 1:45 dalla cima). Da Vargnana bisogna portarsi nei pressi del successivo torrente e scendere fino ad un piccolo pianoro prima di attraversarlo (c'è anche un guado poco sotto le baite più basse, dove si trovano anche i resti di un muro di sostegno, ma lì inizia un sentiero che traversa in piano, verosimilmente verso Puntolo). Da tenere presente che nel prato prima di superare il torrente fanno la ricomparsa i segni rossi, che in breve ci riportano al bivio per Puntolo, da dove eravamo passati all'andata, e quindi a Suzzo Alto (circa 15' da Vargnana, circa 2 ore dalla cima).
Da qui a Cròveo lungo il percorso dell'andata.
Tempi: circa 3:30 lorde dalla cima del Monte Gorio a Cròveo
Difficoltà (riferita alla via normale, seguita in discesa): T3+
In questo caso Ferruccio ed io abbiamo fatto un percorso alternativo (in parte senza sentiero) che, partendo da Cròveo, aggira tutto il gruppo montuoso, traversando a mezzacosta il versante versante Sud della Loccia del Robbi, bella cima policroma ingiustamente sottovalutata, e volgendo quindi a nord per raggiungere la cresta dal versante Est e raccordarsi quindi alla via normale per l'ultima parte della salita alla cima.
Il ritorno è stato fatto lungo la via normale, chiudendo così un anello molto vario e interessante.
Salita
Divido la descrizione della salita in due parti, la prima è un percorso privo di difficoltà, che consente di raggiungere un bel punto panoramico poco conosciuto, la croce della Varda (1881 m CNS), che da sola può costituire la meta di una piacevole escursione. La seconda è la parte più impegnativa, principalmente perché ci si muove senza un vero e proprio sentiero, facendo affidamento sul proprio senso dell'orientamento...
- Da Cròveo alla croce della Varda
Fino qui, non ci sono difficoltà (T2).
Tempo impiegato: 2:40 lorde
- Dalla croce della Varda al Monte Gorio
Si risale la dorsale e, intorno a quota 2285 m, prima che il pendio che scende a dx (E) diventi troppo impervio, si inizia a traversare in leggera discesa in direzione Nord una ripida distesa di rododendri seguendo una traccia di animali, incontrando qualche passaggio esposto in cui si affida il proprio peso ai rametti dei rododendri. Raggiunto il punto in cui la parete E della Loccia del Robbi incontra il pendio erboso sottostante (2250 m circa), si risale costeggiando la roccia fino alla cresta, che si raggiunge in corrispondenza della massima depressione tra la Loccia del Robbi e il Monte Gorio, che chiamo Colle del Robbi (2414 m, circa 1:00 ora dal punto in cui si esce sulla dorsale sopra la Pizzetta). A questo punto la vista si apre sul versante di Agaro.
Ci si dirige a dx verso la quota 2469 CNS, il primo risalto della cresta verso il Monte Gorio, che si supera facilmente traversando a sx fino ad affacciarsi sul vallone dove sale la via normale. Si vedono varie tracce che traversano a differenti quote e non è chiaro quale sia quella più conveniente. Il terreno è caratterizzato da gradoni di roccia e sfasciumi. La traccia della via normale (segni rossi, non sempre di agevole individuazione e posizionati in modo discutibile...) traversa la testata del vallone verso N sfruttando inizialmente un ripiano dove abbiamo trovato della neve residua. Al termine del ripiano, i segni non proseguono sulla stessa direttrice ma lungo una traccia di animali parallela che corre circa 50 m più in alto, come se si trattasse di un sentiero non raccordato con il tratto precedente. Dopo avere attraversato un canalino a circa 2440 m, la traccia diventa meno definita e i segni rossi spariscono. Abbiamo quindi risalito con percorso libero il ripido pendio che scende sotto la verticale della cima fino a guadagnare la cresta NO da cui senza problemi si giunge sulla vetta del Monte Gorio (2593 m, meno di 1 ora dal colletto a 2414 m).
Dalla cima si gode di un panorama spettacolare a 360°.
Tempi: circa 3 ore dalla croce della Varda; poco meno di 6 ore da Cròveo
Difficoltà: T4, principalmente per l'orientamento e la mancanza di traccia (non ci sono passaggi obbligati in cui si usano le mani per la progressione); si incontrano però dei tratti esposti che potrebbero meritare anche un T5 (nel ripido traverso tra i rododendri alla base della parete della Loccia del Robbi) ma, essendo evitabili, ritengo più appropriato il T4
Discesa
Per la discesa, dopo avere ripercorso il traverso già descritto, il sentiero perde rapidamente quota, inizialmente tenendosi vicino alla parete rocciosa a sx, per portarsi poi verso il centro del vallone, fino a circa 2100 m (ometto), quando devia decisamente a sx per raggiungere con un traverso la quota 2043 m CNS (1:15 dalla cima), punto riconoscibile arrivando dall'alto perché è al termine della cresta rocciosa che scende dalla quota 2469 m. Da qui il percorso scende, perdendosi un po' nell'erba alta, fino al guado di un torrente (facilmente individuabile dall'alto), preceduto da una cascatella dove si può fare rifornimento di acqua. Dopo il guado si traversa su sentiero, in questo tratto molto chiaro, fino all'Alpe Vargnana (1891 m; circa 30' dalla quota 2043 m, 1:45 dalla cima). Da Vargnana bisogna portarsi nei pressi del successivo torrente e scendere fino ad un piccolo pianoro prima di attraversarlo (c'è anche un guado poco sotto le baite più basse, dove si trovano anche i resti di un muro di sostegno, ma lì inizia un sentiero che traversa in piano, verosimilmente verso Puntolo). Da tenere presente che nel prato prima di superare il torrente fanno la ricomparsa i segni rossi, che in breve ci riportano al bivio per Puntolo, da dove eravamo passati all'andata, e quindi a Suzzo Alto (circa 15' da Vargnana, circa 2 ore dalla cima).
Da qui a Cròveo lungo il percorso dell'andata.
Tempi: circa 3:30 lorde dalla cima del Monte Gorio a Cròveo
Difficoltà (riferita alla via normale, seguita in discesa): T3+
Tourengänger:
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