Croveo-Monte Gorio
|
||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Stando alle previsioni oggi non sarà certamente una splendida giornata, anzi, piuttosto nuvolosa specialmente sulle linee di cresta, ma ormai l’idea è di fare il Gorio… almeno ci provo.
Croveo Ore 6.15: dal piazzale di Croveo torno indietro lungo la strada per un centinaio di metri e in prossimità delle case di Beola prendo la deviazione contrassegnata bensì da due cartelli con differenti itinerari per il Lago d’Agaro…”ottimo, almeno non percorro la stessa strada al ritorno”.
All’andata seguo l’H6 (Pioda Calva-Lago d’Agaro), quello che con un traverso più basso porta nel vallone sottostante la Diga, raggiungibile poi costeggiando il fiume sul versante dx orogr. (h 2.30)
Stando alla striminzita spiegazione della guida “Alpi Lepontine”, raggiunta la diga dovrei portarmi sulla sponda orientale e con parziale salita uscire, oltre le rocce, ai soprastanti pendii erbosi, quindi deviare a dx e pervenire agli alpeggi di Vargnana.
“… ma come faccio ad attraversare la Diga con tutti quei divieti, sbarre, catene e cancelli che ci sono sotto lo vista dei guardiani?”
Mi abbasso alla base della diga e salgo dal versante opposto dove, una breve scaletta (logicamente vietata) mi consente di uscire sopra il muro, salto quindi un cancello (ovviamente con divieto) e provo a perlustrare tra canali e condotte l’esistenza di uno sparuto segnale di sentiero… ma qui non ci sta un bel niente, e di avventurarmi su per salti, rododendri e felci anche sì con fondo bagnato e visibilità minima non se ne parla.
Torno sui miei passi, ripasso il cancello (vietato) e la scaletta (vietata) e riprendo il sentiero che dalla diga prosegue per l’alpe Suzzo, in pratica la variante alta per tornare nuovamente a Croveo.
Girovagando ormai da un po’ di tempo fra “monti e valli in fior” ho ben capito che i sentieri che regolarmente percorriamo, non son stati concepiti per salire le montagne, bensì per servire gli alpeggi, ed ecco infatti che presso il cascinale più alto dell’Alpe Suzzo si stacca una traccia non segnalata che procede però in direzione dell’Alpe Vargnana. (h3,30)
La relazione "Gorio" di tignoelino cita il passaggio da Suzzo, non menzionato invece sulla guida, ma, come sovente mi capita, decido la gita all’ultimo momento o addirittura il mattino strada facendo così sono quasi sempre obbligato a utilizzare le Cartine, la Guida (anche se talvolta sbaglia) e un po' d'inventiva.
Oltre l’Alpe Vargnana, la fitta nuvolaglia non permette di definire con precisione la posizione del Gorio ma, stando alla spiegazione della guida, bisogna attraversare la valletta, raggiungere la quota 2043 e proseguire per la facile dorsale.
Raggiungo la quota 2043 ma, e mi rendo immediatamente conto che la facile dorsale viaggia tra il V-VI! non mi resta che provare a salire nel vallone laterale sperando che sia collegato fino in cresta.
Non si riesce a vedere la parte alta, comunque una flebile traccia mi permette di viaggiare più agevolmente tra i rododendri e di raggiungere facilmente la linea di cresta nei pressi della Loccia dei Robbi dove, oltre a un po’ di luce, trovo un percorso più evidente che in leggera salita attraversa il versante occidentale del Monte Gorio portandomi a terminare la gita sulla cresta opposta… pochi facili passi e sono arrivato…
...Almeno c’è l’ometto grandicello e pendente.
Brevissima pausa… non si vede una mazza… e via che ritorno alla base.
Croveo ore 14,15: Al ritorno dall’Alpe Suzzo ho proseguito con la bella variante H4 Monte Chioso-Croveo.
…e anche questa è andata!

Kommentare (7)