Quattro passi in Val Biandino...
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L'obiettivo di questa giornata era ben più ambizioso del "giro dei rifugi" che ne è venuto fuori... ma non tutte le ciambelle vengono col buco.
Partito dalla piazza del mercato di Introbio, mi inerpico per le stradine del paese (Via all'acqua, Via per Biandino) e per la successiva mulattiera acciottolata. "Inerpicarsi" è il termine corretto viste le pendenze medie di queste viuzze.
Supero l'edicola dedicata a S.Uberto, patrono dei cacciatori, e presto giungo al bivio per il rif. Buzzoni dove è anche indicato l'itinerario che voglio provare oggi: quello che sale alla DOL ed al rif. Grassi passando dal vallone di Foppabona (sentiero 27). Quindi prendo a dx il sentiero e poco dopo a sinistra seguendo le indicazioni... I tempi riportati dai vari cartelli che si susseguono a breve distanza sono abbastanza discordanti, quindi stimo che ci vorrà più o meno... il tempo necessario.
Forte di questa certezza, con calma, proseguo sul 27... a livello di pendenze sembra la naturale prosecuzione delle viuzze di cui sopra: la calma è quindi obbligata, ma nonostante questa la salita è comunque remunerativa.
Finalmente, dopo circa un'ora e mezza, giungo ad un colletto nel bosco, quasi una porta verso altri mondi...
Il 27 comincia a scendere, sempre nel bosco, attraversa alcuni torrentelli e poi ricomincia a salire lungamente fino alla Bocchetta di Foppabona dove (dopo aver guardato bene a destra ed a sinistra, come si insegna ai bambini per attraversare la strada) mi innesto sulla trafficata dorsale che arriva dai Piani di Bobbio... effetto della luciferina combinazione di parcheggio-per-pulman + funivia. Finora l'unica compagnia è stata quella di un paio di stambecchini...
Con qualche saliscendi in breve giungo al rif. Grassi, accolto da due bimbetti scalzi sul ghiaietto appuntito che offrono a tutti gli escursionisti in arrivo pezzettini del buon pane fatto da loro.
Abbandonata l'idea iniziale di salire anche il Pizzo (oggi non è giornata... conseguenza della Notte Bianca?) decido di scendere in Biandino passando dal Lago di Sasso. L'ho fatta qualche anno fa con
Cristina e
Marco27 ma a causa delle nebbie avevamo visto poco. Ma sbaglio qualcosa, forse un bivio mal segnato o inerbato, e per sgangherato sentiero mi ritrovo a scendere diretto verso la casera posta in fondo alla piana.
Da qui per la sterrata tocco il rif. Madonna della Neve, passo sotto il Tavecchia e prendo il sentiero che evita di farsi un buon tratto della strada che scende ad Introbio... un pezzo comunque mi tocca. Giunto al primo tornante riprendo la mulattiera acciottolata di stamattina e le stesse erte stradine chiudendo questo anello, con i piedi a pezzi, ma soddisfatto.
Alla prossima.
Proposta per la Pro Loco: perchè non vi inventate un bel noleggio bici alla Bocca di Biandino con riconsegna ad Introbio city?
Causa KO tecnico la traccia GPS non è disponibile.
Partito dalla piazza del mercato di Introbio, mi inerpico per le stradine del paese (Via all'acqua, Via per Biandino) e per la successiva mulattiera acciottolata. "Inerpicarsi" è il termine corretto viste le pendenze medie di queste viuzze.
Supero l'edicola dedicata a S.Uberto, patrono dei cacciatori, e presto giungo al bivio per il rif. Buzzoni dove è anche indicato l'itinerario che voglio provare oggi: quello che sale alla DOL ed al rif. Grassi passando dal vallone di Foppabona (sentiero 27). Quindi prendo a dx il sentiero e poco dopo a sinistra seguendo le indicazioni... I tempi riportati dai vari cartelli che si susseguono a breve distanza sono abbastanza discordanti, quindi stimo che ci vorrà più o meno... il tempo necessario.
Forte di questa certezza, con calma, proseguo sul 27... a livello di pendenze sembra la naturale prosecuzione delle viuzze di cui sopra: la calma è quindi obbligata, ma nonostante questa la salita è comunque remunerativa.
Finalmente, dopo circa un'ora e mezza, giungo ad un colletto nel bosco, quasi una porta verso altri mondi...
Il 27 comincia a scendere, sempre nel bosco, attraversa alcuni torrentelli e poi ricomincia a salire lungamente fino alla Bocchetta di Foppabona dove (dopo aver guardato bene a destra ed a sinistra, come si insegna ai bambini per attraversare la strada) mi innesto sulla trafficata dorsale che arriva dai Piani di Bobbio... effetto della luciferina combinazione di parcheggio-per-pulman + funivia. Finora l'unica compagnia è stata quella di un paio di stambecchini...
Con qualche saliscendi in breve giungo al rif. Grassi, accolto da due bimbetti scalzi sul ghiaietto appuntito che offrono a tutti gli escursionisti in arrivo pezzettini del buon pane fatto da loro.
Abbandonata l'idea iniziale di salire anche il Pizzo (oggi non è giornata... conseguenza della Notte Bianca?) decido di scendere in Biandino passando dal Lago di Sasso. L'ho fatta qualche anno fa con


Da qui per la sterrata tocco il rif. Madonna della Neve, passo sotto il Tavecchia e prendo il sentiero che evita di farsi un buon tratto della strada che scende ad Introbio... un pezzo comunque mi tocca. Giunto al primo tornante riprendo la mulattiera acciottolata di stamattina e le stesse erte stradine chiudendo questo anello, con i piedi a pezzi, ma soddisfatto.
Alla prossima.
Proposta per la Pro Loco: perchè non vi inventate un bel noleggio bici alla Bocca di Biandino con riconsegna ad Introbio city?
Causa KO tecnico la traccia GPS non è disponibile.
Tourengänger:
Daniele

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Kommentare (4)